giovedì 30 gennaio 2014

Il mio nome è Leonardo - Museo della Scienza e della Tecnica (Milano)

Mercoledì, 29 Gennaio 2014 Ilaria Guidantoni

L’Expo? Può attendere, ma non per tutti. C’è chi gioca d’anticipo, diventando un simbolo di quella Milano che nei secoli ha guardato avanti, voltandosi indietro solo per far tesoro dell’esperienza. E’ il caso de’ “Il mio nome è Leonardo”, una mise en espace realizzata da Massimiliano Finazzer Flory sul grande genio ripensato e reinterpretato con un fine lavoro di lettura dei suoi testi. Un teatro tutto di parola, un lavoro linguistico analitico, nel quale si percepisce lo sfinimento della ricerca e insieme un format moderno. Lo spettacolo è pensato come un’intervista impossibile a Leonardo; realizzata al Museo della Scienza con il Direttore, potrà essere ripetuta in contesti e situazioni diverse. Al centro il tema del dialogo tra le arti, la figura dell’intellettuale, tremendamente moderno, la rivisitazione del mito romantico in chiave classica, un percorso dal filosofo all’ingegnere e soprattutto una riflessione sull’acqua, fil rouge dell’Expo.
 

IL MIO NOME È LEONARDO

intervista impossibile a Leonardo Da Vinci

Anteprima dello spettacolo di Massimiliano Finazzer Flory al Museo della Scienza e della Tecnica a Milano, in attesa dell’Expo 2015

Abbiamo avuto l’occasione di partecipare ad un’anteprima di quello che sarà lo spettacolo di Massimiliano Finazzer Flory per l’Expo 2015. Già Assessore alla Cultura del Comune di Milano, regista e attore, ha concepito interamente questa mise en espace, come accade per quasi tutti i suoi lavori, dei quali scrive il testo, cura la regia ed è interprete quasi unico. “Il mio nome è Leonardo” debutterà da maggio a ottobre 2015 al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano, dove e insieme al quale è stato ideato e sviluppato. Sponsor è Mont Blanc che ha realizzato un nuovo modello di stilografica il cui pennino è dedicato a Leonardo, perché il genio italiano fu scrittore, oltre che disegnatore, e in ogni caso ha versato fiumi di inchiostro. Abbiamo compiuto un viaggio nel tempo visitando la galleria delle macchine fino alla sala del Cenacolo, nell’ala settecentesca di quello che era un Convento degli Olivetani, dove un cenacolo, segnala come il d’après Leonardo fosse già un classico. Ed è proprio la pittura al centro della riflessione dello spettacolo, tra altri temi portanti. La visita al Museo prepara a rivoluzionare il nostro punto di vista, una lettura romantica di Leonardo uomo del Rinascimento, pensatore e filosofo, spirito speculativo e soprattutto inventore. Nei secoli si è alimentata l’idea di un uomo tutto rivolto al futuro, quasi un sognatore, pur geniale, alimentato in particolare dalla sua ‘voglia’ di volare.

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lunedì 27 gennaio 2014

Simone Maggio Trio - "True" - 23 gennaio 2014, serata unica

Domenica, 26 Gennaio 2014 Ilaria Guidantoni

Simone Maggio Trio ha presentato al Jazzit Club di Roma l'album "True", che continua il proprio viaggio nella Capitale. E' il primo frutto partorito dal Trio, nato dall'unione di talenti diversi e complementari, come ha raccontato Simone Maggio, pianista e compositore del gruppo, introducendo la serata.

Si percepisce un'affinità sincera, una grande freschezza negli sguardi complici, ma senza posa, spontanei e realmente divertiti che guidano i tre in un'atmosfera calda con un dialogo fluido: Davide Pentassuglia alla batteria, Andrea Colella (autore di un brano suonato nella serata) al contrabbasso e Simone Maggio al piano. E' un jazz nel senso più ampio del termine che accoglie molte suggestioni musicali, con una forte ascendenza classica che rende i brani melodici, ma non per questo poco innovativi. Il 'racconto' musicale, amabile, in certi tratti malinconico, emotivamente vibrante, apre finestre improvvise a suggestioni musicali diverse, che risuonano classici del jazz e perfino qualche nota rock, senza mai appiattirsi sulle citazioni, ma rielaborando - in un caso - anche un pezzo classico della tradizione jazzistica. Soprattutto la batteria, senza mai sovrastare, fa sentire nettamente la propria personalità, con una grande gamma di sonorità e stili, in alcuni momenti più sperimentale, fino ad una delicatezza di grande raffinatezza; in altri con accenti di forte energia ed elementi di rottura nel fraseggio musicale che ricordano la poesia del verso libero, dove momenti di lirismo si alternano alla prosa, quella che io definisco dei 'versi spezzati'. E' una pura suggestione, ma in alcuni passaggi l'impressione è di un jazz metropolitano che riesce a raccontare storie e sembra di sentire una voce. Certamente un’esecuzione pianistica di profilo elevato anche per un orecchio non professionale come il mio. Un gruppo che riesce a rendere godibile il jazz anche per i non appassionati, senza però cedere all'ammiccamento.

