venerdì 21 novembre 2014

Dialektos, Maria Pia De Vito in concerto @ Théâtre Muncipal (Tunisi) - 15/11/2014

Ilaria Guidantoni Martedì, 18 Novembre 2014

Un’italiana, anzi una napoletana a Tunisi, nel cuore dell’italianità. Un’ora di parole e musica: melodia, improvvisazione, arrangiamento e grande virtuosismo. Ricerca e sperimentazione, voglia di contaminazione sono gli ingredienti dello spettacolo emblematico nel titolo che traduce l’ispirazione musicale inglese di Huw Warren, la danza e i classici brasiliani, in napoletano, facendo risuonare le note mediterranee.

Maria Pia De Vito (voce, live electronics), Huw Warren (piano)
Tunisi, Théâtre Municipal de Tunis - sabato 15 novembre 2014

Nel cuore di Tunisi, sull’Avenue Bourguiba, già Avenue de France, al Théâtre Muncipal - realizzato in stile liberty da architetti italiani ai primi del Novecento (e recentemente restaurato) - l’Istituto di Cultura Italiano ha organizzato uno spettacolo, «Dialektos» con il duo Maria Pia De Vito (vocalista e musicista) e Huw Warren (pianista e compositore), nato dal loro incontro musicale. Se-il pianista unisce l’accademia alla ricerca, talora irriverente anche nel modo di suonare il piano, in piedi, appoggiandosi in posizioni provocatorie, o ancora pizzicandone le corde, con un tono qualche volta spassoso; la vocalista rivela una tecnica grandiosa e un lungo studio, offerto al pubblico con leggerezza e perfino ironia, sulla voce usata come strumento, rappresentazione, vorrei dire perfino mimica. Potrebbe essere protagonista di uno spettacolo per sola voce, senza parole. E invece Maria Pia ci offre anche la parola sull’onda dell’arrangiamento musicale e della traduzione che, in questo caso, non è tradimento, quanto un viaggio in noi stessi e nelle possibilità del pensiero e del sentire che si dilatano cambiandone le parole. Perché nulla resta immutabile.

Lo spettacolo è frutto di una collaborazione tra i due artisti, personalità affermate, desiderose di intraprendere nuove esperienze musicali. Quest’incontro ha permesso loro, reciprocamente, di unire una creatività vocale a innovazioni sorprendenti a livello pianistico.

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giovedì 13 novembre 2014

Continua il viaggio di Patrizia Molinari


L'11 Novembre una tappa importante nella mostra collettiva sul tema della donna e la multiculturalità al Teatro dei Dioscuri del Quirinale a Roma.
Il prossimo 14 Novembre presso il Museo Nori De’ Nobili si inaugurerà la prima grande collettiva di artisti contemporanei del territorio marchigiano.

A seguito infatti della mostra personale di Maria Mulas, che si chiuderà il prossimo 11 Novembre, il Museo inaugurerà dopo pochi giorni una mostra collettiva che vede importanti nomi come: Patrizia Molinari, Simona Bramati, Allegra Corbo, Luca Lavatori e Giovanni Ghiandoni.

Per l’occasione ogni artista esporrà un’opera inedita ispirata a Nori De’ Nobili, alla sua figura ed al suo percorso artistico e personale che l’ha resa una delle artiste più interessanti del ’900. In occasione dell’inaugurazione verrà inoltre presentato il catalogo della mostra accompagnato da un testo critico di Annalisa Filonzi.

Con questa iniziativa, il Museo Nori De’ Nobili intende aprirsi sempre di più all’arte contemporanea ed alle giovani promesse della contemporaneità italiana. Questa mostra ospita così cinque artisti contemporanei, appartenenti si a generazioni differenti, ma accomunati da un percorso artistico molto peculiare che li rende tra gli artisti italiani più interessanti e ricercati tra gli artisti contemporanei

lunedì 10 novembre 2014

Conversazione con Christian Angeli, regista di “Doppelganger. Chi cammina al tuo fianco"

Ilaria Guidantoni Giovedì, 06 Novembre 2014

Abbiamo incontrato il co-regista di "Doppelganger. Chi cammina al tuo fianco”, Christian Angeli, che ci ha raccontato lo spettacolo del Gruppo Number9. Tra l’altro la programmazione è stata prorogata di tre giorni, per l’apprezzamento del pubblico, venerdì 7 novembre, sabato 8 alle 21 e domenica 9 alle 17.45.


