venerdì 31 maggio 2013

Domenica 2 giugno Roma Capitale festeggia la prima comunità straniera in Italia.


Domenica 2 giugno, Festa della Repubblica Italiana, in occasione del primo anno di trasmissione nazionale dell’emittente comunitaria romena Romit Tv, si terrà una grande kermesse musicale ad ingresso gratuito presso il Teatro Tendastrisce di Roma 

La comunità romena in Italia è un vero fenomeno sociale: con i suoi 900.000 residenti (dati ISTAT 2011),di cui ben 160.000 circa a Roma, su una popolazione presente stimata di oltre 1.500.000 romeni, è la prima comunità in Italia che contribuisce con il proprio lavoro a oltre il 5% del Pil nazionale. Questi dati non sono certo sfuggiti all’attenta osservazione e lungimiranza di Emanuele Latagliata, ideatore e  fondatore di Romit.TV, prima emittente nazionale in lingua romena che offre un palinsesto di programmi intelligentemente studiati per le esigenze dei romeni in Italia. “Vogliamo presentare la vera comunità romena in Italia, che non è certo rappresentata, come dai peggiori degli stereotipi, da individui che rubano o da giovani prostitute”,dichiara Emanuele Latagliata,” C’è una realtà ben diversa e positiva. Il 70% degli spettatori sono badanti, che vivono in un ambiente chiuso. Nella mia idea il canale potrebbe diventare l’unico punto di riferimento interattivo. Tutti i programmi in diretta danno la possibilità di chiamare, di fare domande oppure di esprimere un’opinione. Offriamo dei format per programmi socio-culturali per essere gestiti dai suoi rappresentanti. I realizzatori sono una decina di persone tra giornalisti, collaboratori e presidenti d’associazioni volontari, persone del mondo della  cultura con preparazione e talento. Oggi  Romit.TV- canale 246 sul digitale terrestre -  ha raggiunto una media giornaliera di oltre 700.000 spettatori”. E in occasione del primo anno di trasmissione, Romit.Tv in collaborazione con 15 associazione romene e moldave e di importanti sponsor,con il patrocinio del Comune di Roma, Ambasciata di Romania e Ambasciata della Repubblica Moldova, festeggerà con una straordinaria kermesse musicale ad ingresso gratuito organizzato a Roma il giorno 2 giugno 2013, presso il Teatro Tendastrisce di Via Perlasca ,69, dalle ore 14.30 alle 20.30.
Grandi artisti romeni e moldavi del calibro di Benone Sinulescu, Laura Lavric, Ion Paladi, Nicolae Botgros, Adrian Naidin, si alterneranno per un grande spettacolo di musica e canto. Inoltre ci saranno degli stand dove si potrà degustare e comprare il cibo tipico romeno, e altri oggetti popolari tradizionali fatti a mano dagli artigiani dalla Romania e Moldova.
Per i bambini ci sarà uno spazio dedicato con clown che animeranno l’atmosfera regalando momenti di gioia. Nell’ambito dell’evento, l’associazione di volontariato Piuculture presenterà la nuova sezione del giornale Piuculture in lingua romena.

Per informazioni
www.romit.tv

giovedì 30 maggio 2013

Venerdì 31 maggio l'Accademia dei Lincei incontra Paolo Mathiae: "Memoria venerata e memoria violata", la conservazione e la distruzione dell'Arte


La conservazione e la distruzione dell'Arte, come è accaduto in Afghanistan, in Iraq e nel Libano, e sta accadendo in Siria e potrebbe accadere in Egitto, è il tema della conferenza su Memoria venerata e memoria violata che il Prof. Paolo Matthiae terrà all’Accademia dei Lincei venerdì 31 maggio alle ore 18.00 Via della Lungara, 230 Roma. Ingresso libero.