A Simone Maggio abbiamo chiesto di raccontarci quello che suona, come nasce l’esperienza del Trio e, soprattutto, di anticiparci la prossima tappa.

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venerdì 24 gennaio 2014

Piccoli Crimini Coniugali - Piccolo Eliseo Patroni Griffi (Roma)

Mercoledì, 22 Gennaio 2014  Ilaria Guidantoni

Dal 21 al 26 gennaio. Il gioco della memoria e dell’oblio, la finzione per scoprire la verità, perché giocare è più serio che vivere: una sorta di teatro nel teatro con il protagonista che è in qualche modo lo stesso romanziere. E’ tutto dialogo, serrato ma non affannato: le pause giuste, due attori calzanti nel ruolo che lasciano assaporare il classico impianto dei testi introspettivi di Schmitt, con colpi di scena psicologici e una dialettica tutta introversa, senza urla né scenate: una sofferenza d’amore straziante in stile nordico. Gli interpreti rispondono ad una riflessione mai conclusa sulla dinamica della coppia per cui se si ama si muore, considerato che in ogni matrimonio c’è un assassino. Bisogna solo capire chi è dei due o chi diventa assassino per primo.


Fondazione Atlantide - Teatro Stabile di Verona presenta

PICCOLI CRIMINI CONIUGALI
di Eric-Emmanuel Schmitt

con Elena Giusti e Paolo Valerio

regia Alessandro Maggi


Commedia in un atto. Dopo aver subito un brutto incidente domestico, Gilles torna a casa dall’ospedale completamente privo di memoria, ragiona ma non ricorda, non riconosce più neppure la moglie Lisa, alla quale si ostina a dare del lei, senza perdere però l'occasione per sottolineare che quella che gli era apparsa come un’infermiera senza camice, gli era piaciuta fin dal primo momento. Anzi, la presunta moglie gli piace più del loro appartamento.

La rappresentazione si apre con la coppia che entra in scena in un piccolo appartamento, essenziale quanto raffinato, e il ritmo è scandito da un refrain musicale, sempre lo stesso, che si ascolta all’abbassarsi delle luci e a quel cambio di tono sul verde, un po’ atmosfera lounge, un po’ livida di una coppia che si consuma in un riconoscimento progressivo. Il dialogo tra i due tenta di ricostruire la loro vita di coppia tassello dopo tassello cercando di oscurarne le ombre, almeno da parte di lei.

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martedì 21 gennaio 2014

Ostinatamente puri - Casa delle Culture (Roma)

Venerdì, 17 Gennaio 2014 Ilaria Guidantoni

Dal 16 al 19 gennaio. Concerto teatrale di poesia araba dalle origini ai giorni nostri, a far rivivere e sentire dentro e fuori l’animo umano, la cultura arabo-mediterranea nelle suggestioni dell’amore, nell’anelito all’infinito, nella nostalgia che guida l’uomo del deserto come dimensione esistenziale, ma anche nella passione d’amore e trasgressione. E in alcuni versi la rabbia, la struggente lontananza di una patria che talvolta è solo nell’immaginario. Uno spettacolo fatto di nulla e insieme una tessitura attenta, di grande equilibrio, dal quale ci si lascia guidare nello spazio e nel tempo, in questo vagare che è grido e preghiera sui grandi temi della vita. La trama tra musica, canto e danza cucita dalla lettura si regge molto bene con quell’intercalare in arabo, una suggestione più che una didascalia, la bellezza dei versi ma soprattutto lettori di alto profilo, rari da ascoltare.

Compagnia Deserto Meridiano
in collaborazione con il Centro Socio Culturale Tunisino a Roma
OSTINATAMENTE PURI
Concerto di Poesia Araba

Con

Guido Ruvolo voce recitante
Achille Brugnini voce recitante

Teodora Nadoleanu voce recitante

Kais Boumaiza voce recitante

Chokri ben Zaghdane liuto

Khaled ben Salah percussione

Giusi Khemiri canto arabo
Lucy danza del ventre


Dal buio si leva il grido della donna del deserto, quel suono così animale e sensuale ad un tempo della cultura nomade, quel richiamo che è un avviso ancestrale che suona la vita. Inizia così un’ora di suoni e versi arabi, che portano dal VI secolo e raccontano al pubblico in lingua italiana e araba, l’amore, l’odio, la guerra, la lontananza, il desiderio, dagli albori del mondo arabo, con le composizioni di importanti poeti, quali Al-Niffari, Abu Nuwas, Al Gazzar, Al Shanfara, Ibn Al-Rumi, Al Buhturi ed Omar Khayyam, Abouelkassem Chebbi, Nizàr Qabbaàni.