Vorrei conoscere qualcosa del testo e sapere com'è nata l'idea di metterlo in scena...
«L'idea di prendere spunto da alcuni film noir statunitensi degli Anni Quaranta è stato il pretesto per lavorare sul tema del doppio. Come ci poniamo nel quotidiano quando sentiamo emergere dentro di noi una parte distruttiva, accanto ad un'altra opposta e propositiva, e non riusciamo a fare a meno di mostrarla? E viceversa, come ci comportiamo quando pretendiamo di far vincere quella buona, che sa stare generosamente al mondo? In "Doppelganger-Chi cammina al tuo fianco" abbiamo un delitto irrisolto, due donne sospettate dell'omicidio e uno psicologo che, sostituendosi alla polizia, compie un'indagine privata. I due personaggi femminili, anche se con dinamiche diverse, si prendono la responsabilità di una scelta dolorosa e la portano nel mondo; al contrario, quello maschile, non sa decidere tra desiderio e giudizio, vittima inconsapevole della propria ignavia».

Su cosa si è lavorato in particolare per la trasposizione teatrale?
«Abbiamo lavorato sulla tendenza al controllo. I tre personaggi si desiderano, ma allo stesso tempo si osservano e si spiano. Vogliono lasciare vivere il proprio erotismo, ma sono frenati dalla mania di giudicare. Quindi abbiamo lavorato sulla recitazione costituendo degli appuntamenti fissi per i tre personaggi, delle stazioni emotive occupate a turno da tutti, fino a una sovrapposizione dei ruoli in cui ognuno è soggetto e oggetto dell'osservazione e della passione dell'altro. Per poi sciogliere questa conflittualità nel finale, grazie ai due personaggi femminili che, pur non compiendo alcuno scarto etico, si autodeterminano».


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“Non solo la faccia” - Campagna fotografica Facebook con Angelica Russotto


Non solo la faccia” - Campagna fotografica Facebook con Angelica Russotto

Sabato, 15 novembre Concert DIALEKTOS - Tunisi

Sabato, 15 novembre
Tunis, téâtre municipal
Avenue Bourguiba
Ore 20.00 

Concert DIALEKTOS 
Maria Pia De Vito (voix, live electronics)
Huw Warren (piano)
Samedi 15 novembre 2014 – Théâtre Municipal de Tunis – 20h

Samedi 15 novembre 2014, au Théâtre Muncipal de Tunis à 20h, le duo Maria Pia De Vito (vocaliste et musicienne) et Huw Warren (pianiste et compositeur) présenteront le projet musical Diàlektos, fruit de leur extraordinaire rencontre musicale.
La collaboration entre ces deux artistes à la personnalité affirmée, désireux d’entreprendre de nouvelles expériences musicales a permis d’unir la créativité vocale de la talentueuse vocaliste italienne aux surprenantes innovations du pianiste anglais.
Maria Pia De Vito a toujours été attirée par le potentiel infini de la voix. Elle a étudié le chant lyrique et contemporain, en se concentrant sur la composition et l’arrangement. Elle s’est consacrée à l’étude de plusieurs types d’instruments : à plectre, percussions et guitare. Elle a approfondi ses connaissances musicales en faisant partie de groupes de recherche sur la musique ethnique et notamment le patrimoine méditerranéen, balkanique et sud-américain. Quelques années lui ont suffi pour s’affirmer dans le monde du jazz et pour partager la scène avec de grands musiciens comme John Taylor, Ralph Towner, Rita Marcotulli, Paolo Fresu ou encore Norma Winstone. L’originalité de ses projets musicaux, son intérêt pour l’improvisation et le rythme lui ont permis de collaborer avec les plus grandes stars de la musique internationale comme Carlos Santana, Cesaria Evora et Joni Mitchell.
Huw Warren, pianiste et compositeur, a toujours étonné par ses créations intrigantes et électrisantes. Vainqueur de la dernière édition du BBC Jazz Award for Innovation, il s’est affirmé sur la scène internationale en tant que directeur musical et pianiste de la diva folk contemporaine June Tabor, avec laquelle il collabore depuis une dizaine d’années. Il a partagé la scène de grands artistes comme Herbet et Feldman et a fait partie du quartette jazz Perfect Houseplants. Il a reçu de nombreux prix partout dans le monde grâce à son approche versatile et passionnée à la musique. Désormais, il est reconnu à l’échelle mondiale comme étant un musicien d’une grande sensibilité, capable de passer aisément d’un genre musical à un autre.