“Nel tempo presente in cui i tesori del patrimonio culturale in molte regioni del mondo sembrano gravemente minacciati oltre ogni previsione più pessimistica, come è accaduto in Afghanistan, in Iraq e nel Libano, sta accadendo in Siria e potrebbe accadere in Egitto, è opportuno riflettere - scrive il Prof. Paolo Matthiae - su come le più antiche grandi civiltà preclassiche del Mediterraneo, da un lato, conservassero gelosamente le testimonianze gloriose ed impressionanti del loro passato e, dall’altro, si accanissero a distruggere quelle stesse testimonianze appartenenti a culture ‘diverse’. Nella conferenza saranno individuati, anche per il tramite delle suggestive fonti scritte antiche, i modi in cui la memoria del passato era abitualmente venerata e protetta in Mesopotamia e in Egitto e in cui quella stessa memoria veniva non di rado violata e distrutta con spietato accanimento. Testi e immagini mostrano come conservazione e distruzione, fin in quei tempi antichissimi, si alternassero in maniera sconcertante e come le motivazioni di allora siano in parte simili a quelle di oggi e in parte profondamente diverse da quelle dei nostri giorni”.

Il Prof. Paolo Matthiae, Accademico dei Lincei, è uno dei protagonisti maggiori del recupero attraverso la ricerca archeologica delle più remote culture del Mediterraneo, a lui si deve anche la scoperta di Ebla.

lunedì 27 maggio 2013

Scusa sono in riunione, ti posso richiamare? - Teatro Sistina (Roma)


Domenica, 26 Maggio 2013 Ilaria Guidantoni

Una commedia ma non solo, qualcosa di più: una performance di talenti ginnici del palcoscenico che si esercitano in ruoli e discipline diverse tenendo il pubblico incollato alla poltrona tra sane risate – mai volgari – e quel filo noir, oltre l’intreccio e gli equivoci tipici della tradizione. La partenza è ironica, le aspettative contenute: un testo ben recitato sul filo dell’attualità e della difficoltà dei rapporti di coppia, ulteriormente complicati in una generazione dipendente dai rapporti virtuali multipli on line, con il telefonino compagno quotidiano; la voglia di ‘sfondare’, la precarietà dei risultati e un’aggressività ed indifferenza che serpeggiano nel pubblico come nel privato. C’è anche lo spazio per un sentore da big chill che fa pensare a una generazione più grande dei trenta-quarantenni. Poi tutto vira, con un noir sottile e delirante, una nota strampalata e la voragine che si apre. Emerge il cinismo e la violenza di una società dove la realtà è lo spettacolo che si insinua e si impossessa delle vite, svuotandole. Scene brillanti e grande tecnica che mixa la recitazione teatrale all’effetto televisivo. Il cerchio si chiude sulla prima scena – ancora un effetto cinema e si capisce com’è andata a finire…e anche che una buona risposta e una rinuncia della sera di laurea non hanno cementato la complicità, né cambiato il corso delle cose.

Teatro Sistina presenta
Gabriele Pignotta in

SCUSA SONO IN RIUNIONE, TI POSSO RICHIAMARE?
una commedia scritta e diretta da Gabriele Pignotta

con Fabio Avaro, Cristina Odasso, Nick Nicolosi, Siddhartha Prestinari 

disegno luci Maxi Lumachi
musiche originali Stefano Switala

scenografie Tiziana Liberotti

Dopo il grande successo ottenuto in tutta Italia con le sue commedie ed in particolare a Roma, dove in breve tempo ha conquistato le platee registrando il tutto esaurito al Teatro de' Servi, al Sala Umberto, Manzoni e Ghione, Gabriele Pignotta il 23 maggio è stato sul palco del Teatro Sistina per una serata unica, decisamente coinvolgente, con "Scusa sono in riunione, ti posso richiamare?". Un appuntamento che consacra il successo di Pignotta, autore, regista e attore, attualmente impegnato anche in importanti progetti cinematografici tra cui il suo primo film - che comincerà a girare a settembre, tratto da un’altra commedia “Ti sposo, ma non troppo” - e una collaborazione con Carlo Verdone.
Con lui sul palco del Teatro Sistina Fabio Avaro, Cristina Odasso, Nick Nicolosi e Siddartha Prestinari, tutti all’altezza della situazione.

