mercoledì 13 giugno 2012

Posta Prioritaria - Teatro Trastevere (Roma)

Recensione a cura di Ilaria Guidantoni 
Lunedì 30 gennaio 2012

Il teatro da vivere, in una piazza al chiuso per discutere, oltre che per vedere. Un varietà attualizzato frizzante, scorrevole e garbato: bravi gli interpreti sia come attori sia come lettori dei quattro racconti in agro-dolce: al centro il rapporto di coppia al tempo della deriva dei costumi. Ironia, sane risate, senza sboccature, con lo sguardo che taglia trasversalmente la società in ambienti molto eterogenei. Epicentro del sisma: la Capitale.

Chièdiscena presenta
POSTA PRIORITARIA
liberamente tratto dall’omonima opera di Gianfranco Calligarich
con Giovanna D’Avanzo, Alessandra Di Tommaso, Claudia Filippi, Manuele Gallico, Simone Gallico, Guido Lomoro, Cristina Longo, Carolina Luzzi, Laurent Maire Vigueur, Claudia Malgherini, Lucia Rossi, Daniele Trovato
alla fisarmonica Gianni Mirizzi
adattamento e regia Marta Iacopini
organizzazione e produzione Guido Lomoro
 
Vivere il teatro, sempre. E’ questa l’idea della compagnia teatrale Chièdiscena e per concretizzarla dodici attori ed un musicista hanno portato in scena domenica 29 gennaio al Teatro Trastevere di Roma, “Posta Prioritaria”. E’ la prima di sei puntate (i prossimi appuntamenti sono fissati per il 26 febbraio, 1° e 29 aprile, 20 maggio e 10 giugno).
Piccolo teatro nel cuore di Trastevere, molto curato, reso un vero e proprio salotto da questa compagnia molto affiatata. Si è accolti in sala da attori-maschere: uomini in nero e donne, pure, con abiti eleganti, tuffandoci così pur essendo al mattino, in un’atmosfera serale, resa suggestiva dalla fisarmonica che comincia a suonare, ritmi e musiche note, melodie retrò. Bella l’interpretazione, con qualche concessione a sonorità sperimentali nel debutto, quasi a sottolineare che lo sfondo è classico al di là dei tempi, luoghi e modi che cambiano. Il rapporto di coppia, tra piccole gioie e grandi dolori, è il tema portante della vita in ogni dove.
Le ‘maschere’ che accolgono gli spettatori, chiacchierano in un gioco di familiarità: come fossimo invitati in una casa per il pranzo della domenica. Poi gli attori si fanno distanti e cominciano a camminare, incrociando gli sguardi con il languore e l’ammiccamento di un tango e ognuno pronunzia una parola, quindi una frase, a voce sempre più alta, come un mantra nevrotico. Quattro le frasi o gli spezzoni riconoscibili nei quattro racconti, come “è stato un bellissimo novembre quest’anno a Milano” o qualcosa farfugliato sulla “promulgazione della nuova legge sul lavoro”.
“Posta Prioritaria” è una raccolta di racconti costruiti su brevi scambi epistolari, tratta dall’omonima opera di Gianfranco Calligarich, chiave originale di leggere una storia, mantenendo vivi e in presa diretta tutti i punti di vista. Storie a volte strampalate come può essere la vita reale, a volte crudeli, spesso comiche e ammantate di paradosso dove non manca il gusto per lo humour nero, o quanto meno amaro, e per il colpo di scena.

La recensione integrale su Saltinaria.it

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