Programme 
And the kitchen sink (Warren)
Allirallena (Warren  - De Vito)
Strummolo a tiriteppola (Warren - De Vito )
Si fosse n'auciello (De Vito - De Curtis)
G continuo (Marcotulli)
Beatriz (Edu lobo / Chico Buarque)
Frevo em maceió (Pascoal)
Curre Maria ( De Vito – Buarque - De Moraes - Jobim)
Um a zero (Pixhinguinha)
Whistling Rufus (Warren)

Questi figli amatissimi - Teatro de' Servi (Roma)

Ilaria Guidantoni Sabato, 08 Novembre 2014

Dal 4 al 23 novembre. Un interno di una famiglia semplice ma più che decorosa, forse borghese, con qualche ambizione, sana e litigiosa come tutte le famiglie del mondo. Testo ben scritto, risate gustose, una finezza di analisi dei comportamenti familiari non scontata. Da premiare l’interpretazione dei due protagonisti, soprattutto la loro mimica. Il Teatro de' Servi conferma la sua vocazione a spettacoli mai volgari, che fanno ridere e sorridere, commuovere come un’occasione di guardarsi dentro e intorno su una società che subiamo inconsapevolmente.

Teatro Artigiano presenta
QUESTI FIGLI AMATISSIMI
di Roberta Skerl
con Pietro Longhi, Edy Angelillo, Danilo Celli, Carmen di Marzo
scene Mario Amodio
costumi Lucia Mariani
regia di Silvio Giordani

La scena si apre su un interno difficile da definire: l’ambiente potrebbe essere un interno borghese, che si apre sul salotto, le scale in legno che portano alle camere, una dalle stanze dei figli trasformata in studio. L’arredamento ha qualche nota curiosamente anni Settanta, un tocco Ikea che non colloca esattamente il contesto. Forse è voluto come a suggerire che in ambienti sociali diversi e periodi differenti le situazioni familiari si ripetono, di padre in figlio e, se le nuove generazioni appaiono sempre più scapestrate, non è detto che, a loro volta, i figli non abbiano buone ragioni per intentare un ‘processo’ ai genitori. Anche gli abiti non aiutano a decifrare e a rendere riconoscibile di che famiglia si tratti, ma gli accenni all’Europa unita, la precarietà, la tecnologia non lasciano dubbi sull’attualità.

Tutto questo è secondario rispetto al nucleo della vicenda, ad ogni modo: “Ricordati che questa è sempre casa tua”. E se i figli, ormai grandi e armati di sogni e buone intenzioni per una vita propria in totale autonomia, ci prendessero sul serio? Da genitori si va mai in pensione?

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“Fare musica per tutti” Un concerto per Milano - Giovedì 11 dicembre

BSI Europe, in collaborazione con Uniqa Assicurazioni e Caritas Ambrosiana, presenta “Fare Musica per tutti”, un progetto ideato dal Maestro Mattia Rondelli (www.mattiarondelli.com) per rilanciare la cultura come valore primario della dignità dell’individuo.

Giovedì 11 dicembre alle ore 20.30 nella Sala Verdi del Conservatorio di Milano, Mattia Rondelli dirigerà l’Orchestra dell’Accademia Teatro alla Scala e il coro Ars Cantica. Il programma prevede - per la prima volta in Italia - il Gloria per soli, coro e orchestra di Giuseppe Sarti e la Sinfonia n.5 Opera 67 di Ludwig van Beethoven.