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venerdì 24 maggio 2013

Cronaca di una crisi annunciata - Teatro Piccolo Eliseo Patroni Griffi (Roma)


Giovedì, 23 Maggio 2013 Ilaria Guidantoni
Uno spettacolo originale, raffinato, colto, dietro le pieghe di una conduzione fresca, con ritmo quasi rap, un po’ scanzonata, di un ragazzo nel cuore e nell’apparenza con quel tanto di sfrontatezza che conquista. Una satira alla società contemporanea, o meglio una lettura, una teoria, con una punta di ironia e sarcasmo che non si palesano mai. La spiegazione prevale senza tirare conseguenze, senza esplicitare. Forse un tantino di didattica di troppo talora toglie il mood musicale che invece merita ampio respiro. Bravi musicisti, sofisticati. Un gioiello il bis, improvvisazione vera che svela un artista autentico.

CRONACA DI UNA CRISI ANNUNCIATA
ovvero 
La crisi come caratteristica strutturale di un pensiero economico
testo e regia Tiziano Turci
aiuto regia Rossella Teramano
con Rossella Teramano (voce), Stefano Maura (chitarre), Elia Moretti (vibrafono e batteria)
Tiziano Turci - piano e voce
scene Matteo Di Genova
luci Domenico Capanna
grafica e video Tonino Augugliaro
VINCITORE Premio della critica al Teatro dei Contrari, Roma
Premio Talenti Under 35 sulla via Emilia, Modena
Premio dei Giornalisti al concorso Nuove Realtà del Teatro, Udine

Dopo "Goodbye Gheddafi", Tiziano Turci torna in scena al Piccolo Eliseo Patroni Griffi con "Cronaca di una crisi annunciata", lo spettacolo che ha previsto il governo Letta con 10 mesi d’anticipo, ma non lo dichiara. Tutto il testo infatti è un’allusione che non si inclina a cercare la complicità facile, la risposta palese.
“Cronaca di una crisi annunciata” è un concerto, un live-set per voce, piano, chitarra, batteria e vibrafono. E’ una cronistoria appassionata dello sviluppo del pensiero economico liberista e delle sue principali manifestazioni dagli anni Sessanta fino all’Europa di domani, che parte dal 1600, per toccare la rivoluzione francese, l’anno cruciale che fu il 1920; quindi gli Anni ’40 del Novecento, la seconda Guerra Mondiale e la prima concettualizzazione dell’Euro; e poi via fino agli anni ’80 e il loro neo-liberismo per arrivare alle crisi degli anni ’90 e al buio del Duemila.

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mercoledì 15 maggio 2013

Giorgio Di Noto - Rivolte arabe: virtualità ed emozioni


Martedì, 14 Maggio 2013 Ilaria Guidantoni

Per chi è cresciuto con il mito del reporter, dell’immersione totale nel vissuto, nel racconto della realtà attraverso gli odori, la polvere, il contatto diretto, la contaminazione in genere, la virtualità è disorientante. Non sempre però rappresenta una scelta di comodo, una rinuncia, un segno di distacco. Può essere un altro modo per dirci del mondo che cambia, del fermento che attraversa realtà lontane che diventano così vicinissime e per di più in tempo reale. Non solo ma qualche volta la rete è capace di emozionare perché svela un altro modo di essere uomo. Anche lo smartphone è un oggetto che ci dice molto di chi siamo come in passato lo era la gestualità di intingere una penna nel calamaio e in fondo l’occhio e il fiuto di un fotografo e di un giornalista restano sempre il centro di quello che ci viene restituito.

