giovedì 30 giugno 2016

Rivoluzione mediterranea: il musicista vignaiolo venuto dal nord

Scritto da   Giovedì, 30 Giugno 2016 

Conversazione con Marcin Öz
Dai club di Berlino ai vigneti di Pachino. Musicista, nato in Polonia e cresciuto nella capitale tedesca, Marcin Öz è stato bassista del gruppo The Whitest Boy Alive, band di musica elettronica che ha fondato con Erlend Øye, il norvegese smilzo dei Kings of Convenience. Dopo la musica elettronica che resta tuttora una passione, anzi una su dimensione di essere, si è innamorato del sole Mediterraneo e dell'arte di Ortigia rivoluzionando la propria vita.
Se dal freddo Nord è finito in Sicilia è anche grazie all’amico cantante: tra i primi stranieri a innamorarsi di quest’angolo d’Italia, qualche anno fa si è trasferito a Siracusa, una scelta netta, che non lo allontanava troppo dalla sua Germania e dal cuore d’Europa. Così dopo un amore forte ma passeggero per il Messico, troppo lontano ci ha confidato, si è rimesso in gioco, rivoluzionando i ritmi quotidiani. Spesso si alza all’alba per andare nella vigna, più o meno quando un tempo andava a dormire, poi va in cantina a Cassibile, quindi si ritira nel cuore di Siracusa, tra campagna e mare dove spiagge chiare si alternano a scogliere. Ma nel vino c’è molta creatività, fantasia e tecnica, come nella musica ci ha raccontato. Non ci ha messo molto a capire che, al di là delle specifiche tecniche che ha dovuto imparare con molta umiltà accanto ai suoi operai, sono due mondi dove gusto e piacere; sapere e cultura vanno insieme, quello delle note siano esse musicali o floreali e fruttate come quelle che si incontrano in un bicchiere.

Per leggere integralmente l'articolo:  http://www.saltinaria.it/interviste/interviste-arte/intervista-a-marcin-oz-intervista-cultura.html

Ferocia - Teatro Argot Studio (Roma)

Scritto da   Mercoledì, 29 Giugno 2016 
Ferocia - Teatro Argot Studio  (Roma)
Sabato 18 giugno al Teatro Argot Studio è andato in scena, nell'ambito della dodicesima edizione della rassegna "La Scena Sensibile""Ferocia (fateci smettere questo spettacolo)" di Betta Cianchini, per la regia di Gabriele Eleonori, con Lucia Bendìa, la stessa Betta Cianchini ed Elisabetta De Vito. Uno spettacolo di scuola, didattico, ben fatto con un obiettivo chiaro e che persegue in modo coerente: testimoniare, spiegare, militare sul tema della violenza sulle donne senza “se” e senza “ma” e per questo assolutamente credibile, efficace. Convince e anche commuove nel suo raccontare duro ma non eccessivo, proprio a dire che siamo in presenza della “banalità del male” ma bisogna continuare a parlarne per non abituarsi.

FEROCIA
di Betta Cianchini
regia Gabriele Eleonori
con Lucia Bendìa, Betta Cianchini, Elisabetta De Vito
assistente alla regia Teodora Mammoliti
produzione 369gradi in collaborazione con Teatro Valmisa

Feroce il testo per quello che illustra, perché non fa sconti alla tematica della violenza con accanimento sulle donne, soprattutto se si pensa che l’inizio, una raccolta di testimonianze, non è una finzione teatrale ma una sintesi di interviste raccolte nelle scuole.

Per leggere l'intero articolo: http://www.saltinaria.it/recensioni/spettacoli-teatrali/ferocia-betta-cianchini-teatro-argot-studio-roma-recensione-spettacolo.html

martedì 21 giugno 2016


Guerra, Capitalismo & Libertà – Palazzo Cipolla (Roma)