Il concerto è aperto gratuitamente alla città di Milano, ma è dedicato in particolare a chi per vivere usufruisce dei servizi assistenziali di Caritas Ambrosiana. Il lavoro della fondazione non si limita solo all’aiuto materiale delle persone bisognose, ma anche a ridare loro dignità attraverso momenti di aggregazione culturale stimolanti, in cui ciascuno vede riconosciuto il proprio valore al di là dello status sociale, economico e lavorativo.

È così che BSI Europe ama operare, come in occasione del concerto di Milano, città alla quale si sente particolarmente legata, ma anche in ogni regione dove si trova. Cosciente dell’impatto che le sue attività hanno sul territorio, BSI si è sempre adoperata nella promozione di eventi di rilievo e progetti a favore dello sviluppo culturale, economico e scientifico della società. Il concerto “Fare musica per tutti” è un’occasione per dimostrare il suo impegno attivo e concreto per le cause in cui crede.

Grazie a “Fare musica per tutti” la Caritas Ambrosiana, appoggiata con entusiasmo da enti di spessore come BSI Europe e Uniqa Assicurazione - offre alla società un sostegno profondo. L’invito rivolto alle istituzioni pubbliche e private è quello di contribuire in prima linea a rilanciare la cultura come nutrimento della società, impegnandosi nello sviluppo culturale del nostro Paese, necessario alla sua rinascita economica e sociale.


https://www.facebook.com/pages/Fare-musica-per-tutti/350086071839149?fref=ts

http://www.cultura.va/content/dam/cultura/documenti/Patrocini/concert.pdf

"Wild" di Francesco Garolfi: quando la letteratura traccia la musica

Ilaria Guidantoni Martedì, 04 Novembre 2014

Francesco Garolfi anticipa il nuovo lavoro "Wild - Musiche per Jack London rivisitato da Davide Sapienza": una sua creazione dalla A alla Z ispirata al grande scrittore americano.

L’ultimo disco di Francesco Garolfi, musicista "letterato" originario di Cremona, “Wild”, uscirà ufficialmente il 20 gennaio 2015 (e sarà distribuito da Ird). Lo abbiamo ascoltato in anteprima – e la prima impressione è di inno "materico" alla vita, nel quale Francesco, per chi lo conosce musicalmente, osa senza timori rispetto al passato - e ne abbiamo parlato con l’autore che lo ha creato interamente: scritto, suonato, registrato e prodotto artisticamente. Uscirà in collaborazione con Alpes Soc. Coop. Trento, produttore esecutivo ed ente che si occupa di eventi e progetti volti a promuovere e preservare la cultura alpina.

Le musiche del disco sono diventate anche la colonna sonora dello spettacolo teatrale "Il richiamo di Zanna Bianca", in tour nel 2015 messo in scena in un paio di anteprime nel 2014, ispirato ai testi di Jack London tradotti da Davide Sapienza, il più importante conoscitore e traduttore italiano di London, riconosciuto anche negli Usa. La regia dello spettacolo (prodotto da Alpes Soc. Coop. Trento) è di Umberto Zanoletti di Teatro Minimo.

Come nasce questo disco e qual è la tua ispirazione?
"'Wild - Musiche per Jack London rivisitato da Davide Sapienza' nasce dall'amicizia e dalla stima reciproca tra Davide e me oltre che dalla mia passione per la letteratura. Il tutto legato dalle suggestioni evocate dai grandi spazi aperti, dalla natura incontaminata, dall'acqua, dal vento, dal fuoco, dalla luce che abbaglia e dalla notte che rapisce, mentre il respiro si condensa sotto il riflesso della luna. In una parola, dalla vita e dalla natura al loro stadio primordiale: il Wild appunto. Questo disco trae spunto dai testi londoniani in un senso più profondo di quanto non si possa credere: è sì riconducibile ai testi 'Il richiamo della foresta' e 'Zanna Bianca', ma è ispirato soprattutto all'universo emotivo e valoriale descritto dai testi londoniani sul Grande Nord, che ci sono stati resi in modo vibrante e fedele dalla traduzione e cura effettuate da Davide Sapienza per Feltrinelli. Gli scritti di Jack, nelle versioni di Davide, mantengono, per la prima volta anche in italiano, la vivacità e il vigore della vita senza compromessi, indissolubilmente legata alle origini, a una natura non stereotipata, a un mondo non domabile, al silenzio delle profondità senza fine. Queste atmosfere mi hanno colpito come un pugno, tanto da indurmi a scrivere un intero disco dedicato a questa letteratura 'alta'".