Non è mai stato in Nord Africa. Una frase che mi ha lasciata perplessa e non poteva essere diversamente. Io che la rivolta tunisina l’ho vissuta quasi in diretta e mi chiedo se la mia partecipazione sia stata sufficiente a giustificare di scriverne. Eppure il progetto che ha visto il giovane Giorgio Di Noto vincitore del Premio Pesaresi 2012, assegnato nel 21 esimo Si Fest di Savignano sul Rubicone, racconta la primavera araba. E la racconta bene, perfino in modo emozionante. Non è un fotoreporter e soprattutto non è attratto da quel filone fotografico che presuppone l’istantaneità, il momento colto nel suo stesso passaggio. Ventiduenne, studente di filosofia, Giorgio Di Noto è un fotografo proiettato alla sperimentazione e alla mescolanza di linguaggi differenti. “Ho guardato e studiato su internet centinaia di video – racconta in un’intervista che ho letto - selezionando singoli fotogrammi che ho poi reinquadrato e fotografato dal monitor del mio computer con una macchina Polaroid”. Una ricerca durata diversi mesi, alla fine della quale è nata The Arab Revolt. Un lavoro composto da trenta scatti, che pongono l’accento sul ruolo determinate che hanno svolto i social network durante una delle pagine più significative della storia contemporanea. C’è nel suo lavoro la pazienza dell’emozione che si distilla in una grande raffinatezza, un modo diverso di sentire e in qualche modo, a mio parere, di superare la rete che va così veloce, impedendoci di dissolverci. Paradossalmente partendo dalla tecnologia come contenuto oltre che come mezzo compie un lavoro molto tradizionale, per quanto originale: l’arte del ritocco e la voglia di far dire delle cose ad un’immagine che è un ritrovato non del moderno Photoshop, ma quasi una dimensione ontologica del ritratto fin dalle sue origini.

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Quando l'acrilico racconta dimensioni esistenziali. Paesaggi urbani e inserimenti umani di Chiara Smirne


Martedì, 14 Maggio 2013 Ilaria Guidantoni

Paesaggi urbani che ricordano la pittura metafisica ma insieme al rigore si introducono volti ed elementi umani abnormi, proporzioni oniriche e visioni esistenziali. Le tinte accese dell’acrilico, la matericità della stesura del colore definiscono la versatilità della pittura di questa artista alla ricerca di una dimensione esistenziale che raccolga l’universo in un rimando tra interiorità e proiezione: pensiero, parola e visione. Non è un caso che Chiara si sia avvicinata alla scrittura oltre che alla pittura con un percorso intrecciato dove il respiro della cultura classica e lo studio della storia della pittura e dell’arte in generale si fondono con quella dimensione tradizionale della ‘artigianalità dell’artista e della sperimentazione tecnica.

Abbiamo incontrato Chiara Smirne alla vigilia della sua prima esposizione personale, a Milano, un momento di grande emozione e di tensione, un inizio ma anche un traguardo. Questa occasione è nata dal fatto che l’artista ha vinto il concorso internazionale di arte contemporanea, ArtGallery, giunto alla terza edizione nel 2012, per il quale è stata selezionata da Stefano Cortina. L’opera vincitrice tra l’altro è quella dell’invito dell’esposizione. Un risultato inaspettato per lei che aveva ricominciato a dipingere nel 2010 e che poi ha incontrato il Gallerista che l’ha stimolata a produrre. Per una personale occorrono almeno 15 opere le ha detto. Questo Chiara lo sapeva già e in effetti ne aveva sì e no dieci. Non si è data per vinta e dalla scorsa estate ha lavorato senza sosta tanto che ha aperto la mostra il 14 maggio con 17 opere. “Un tour de force – mi ha confessato – durante il quale ho cambiato anche in parte il mio punto di vista”.

Cosa racconta questa esposizione?
“Per lo più paesaggi urbani che sono la mia tematica centrale anche se ci sono almeno cinque opere nelle quali l’elemento umano, come un’inserzione, diventa fondamentale e si dilata nelle proporzioni, fuori da ogni realismo, per diventare elemento simbolico”. 