Scritto da   Martedì, 21 Giugno 2016
Guerra, Capitalismo & Libertà – Palazzo Cipolla (Roma)
24 maggio- 4 settembre 2016
Bansky, il noto artista di street art, in mostra a Roma sta raccogliendo un tributo entusiasta proprio nei giorni della polemica per il murales maltrattato di Kentridge ed è uno dei fenomeni che quasi tutti conosciamo anche senza saperlo. Le sue immagini, che in qualche modo richiamano la Pop art ma la superano fanno parte ormai del nostro immaginario collettivo. Guerra, Capitalismo e Libertà, le tre sezioni per un autore che ha lavorato con immagini apparentemente semplici giocando sull’inversione di senso e una metafora non troppo scoperta, tra il giocoso, l’ironico e il tenero, facendo largo impiego dello stencil.
Guerra, Capitalismo & Libertà è la mostra-evento ideata, promossa e realizzata dalla Fondazione Terzo Pilastro - Italia e Mediterraneo - ha aperto i battenti lo scorso 24 maggio nel cuore di Roma, a Palazzo Cipolla, nella centrale via del Corso – e che per la prima volta presenta un centinaio di opere del forse più noto street-artist internazionale conosciuto come Banksy, inglese di Bristol. La personale è curata dalla gallerista londinese Acoris Andipa e da Stefano Antonelli e Francesca Mezzana, i fondatori di 999 Contemporary, il centro che è diventato il motore dell’arte di strada nella capitale. 
La personale una raccolta ampia di opere di Banksy – ben 150 lavori - proveniente da collezioni private internazionali, che comprende dipinti originali, stampe, sculture e oggetti rari, molti di quali mai esposti in precedenza: opere dotate di ironia malinconica o feroce, a seconda dei casi. In effetti si tratta di uno street art che viene esposto in un museo e lo spirito di questo singolare personaggio è racchiuso in una sua frase che a mio parere lo inquadra molto bene quando parla dei topi. “Esistono senza permesso. Sono odiati, braccati e perseguitati. Vivono in silenziosa disperazione tra il sudiciume e tuttavia sono in grado di mettere in ginocchio un’intera civiltà. Se sei sporco, insignificante e nessuno ti ama, allora i topi sono il tuo modello”.

Per una lettura completa dell'articolo: http://www.saltinaria.it/recensioni-arte/arte-recensioni/guerra-capitalismo-liberta-palazzo-cipolla-recensione-mostra.html

domenica 19 giugno 2016



Non Parlare - Carrozzerie | n.o.t. (Roma)

Scritto da   Domenica, 19 Giugno 2016 
Non Parlare - Carrozzerie | n.o.t. (Roma)
Lo spettacolo "Non Parlare_a piece of work", scritto, diretto e interpretato da Katiuscia Magliarisi, e prodotto da Nutrimenti Terrestri, è stato presentato per la prima volta a Roma negli spazi delleCarrozzerie | n.o.t., realtà teatrale che pone come cardine della propria attività la creazione e l’ospitalità di nuove progettualità legate alla danza, al teatro e alle arti performative. "Non Parlare" è uno spettacolo performativo il cui testo è totalmente fuso con la sua messa in scena; più che scritto per il teatro, è esso stesso teatro: un monologo sul filo dell’onirico, confessione, delirio, ricordo o rievocazione dove il tempo scorre circolarmente in modo ossessivo. Con quadri espositivi che si ripetono, prendono corpo i fantasmi di una donna che, parlando, nega l’utilità della parola.

Per una lettura integrale dell'articolo: http://www.saltinaria.it/recensioni/spettacoli-teatrali/non-parlare-carrozzerie-not-roma-recensione-spettacolo.html

giovedì 16 giugno 2016

A Livorno
Dal 24 giugno al 14 agosto, Sala degli Archi - Fortezza Nuova
“Oltre il velo”
Una mostra di sette artiste tunisine nell’ambito del Tavolo della Fotografia
Comune di Livorno - Ufficio stampa
Livorno, 14 giugno 2016 – Forza, tenacia, concretezza, denuncia, espresse con ironia e talvolta con apparente frivolezza. Questo e molto altro emerge dal lavoro di sette artiste tunisine che esporranno a Livorno in una mostra fotografica dal titolo “Oltre il velo” che verrà inaugurata venerdì 24 giugno alle ore 18.00, nella Sala degli Archi della Fortezza Nuova. Insieme alle artiste sarà presente l'assessore alla cultura Serafino Fasulo.
Protagoniste sono Marianne Catzaras (anche curatrice dell'evento), Hela Ammar, Meriem Bouderbala, Houda Ghorbel, Mouna Jemal Siala, Sana Tamzini e Rania Werda, le cui immagini e video sono espressione e risposta alla situazione vissuta dalle donne del mondo arabo.
Le opere esposte nella mostra “Oltre il velo” rappresentano una sorta di dialogo tra lo spirito della donna araba “imprigionata” da quel “velo” e le problematiche femminili del mondo contemporaneo. Testimoni delll'esperienza di oggi, le sette artiste hanno il ruolo di custodire la memoria dei tempi della violenza, esprimendo al contempo, con le loro immagini, ribellione, desiderio e forza. Queste artiste, attive sulla scena internazionale, si distinguono per la diversità e l'originalità delle loro opere che denotano una sensibilità legata all'intensità del vissuto e al flusso del presente.
“Oltre il velo” è una mostra che rientra nel progetto “Di Terra e di Mare.Livorno in Fotografia”, titolo scelto per le iniziative del Tavolo della Fotografia che, unico nel panorama italiano, comprende un periodo di circa otto mesi dedicati a mostre, workshop, lettura portfolio, incontri con l'autore.