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mercoledì 5 novembre 2014

Ragazzi di vita - Teatro Argentina (Roma)

Ilaria Guidantoni Domenica, 02 Novembre 2014

Un omaggio e un inno alla lingua, alla sua capacità di salire vette poetiche, discendere inferni volgari, piegarsi all’ammiccamento del dialetto e alla deriva di sentimenti estremi, brutale e sublime ad un tempo. Nella lettura ad alta voce i due piani, poetico e teatrale, emergono in tutta la loro ricchezza, tracciando l’affresco della vita vissuta di periferie slabbrate. La voce accarezza e rafforza il linguaggio confermando il valore del teatro di parola e, al contempo, diventa parte del corpo, strumento che accompagna le membra, gli occhi, le mani in un gesto continuo che srotola il libro in una pellicola. Un lavoro di grande tecnica dove l’esercizio e la fatica non si vedono più: Gifuni è morbido, fluido, versatile sfiorando cime e abissi senza rischiare di superarli. Non stona mai. In una parola sublime.

Domenica 2 novembre ore 11.00
sul palcoscenico del Teatro Argentina di Roma

FABRIZIO GIFUNI legge 
RAGAZZI DI VITA di Pier Paolo Pasolini
in occasione dell’uscita dell’audiolibro "Ragazzi di vita" edito da Emons Audiolibri


Fabrizio Gifuni rende omaggio ancora una volta al grande intellettuale di origini friulane e dà voce al suo "Ragazzi di vita", inaugurando in anteprima l’anno pasoliniano 2015, mentre al cinema lo doppia in "Pasolini" di Abel Ferrara. Così, dalla borgate della Roma degli anni Cinquanta, prendono corpo il Riccetto, il Caciotta, il Lenzetta, il Begalone.

La voce di Gifuni ci porta “dentro” le giornate di questi giovani sottoproletari, ci restituisce la loro generosità e la loro violenza, il comico, il tragico, il grottesco di questo sciame umano che dai palazzoni delle periferie si muove verso il centro, in un percorso che è anche un rito di passaggio dall’infanzia alla prima giovinezza. Lo sfondo è quello di una capitale postbellica che non esiste più, per un romanzo emblematico di una trasformazione epocale del nostro paese.

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Lucio Fontana e Yves Klein in mostra al Museo del Novecento

Ilaria Guidantoni Domenica, 02 Novembre 2014

Due esperienze rivoluzionarie per la Francia e per l’Italia, dove l’assolutizzazione di un elemento, colore, luce, linea, nel loro minimalismo stravolgono il concetto di arte e non solo di rappresentazione. Il blu e l’oro diventano un trait-d’union tra i due artisti compresenti nella Ville Lumière.

Rendering del progetto di allestimento per la facciata dell'Arengario per la mostra Klein-Fontana

70 opere, documenti e filmati per raccontare due vicende artistiche chiave, tra Milano e Parigi, monocromi e ricerche spaziali al Museo del Novecento in piazza Duomo a Milano dal 17 ottobre 2014 al 15 marzo 2015. La mostra, curata da Silvia Bignami e Giorgio Zanchetti, “Yves Klein Lucio Fontana. Milano Parigi 1957-1962”, inserisce, accanto alle opere, una ricca documentazione di fotografie, filmati d’epoca e carte d’archivio.