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martedì 14 maggio 2013

Il 16 maggio a Pesaro incontro tra artisti e imprese per "tornare a sognare"


Il 16 maggio alle 17.30 all’Alexander Museum Hotel Palace di Pesaro, Energitismo ha organizzato un incontro fra artisti e imprese per “tornare a sognare” e a creare nuovi capolavori Eleganti e Sostenibili.

20 artisti, invitati dal conte Marcucci Pinoli dell’Alexander Museum, oltre a imprenditori e professionisti si incontreranno per scambiarsi esperienze e per immaginare come collaborare seguendo l’esempio di chi ha sempre puntato su Arte e Tecnologia.
Racconteranno la loro esperienza gli imprenditori Vittorio Livi, Nani Marcucci Pinoli e Claudio Bucci.
Vittorio Livi, fondatore della FIAM leader nell'arte del vetro, con sue creazione nei musei del mondo, ha nella collaborazione con artisti, design e architetti uno dei principali motivi di successo della sua impresa. L’impresa festeggia oggi i 40 anni. Nani Marcucci Pinoli gestisce alberghi e nel 2007 ha creato l'Alexander Palace Museum dove ogni stanza è disegnata da un artista diverso. L’albergo oggi è stato inserito da Trivago fra i 10 alberghi più belli  d'Europa a giudizio dei visitatori ed è animato da continue mostre e incontri culturali.
Claudio Ferri fa parte della famiglia che aveva fondato la Febal. Oggi ha investito in una piccola impresa artistica, le ceramiche Bucci, proprio perché pensa che il rilancio delle imprese italiane deve passare attraverso produzione ad alto valore culturale.
Parteciperà Roberto Bartolucci della Curvet, che ha raccontato la sua storia nel box Energitismo nelle Social News di Tiscali (http://notizie.tiscali.it/socialnews/Bettiol/7414/articoli/Gli-imprenditori-che-hanno-voglia-e-bisogno-di-tornare-a-sognare.html) e che sta diventando l’emblema della voglia di “tornare a sognare e creare” degli imprenditori italiani.
La serata sarà moderata da Claudia Bettiol e Federico Salvitti di Energitismo. L’associazione Energitismo promuove prodotti che combinino Eleganza e Sostenibilità e che formano il cuore di un “Rinascimento dell’Energia”. Il cuore del Rinascimento era dato proprio dall’integrazione della migliore tecnologia, la migliore qualità e uno stile artistico inconfondibile.
La serata è patrocinata dal comune di Pesaro, dalla provincia Pesaro-Urbino, dalla Regione Marche, da Confindustria Pesaro Urbino, CNA Pesaro, Ordine Ingegneri, Fondazione Bioarchitettura.

lunedì 13 maggio 2013

Ali Hassoun "al-shaab yurid" ovvero il POPolo vuole


Domenica, 12 Maggio 2013 Ilaria Guidantoni

Un artista libanese naturalizzato italiano apre il dialogo tra Oriente e Occidente, nel segno della giovinezza e della libertà, per rispondere alle domande delle rivolte arabe. La Vespa, simbolo della creatività produttiva italiana, evocatrice di libertà e di mettersi in cammino, sposa idealmente la rivoluzione e l’aspirazione alla dignità e alla giustizia. Oggi il Museo Piaggio, sede della mostra, diventa il simbolo della reattività alla crisi dove, in un territorio minato nella sua economia, l’impresa scommette sulla cultura nella convinzione di poter cambiare mentalità. E qualcosa si è mosso. La mostra nasce insieme al workshop “Nobody said it was easy”, che mostra la possibilità di aprire l’azienda alla formazione.