Chi sono le artiste di “Oltre il Velo”:
Hela Ammar – Nata nel 1969 è una visual artist e dottore in legge. Le sue immagini e installazioni indagano la nozione di memoria e identità al di là dei riferimenti sociali politici e religiosi. Le sue opere sono state esposte in diverse biennali e fiere internazionali. Meriem Bouderbala – Ha studiato alla Scuola di Belle Arti di Aix-en-Provence e la Scuola d’Arte Chelsea a Londra, vive tra Parigi e Tunisi. Ha esposto in mostre personali e collettive in diversi paesi del mondo. Marianne Catzaras - è nata in Tunisia da genitori greci. Dopo gli studi letterari alla Sorbona di Parigi si è dedicata alla fotografia e alla poesia. Ha esposto in Tunisia, Germania, Grecia, Italia, Marocco, Belgio, Stati Uniti e Francia. Curatrice di varie esposizioni, ha partecipato a diverse residenze d’artista. Houda Ghorbel – Nata a Sfax nel 1968 si è diplomata all’Istituto di Belle Arti di Tunisi. Il suo impegno artistico testimonia non solo la sua passione per l’arte, ma anche la sua partecipazione critica, filosofica e perfino politica. Mouna Jemal Siala – Nata nel 1973 a Parigi, artista visiva, ha ottenuto il dottorato in Arti e Scienze dell’Arte dell’Università di Parigi I Panthéon-Sorbonne. Dal 1998 è docente di arti visiva presso l’Istituto Superiore di Belle Arti di Tunisi. Dal 1993 ha partecipato a numerose mostre collettive in vari paesi del mondo. Sana Tamzini – Dopo aver studiato a Parigi e Montreal, è tornata in Tunisia nel 2003 determinata ad essere coinvolta nel panorama culturale del suo paese. È presidente del FACT (Forum des Associations Culturelles en Tunisine) nel trienno 2014/2017. Rania Werda – Nata nel 1984 a Bizerte, sulla sponda meridionale del Mediterraneo, sta lavorando alla sua tesi di ricerca dal titolo “I nuovi stati delle immagini” all’Istituto di Belle Arti di Tunisi.
La mostra “Oltre il velo” sarà visitabile fino al 14 agosto nella Sala degli Archi di Fortezza Nuova, con i seguenti orari: tutti i giorni, escluso il lunedì, dalle ore 17 alle 20.
Ingresso gratuito
Info: Comune Livorno Ufficio Cultura, Spettacolo e Rapporti con l’Università e Ricerca 0586.820521/523 cultura@comune.livorno.it
www.comune.livorno.it

domenica 12 giugno 2016

Voci disperse - Teatro Antigone (Roma)

Scritto da   Sabato, 11 Giugno 2016 Voci disperse", un saggio per il laboratorio teatrale di Anna Rita Chierici: voci disperse e riunite mettendo insieme tre scene sulle quali gli allievi hanno lavorato nel corso dell'anno. Sono le voci della città perse finché qualcuno non le raccoglie, non le ascolta, non le accoglie. Un fil rouge di solitudine che porta all'egocentrismo ma anche a un disperato bisogno di occuparsi degli altri, anzichè di sé. A tratti stralunato, ironico, grottesco e tenero.

Associazione Culturale “Fabbrica dell’Anima” presenta
VOCI DISPERSE
saggio di laboratorio teatrale 2015/16
regia di Anna Rita Chierici
con Nives Bellissimo, Antonio Castellucci, Francesco Cauz, Stefano Germani, Liviana Messina
assistente alla regia Simone Atticciati
tecnico audio e luci Mauro Castellani


Per leggere integralmente l'articolo: http://www.saltinaria.it/recensioni/spettacoli-teatrali/voci-disperse-anna-rita-chierici-teatro-antigone-roma-recensione-spettacolo.html