Venerdì 2 marzo 2012
Dal 28 febbraio al 4 marzo. Una Venere di stracci somigliante alla poetessa dolente, non tanto per i tratti somatici ma per le movenze, i particolari dei gesti, il discorso straniante di chi soffre: fatta di tenerezza giocosa e un po’ infantile, di una trasgressione involontaria che è bisogno di amare e profonda solitudine; il dolore emerge delicatamente, tra motivi canticchiati e versi citati…un affiorare delicato di frammenti di biografia che pungono come frecce. Appena commovente, soave.
L’Associazione Culturale "L'Ippogrifo" presenta
RITRATTO DI SIGNORA
IL TORMENTO DELLE FIGURE
Omaggio ad Alda Merini
di e con Elisa Pavolini
regia Mario Schittzer
costumi Mariella D’Amico
assistente alla regia Arianna Di Pietro
foto e grafica Manuela Giusto e Omar Falcini
in collaborazione con l’Associazione Culturale Upnòs
Un’ora intensa senza irruenza, un teatro sospeso in un atto unico che vola. Piano piano si è risucchiati da una Venere di Stracci, per usare il titolo di un’opera di Michelangelo Pistoletto. Sulla scena un cumulo sparso di stracci, vestiti e cappelli. Emerge dopo un rincorrersi di voci che ripetono lo stesso discorso un po’ sconclusionato, la protagonista. E’ Alda, non somigliante alla poetessa nei tratti somatici, quanto negli atteggiamenti, nei gesti, in quel parlare lento, accorato, un po’ perso e incredibilmente autoironico; senza il pudore di confessare le proprie debolezze. Accende una sigaretta come la poetessa che fumava in modo coattivo; si spoglia e si veste indossando guanti, cappelli, vestaglie che trova intorno e getta poi di nuovo per terra. Con quella vanità un po’ grottesca di bambina invecchiata precocemente, eppure ancorata all’infanzia e ai suoi sogni bruciati. E’ fantastica la protagonista quando resta in sottoveste, dimessa, grottescamente ammiccante con il rossetto un po’ sbavato e troppo rosso. E’ in scena al Teatro Trastevere dal 28 febbraio al 4 marzo “Ritratto di Signora – Il tormento delle figure”, omaggio ad Alda Merini, di e con Elisa Pavolini per la regia di Mario Schittzer. Elisa Pavolini porta in scena le parole e le suggestioni di Alda Merini, incontrando virtualmente tanti personaggi che della sua vita hanno fatto parte.
Per chi conosce la biografia della poetessa si ritrovano nomi ed episodi ma senza la pesantezza di un racconto didascalico. In fondo non è così importante sapere cosa sia veramente accaduto né i particolari. E’ uno spettacolo intensamente emotivo che evidenzia come la forza drammatica dell’azione scenica non necessita di urla.
La recensione integrale su Saltinaria.it
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