mercoledì 13 giugno 2012

L' inferno non esiste? - Palazzo Santa Chiara (Roma)

Recensione a cura di Ilaria Guidantoni 
Sabato 14 gennaio 2012

Dal 13 al 22 gennaio. Due monologhi scritti da Susanna Tamaro per Laura Lattuada. Una fine conoscitrice dei risvolti più bui e incomprensibili dell'animo femminile incontra una grande interprete drammatica e farneticante in una gaia cecità. L'assurdo del dolore evitabile in due storie di donne, vittime della violenza maschile; molto diverse e tra loro complementari. Anche essere vittima comporta una responsabilità. Di fronte ai figli chi si arrende è comunque un carnefice.


Arte e Spettacolo Domovoj
presenta in Prima Nazionale
Laura Lattuada in
L'INFERNO NON ESISTE?
due storie di Susanna Tamaro
regia di Matteo Tarasco
elaborazioni musicali Riccardo Benassi
produzione esecutiva Marilia Chimenti
spettacolo promosso da Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per le Pari Opportunità

La musica sacra apre la scena su una donna esile ed elegante, traballante sulla ghiaia del cimitero. L'equilibrio precario - lo si intuisce subito - è metafora di un'instabilità più profonda. Le due scene, fisse, dei due monologhi, coesistono, accostate, un esterno e un interno proprio a dare continuità a una violenza che finisce comunque in tragedia annientando l'infanzia.
In entrambi i testi la verità, la saggezza, la lezione, la rivelazione della verità arrivano dall'infanzia, inutilmente o troppo tardi. La fine è spietata: per errore, imprudenza o negligenza, poco importa, il padre orco uccide il figlio.
Nel primo testo la donna, andando al cimitero non per pregare ma per sfogare la rabbia covata per una vita intera nei confronti del marito, si confessa e racconta quella storia che sembrava un idillio, improvvisamente rovesciato in un incubo. La fiaba sembra convincere lo spettatore che si chiede: si poteva prevedere? Quali erano i segnali?

La recensione integrale su Saltinaria.it

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