Yves Klein e Lucio Fontana alla mostra delle Nature
Parigi, Galerie Iris Clert, novembre 1961
Photo: Shunk-Kender © Roy Lichtenstein Foundation 

Lucio Fontana e Yves Klein, sono due artisti che hanno segnato in maniera diversa il Novecento, pur con esiti diversi, intrecciando a più riprese le proprie vicende creative e personali. La mostra evidenzia il periodo che va dal 1957 al 1962, gli anni durante i quali la frequentazione dei due artisti si fa più stretta. Fontana, che appartiene a una generazione precedente a quella di Klein, diventa collezionista del giovane teorico del monocromo e dividendosi tra Milano e Parigi trova materia per approfondire la propria ricerca spaziale. Tra l’altro in qualche modo, inserendo il blu e l’oro nella propria arte – nel periodo delle ceramiche – introduce elementi innovativi che saranno portati alle estreme conseguenze da Klein, che resta però, a suo modo, un artista figurativo, almeno per gran parte (forse la più nota) della sua produzione. Se l’associazione tra i due artisti appare quanto meno singolare ad un primo sguardo, si intuiscono i nessi e la suggestione sulla quale lo spettatore è invitato a riflettere prima che a concordare. La mostra si inserisce tra l’altro negli eventi che Milano, da sempre riconosciuta per la sua spiccata vocazione europea e internazionale nell’ambito del Paese, dedica al semestre di presidenza europea dell’Italia.

L’esposizione, organizzata in collaborazione con la Fondazione Lucio Fontana di Milano e con gli Archives Yves Klein di Parigi e prodotta dal Museo del Novecento con Electa, si avvale di prestiti importanti da musei italiani e stranieri: tra gli altri, il Mnam - Centre Georges Pompidou (da cui arriva una grande Anthropométrie di Klein mai esposta in Italia) il Mamac di Nizza, il Kaiser Wilhelm Museum di Krefeld, il Louisiana di Humlebæk, la Gam di Torino e la Gnam di Roma; ed è stata realizzata grazie al contributo di Finmeccanica e della Bank of America Merrill Lynch.

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"TorBellaMusica", il music-festival del giovedì sera al Teatro Tor Bella Monaca

Ilaria Guidantoni Sabato, 01 Novembre 2014

Tor Bella Monaca in musica. Il teatro apre alla città, la periferia al centro. Questo il progetto del teatro per diventare luogo di incontro e non solo una vetrina. La musica, la più antica delle arti, quale codice armonioso contro la cacofonia dell'oggi che, in una trincea sociale come il quartiere di Tor Bella Monaca, acquista la centralità di un laboratorio. Al centro delle serate del giovedì che mescoleranno i piani, con aneddoti e racconti e non solo musica, la canzone italiana d'autore e il jazz.

Il progetto di "TorBellaMusica" nasce dal sodalizio tra Alessandro Benvenuti, direttore artistico alla guida del teatro insieme a Filippo D'Alessio, e Piji, Pierluigi Siciliani, per riportare almeno una sera a settimana la periferia al centro della città, offrendo il teatro non tanto come vetrina per un spettacolo ma come spazio di incontro.

Alessandro Benvenuti ha sottolineato la centralità della musica in questa funzione di raccordo e dialogo, perché la più antica delle arti quale "codice armonioso... armonia e melodia contro la cacofonia dell'oggi" che nei quartieri ai margini delle città si fa sentire più forte.

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Il mio secolo non mi fa paura, Johanna e Ludwig - Accento Teatro (Roma)

Ilaria Guidantoni Sabato, 01 Novembre 2014

Dal 30 ottobre al 9 novembre. Un testo davvero bello per un teatro di parola che non chiede nulla, se non di essere letto, asciutto e originale, soprattutto nel primo tempo che rende compiuta la storia: pagine evocative di una vicenda esistenziale, la confessione e il ricordo di un amore finito al femminile, il quale però diventa metafora della relazione uomo-donna che svela la debolezza maschile, quella del filosofo contro l’uomo, del coraggio di sfidare dio e soccombere alla morale borghese tanto denigrata. La storia diventa altresì una metafora di un secolo. Piacevole e aggraziata la mise en espace con una scelta accurata della musica e il sax dal vivo; efficace oltre che suggestivo l’uso del video.

