Dal 21 febbraio al 18 marzo il Teatro Manzoni presenta “Che cos’è … quest’amore?!” di Carlo Alighiero e Cinzia Berni, con Rita Forte e Marcello Cirillo. Una commedia accattivante dove il gioco del teatro nel teatro s’intreccia con le passioni della vita, riproponendo la commedia napoletana senza il gusto dell’amaro, in salsa Varietà. Protagonista indiscussa la canzone interpretata dalla bella voce di Rita Forte. Il resto fa da contorno, con un testo esile che ruota intorno al desiderio irresistibile del palcoscenico, che sembra addolcire con il gioco della musica e delle luci le difficoltà della vita.
Gruppo A.T.A. presenta
Rita Forte, Carlo Alighiero e Marcello Cirillo in
CHE COS’E’ QUESTO AMORE ?!
di Carlo Alighiero e Cinzia Berni
con Annalisa Amodio, Enzo Casertano, Luca Negroni e Anna Tognetti
balletto Le Ginger Sisters: Monia Schietroma, Deborah Masaro, Claudia Alfonsi
musiche Enzo De Rosa
scene Giuseppe Grasso
coreografie Monia Schietroma
luci Mirco Maria Coletti
regia Carlo Alighiero
La commedia si svolge nel 1948, nei dintorni di Napoli, in una vecchia casa di campagna, dove Don Vittorio, ex capocomico, convive con Dea, cantante ed ex soubrette della sua compagnia di varietà, nelle difficoltà del dopoguerra. La scenografia con gli attrezzi di scena rende bene l’atmosfera piuttosto dimessa di una cucina salotto a poco prezzo e di dubbio gusto; così come lo scalcagnato palcoscenico in un teatro che aspetta i finanziamenti per affittare i costumi, terminare la scenografia e montare lo spettacolo, del secondo atto.
Due atti, due momenti netti della vicenda. Nel primo atto a turbare la difficile, ma comunque serena sopravvivenza, arriva un affascinante ufficiale italo-americano, Max, che invita Dea a lavorare con lui. Peraltro la giovane signora della casa, che inganna la miseria cantando, sembra sì subito turbata ma altrettanto reticente nel mettersi di nuovo in gioco. E’ piuttosto il compagno, che per l’occasione – mosso dalla gelosia per il bel giovane – decide di chiamarla ‘moglie’, a spingerla a partire.
La recensione integrale su Saltinaria.it
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