Per la prima volta un artista straniero entra nel Museo Piaggio, a Pontedera, cittadina in provincia di Pisa, sede di una permanente che rappresenta uno dei fiori all’occhiello della creatività produttiva italiana e che da anni dispone anche di una parte riservata ad esposizioni temporanee. Con Ali Hassoun, l’artista libanese, un percorso di studi in Toscana, che vive e lavora da anni a Milano, si inaugura una stagione internazionale legata all’attualità.
L’elemento che salda simbolicamente la mostra “al-shaab yurid”, il POPolo vuole, dedicata alle rivolte del mondo arabo, con la sede aziendale, è la nuova Vespa LX 50 che il pittore ha dipinto in uno stile Pop e simbolico per donarla poi alla permanente che lo ospita. La Vespa è un simbolo di anni di libertà, crescita, un mondo giovane e aperto alla vita e alla possibilità di spostarsi assecondando il ritmo della passeggiata, godendosi il percorso e lasciando la possibilità di conversare. Una velocità temperata con l’emozione.
E’ questo il cammino tracciato e sperato dai tanti giovani che si sono ribellati, dalla Tunisia, all’Egitto alla Siria e che sembrano veder sfumare ancora una volta i loro sogni. Come in uno specchio realtà urbane, come quella di Pontedera, cresciute sulla scorta di un impianto produttivo importante, si sono trovate arrese di fronte alla crisi ma questa iniziativa rappresenta un tentativo di risposta. I giovani italiani ed europei, come molti di quelli dei paesi arabi, chiedono lavoro e soprattutto dignità per essere liberi di coltivare i propri sogni. L’arte può dare loro una risposta in tal senso.

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venerdì 10 maggio 2013

Ali Hassoun al Museo Piaggio

Il 10 maggio c'è stata l'anteprima per la stampa e le autorità dedicata all'artista libanese ormai adottivo in Italia, Ali Hassoun, al Museo della Piaggio di Pontedera della quale di seguito alcune immagini. Prossimamente su www.Saltinaria.it una recensione dell'esposizione.

Dall'alto, all'interno dell'esposizione con lo sfondo di un'opera ispirata alle carte geografiche di Alighiero Boetti; un'opera della personale "il POPolo vuole"; la nuova Vespa LX 50 decorata dall'artista; e Ali Hassoun.







Ecco alcune foto e una selezione di opere di Chiara Smirne, artista esordiente di Milano. La sua mostra sarà inaugurata il prossimo 14 maggio (vedere dettagli in post precedente).
Prossimamente un'intervista per Saltinaria a cura di Ilaria Guidantoni.
L'artista Chiara Smirne

Dreaming an inland empire, oil and acrylic on canvas, 120 x 100, 2012

Finzione, acrylic on canvas, 100 x 70, 2013


L'attesa, acrylic on canvas, 50 x70, 2012

Lost identity, oil on canvas, 50 x 70, 2013

Vicolo KC, acrylic on canvas, 100 x 80, 2012


Chiara Smirne "Apparizioni e assenze" a cura di Veronica Riva - Milano

Dal 14 al 18 maggio 2013
Inaugurazione: martedì 14 maggio ore 18,30

Associazione Culturale Renzo Cortina, Via Mac Mahon 14/7, Milano
Tel: 0233607236 e-mail: artecortina@artecortina.it www.cortinaarte.it

Chiara Smirne, vincitrice del Premio Selezione Speciale all’edizione 2012 di Artgallery, si presenta alla Cortina Arte con la sua prima mostra personale.
La giovane artista espone un ciclo di opere incentrate sul tema del paesaggio urbano dove spesso compare l’elemento umano, magari non visto, intravisto o di cui semplicemente se ne percepisce la presenza. Sono scenari dell’inconscio, l’atmosfera rarefatta e sospesa trascende la realtà, va oltre, verso un mondo onirico carico di potenza visionaria e fantastica dove albergano i ricordi, le paure recondite, le più profonde emozioni. Linee pulite e decise, campiture di colori piatti e uniformi, talvolta cupi, scorci dal taglio fotografico concorrono a creare gli scenari surreali dei mondi di Chiara Smirne.