IL MIO SECOLO NON MI FA PAURA 
JOHANNA E LUDWIG 
di Fulvio Iannaco
regia di Rossella Napolano
con Annachiara Mantovani
sax Pier Paolo Iacopini
voci off Pietro Longhi e Pierre Bresolin
aiuto regia Francesco Sollecito
sax e scelte musicali Pier Paolo Iacopini
luci e proiezioni Emiliano Serafini
effetti audio Giancarlo Mici
costumi Valentina Zucchet
video e foto Stefano Giorgi


Nel quadro di una generazione che ha cambiato l’Europa, dal 1841 al 1848, tra vicende contrastanti, a volte esaltanti, a volte difficili, illusioni, grandi idee e sconfitte, il racconto di una storia d’amore. Il racconto si snoda seguendo la confessione di Johanna Kapp, bella e intelligente sedicenne, ribelle e vittima di un grande amore. Un amore da perdizione per il filosofo, trentasettenne, già celebre, Ludwig Andreas Feuerbach, noto come il primo eroico teorico dell’ateismo, allora al culmine della propria stagione creativa.

In un’ambientazione intima, quale un salotto, la biblioteca di famiglia, si fa luce la storia di una ragazza figlia di un teologo che da Johanna si aspetta una vita proba e dedita allo studio delle Sacre Scritture. Ma la fanciulla è irrequieta e scopre negli scaffali del padre il “Prometeo” di Goethe che legge avidamente ma soprattutto Feuerbach e “L’essenza del cristianesimo”, un vero spartiacque nella storia del pensiero della modernità.

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"DONNA E MULTICULTURALITA’ NELL’EUROPA DI OGGI” un progetto di Roberta Filippi

Inaugurazione Martedì 11 novembre ore 17.00 con performances poetiche di Màrcia Theòphilo e Bianca Menna


L’Altrosguardo-Artisti Associati, che ha al suo attivo numerose mostre e manifestazioni di alto profilo, nazionali e internazionali, organizza una Mostra di respiro europeo sul tema “Donna e Multiculturalità nell’Europa di oggi” con partecipazione di Artisti di vari Paesi europei e una apposita sezione dedicata alla promozione di selezionati Giovani Artisti emergenti. Alla manifestazione partecipa anche la candidata al Premio Nobel Marcia Theophilo con un inter- vento inaugurale; una sezione è dedicata inol- tre alla grande scrittrice Marguerite Yourcenar, di cui il Centro Antinoo custodisce in esclusiva unici e numerosi documenti e prime edizioni firmate. Condotto con incursioni in tempi, luoghi e culture differenti, ma compresenti nell’Europa odierna, il percorso della manifestazione ci parla della complessità dell’essere donna, e di momenti densi di difficoltà, gioie e paure. Il titolo della mostra “ Donna e Multiculturalità nell’Europa oggi” sottolinea l’esigenza di stimolare una riflessione sull’essere donna al di là di barriere geografiche, culturali o di orientamento sessuale.

ARTISTI: Claudio Abate, Minou Amirsoleimani, Mirella Bentivoglio, Luigi Campanelli, Bruno Ceccobelli, Raffaele Della Rovere, Paolo D'Orazio, Patrizia Dottori, Roberto Dottorini, Roberta Filippi, Elizabeth Frolet, Massimo Gatti, Valter Gatti, Bianca Menna, Patrizia Molinari,Lina Passalacqua, Umberto Salmeri, GIOVANI EMERGENTI: Violetta Carpino, Greta Colli, M.Cristina Marmo, M.C.Nuccetelli, Nunzia Pallante, Igor Spadoni, Ralf J. Trillana, fabio Vernile.



Complesso Monumentale di S.Andrea al Quirinale -Teatro dei Dioscuri
Via Piacenza,1 - 00184 Roma

11 - 20 novembre 2014

dal lunedì al sabato    8:30–18:30