Catalogo in galleria

La mostra proseguirà fino al 18 maggio con i seguenti orari:
10.00-12.30 /  16.30-19.30
Chiuso domenica e lunedì mattina




L’ Associazione ArtGallery è un’ associazione no-profit che dal 2003 promuove lo   sviluppo della creatività in campo artistico attraverso una galleria d’arte on-line, attività di ufficio stampa, promozione su social networks, mostre e rassegne artistiche, eventi, manifestazioni culturali e collaborazioni con aziende. Da 4 anni organizza il Premio ArtGallery per giovani artisti.

Carta e Matita è una dinamica agenzia di comunicazione, con quasi 25 anni di esperienza e    know-how in ogni campo della comunicazione: advertising, below the line, comunicazione P.O.P., nuovi media. Con la sua filosofia creativa che prevede la contaminazione tra il graphic design tradizionale e l’utilizzo dei media più innovativi, l’agenzia lavora per importanti brand del settore industriale, bancario, finanziario, assicurativo e istituzionale, ricevendo prestigiosi riconoscimenti nazionali e internazionali.


giovedì 9 maggio 2013

Ghitta Carell e il potere del ritratto - Fondazione Pastificio Cerere Roma


                                                         Mercoledì, 08 Maggio 2013 Ilaria Guidantoni

La fotografia del “meglio” per chi è considerata “la signora del ritocco” e “la fotografa dei potenti”, preferibilmente aristocratici a meno che non si trattasse di Papi o simili. Nella suggestione dell’archeologia industriale romana la Fondazione 3M presenta un’ampia retrospettiva di questa singolare signora. Un ritratto per chi all’epoca poteva pagare l’equivalente dello stipendio di un impiegato. Sono gli intriganti Anni ’30 del Novecento in particolare al centro di questi volti noti o comunque ‘importanti’. Si può discutere sull’alterigia dell’artista ma certamente il fascino che emana la ricerca della perfezione maniacale resta intatto, soprattutto nella sezione vintage che proviene da collezioni private. Non era solo nel ritocco quanto nella ricerca delle pose, nel suo lavorare con tagli e inquadrature in obliquo e nel mettere in evidenza le mani nei loro intrecci che si gusta una figura tanto compita quanto fascinosa. L’operazione e l’allestimento meritano per rendere la ritrattistica viva, fuori dalla polvere di un genere démodé. Ghitta è estremamente moderna nella sua concezione.
 


La Fondazione Pastificio Cerere presenta, da giovedì 18 aprile a venerdì 17 maggio 2013, un’ampia retrospettiva dedicata alla celebre ritrattista Ghitta Carell (1899-1972), a cura di Diego Mormorio - affiancato da un comitato scientifico composto da Ottavio Celestino, Flavio Misciattelli, Stefano Palumbo e Marcello Smarrelli - con oltre 150 fotografie che restituiscono la testimonianza della storia di un’epoca attraverso i suoi protagonisti, dagli anni Trenta agli anni Cinquanta.
La mostra, voluta e sostenuta da Elsa Peretti, Presidente delle Fondazioni Nando e Elsa Peretti, in collaborazione con la Fondazione 3M che ha fornito per l’occasione la maggior parte del patrimonio fotografico, vuole contribuire a riconsiderare la figura di questa singolare fotografa. 
Ebrea ungherese nata nel 1899, arrivò in Italia nel 1924 dove conobbe il successo già nel periodo di Firenze e Milano, città alle quali deve in parte la sua formazione, ma fu a Roma che dovette il tripudio. E non poteva essere che così per "La signora del ritocco" e soprattutto "La fotografa dei potenti", tra il Duce, Papi, nobili e personaggi di Governo. La sua vocazione nasce nella Mitteleuropa, a Budapest, nello studio del fotografo Aladair frequentato dal compositore Bela Bartok. Poi sarà a Vienna, a Lipsia, quindi in Italia. Sempre introdotta nei cenacoli intellettuali, sembra però prediligere il mondo del potere. Non è un caso che, come scrive la “Royal hotel rivista” che pubblicava le sue foto, la signora chiedeva "300 lire per una sua foto, l’equivalente dello stipendio di un impiegato".

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lunedì 6 maggio 2013

Andrea Collesano racconta le sue "Balene"


Sabato, 04 Maggio 2013 Ilaria Guidantoni  

Dal 27 aprile al 2 giugno. Un artista raffinato, un artigiano del lavoro, in controtendenza con la voglia di stupire a tutti i costi, ma non per questo privo di passione. La china è la sua tecnica prevalente nella quale cerca di perfezionarsi in modo meticoloso e che gli consente di scendere nelle profondità, tuffandosi in quel mare che ama tanto per portare in alto e far volare le sue balene. La sua arte minuziosa racconta l’amore per la ricerca dei valori simbolici degli animali e delle culture. Nel prossimo futuro c’è una sfida: aumentare le dimensioni della sue tele mantenendone la preziosità e aggiungere il colore.
 
“Balene” di Andrea Collesano
Galleria Barbara Paci
Piazzetta del Centauro, Pietrasanta – Lucca

Abbiamo incontrato questo artista all’inaugurazione della mostra “Balene” nella Galleria di Barbara Paci, attenta agli artisti giovani, se non giovanissimi, per portare alla luce ricerche non usuali e percorsi nuovi, che accompagna con allestimenti scenografici e cataloghi attenti al lettore. Per “Balene” ha scelto una copertina che diventa un poster, dando la possibilità a chi non può permettersi di acquistare un’opera di gustare comunque l’arte.
Andrea Collesano ci ha raccontato che è nato a Pontedera (la città che ospita la Piaggio e il suo museo), classe 1980, e ha studiato al Liceo Artistico di Lucca, dove ha scoperto la sua passione per il disegno; ha scelto così di frequentare la Scuola di Belle Arti di Firenze, invece che quella di Carrara, “proprio per l’orientamento alla pittura più specifico rispetto alla vocazione alla scultura della seconda, legata alla tradizione e alla vicinanza della cave di marmo”. Oggi vive a Forte dei Marmi ed è quindi di casa nel borgo degli artisti, Pietrasanta, “una scelta legata alla disponibilità di una casa di famiglia, ma anche alla passione che ho per il mare e che coltivo ed esprimo nei miei lavori”.

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Simone Maggio Trio in concerto alla Casa del Jazz di Roma (Sabato 11 maggio)


Venerdì, 03 Maggio 2013 Redazione Musica

True è il primo disco del nuovo Trio di Simone Maggio, talento emergente nel panorama jazzistico che ha già collaborato con artisti di fama internazionale, come Javier Girotto, Lee Konitz e Fabrizio Sferra. Un'opera di ampio respiro in cui il termine Jazz non si riferisce ad un periodo storico, ma lascia spazio ad una visione più eclettica e contemporanea, in cui grande importanza rivestono le composizioni di chiara influenza europea.


Simone Maggio Trio - True

Simone Maggio - Pianoforte

Andrea Colella - Contrabbasso

Davide Pentassuglia - Batteria

Romanticismo Progressive può essere un termine appropriato per descrivere il Jazz di questo Trio, influenzato dalla musica degli anni '70 - compreso il Jazz e il Rock progressive, di cui Simone è appassionato - dal Romanticismo e dal '900 europeo, a cui la stessa musica progressive si rifaceva.

La notizia integrale su Saltinaria.it

venerdì 3 maggio 2013

Andrea Collesano in mostra alla Galleria Barbara Paci di Pietrasanta


Immagini dell'Artista toscano, Andrea Collesano tra le sue opere a china dedicate alle balene, in mostra fino al 2 giugno a Pietrasanta (Lucca) nella galleria Barbara Paci. A breve si potrà leggere l'intervista sul sito di cultura www.saltinaria.it