Per la cultura araba l’attribuzione della paternità letteraria non è così importante e spesso versi di un poeta sono attribuiti ad un altro. Fa parte della cultura corale, dove alla sommità c’è la ‘umma’, la comunità, e solo dopo viene la famiglia, quindi l’individualità. Non è una mancanza di rispetto per la persona; è solo un modo diverso di intendere la vita.

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venerdì 17 gennaio 2014

Dal 19 gennaio "In Absentia" - Mostra collettiva dedicata alle vittime della Shoah a Correggio

A.R.S. -­ Art Resistance Shoah inaugura il 19 gennaio a Correggio dalle 15.30 la mostra In Absentia -­ (“Museo Il Correggio” Palazzo dei Principi 19 gennaio -­ 9 febbraio 2014) nel panorama di eventi culturali per la Giornata della Memoria con due visite guidate al mattino e al pomeriggio del 27 Gennaio

Il progetto A.R.S. -­ Art Resistance Shoah è al suo secondo appuntamento in memoria della Shoah. Dopo l’esperienza di Correggio nel 2013 per l’International Holocaust Remembrance Day 2014, intorno alla giornata del 27 gennaio, la rappresentazione artistica della memoria vedrà A.R.S. (!) come sempre impegnato sul fronte della pittura, con una grande mostra collettiva dal titolo In Absentia, aperta dal 19 gennaio al 9 febbraio in Palazzo dei Principi a Correggio (la lista delle gallerie sponsorizzatrici, degli artisti, è riportata in fondo).

La collettiva è curata da Margherita Fontanesi e da Salvatore Trapani, fondatori nel 2012 del progetto A.R.S. -­ Art Resistance Shoah col patrocinio dell’Istituto Istoreco di Reggio Emilia, ha come fulcro l’esperienza tragica di Lucia Finzi -­ cittadina di Correggio -­ e la deportazione ad Auschwitz dei cittadini ebrei emiliani con un trasporto dal campo di smistamento di Fossoli (Carpi) nel febbraio del 1944. Il racconto del trasporto ci giunge vivido grazie al romanzo autobiografico di Primo Levi “Se questo è un uomo” ((Ed.Einaudi, pagg. 209, Torino 2005), che ha narrato quel triste viaggio verso l'inferno in un treno nel quale si trovava, da qualche parte dentro uno dei tanti vagoni, anche la Finzi selezionata probabilmente per le camere a gas subito all'arrivo. E se il racconto di Levi parla per testimoni oculari, questa collettiva di Correggio, In Absentia, parla anche per i non tornati, le vittime integrali nel sistema Sterminio. Settant’anni di Storia documentaria, ma in totale assenza dei suoi protagonisti, periti nelle camere a gas di Birkenau, come Lucia Finzi, punto di partenza di questa collettiva e ambasciatrice, se pur assente, ma tanto concreta, di una vicenda che da decenni continua a inorridire e coinvolgere. I curatori della mostra, Margherita Fontanesi e Salvatore Trapani, danno indicazioni chiare, rispetto alla mostra e al motivo che l’ha generata. Non si tratta, infatti, di commemorazione e basta, ma di un’analisi approfondita sui temi del concetto di distruzione nell’Europa Occidentale e dell’empatia come strumento umano imprescindibile per la comprensione.

Margherita Fontanesi: “Abbiamo voluto raccontare la Shoah partendo dalla storia di una donna di Correggio, il paese che ospita mostra e conferenza. Abbiamo voluto rievocare la storia di una vittima che può rappresentare anche quella di tante altre e l'abbiamo fatto con lo strumento che ci è proprio: l'arte, quel mezzo espressivo tanto temuto dal regime nazista che ha tentato di mettere prima alla berlina e poi di far scomparire centinaia di opere di quegli artisti non allineati, creando l’etichetta di “arte degenerata”.
Salvatore Trapani: “A.R.S. -­ Art Resistance Shoah è un progetto ambizioso che mette al centro della sua ricerca il valore dell’arte come gesto drammatico collegato imprescindibilmente alle scelte politiche di un’epoca. In Absentia, riconnette infatti il tragico evento delle deportazioni verso lo sterminio col processo culturale rimesso in moto dai Nazisti, di tentata damnatio memoriae dei perduti attraverso i camini di Auschwitz-­Birkenau. Un tentativo che va ben oltre un odioso istinto, ripercorrendo la storia d’Occidente che a picchi di bieco barbarismo ha sempre associato gesti culturalmente altrettanto eclatanti”.
L'inaugurazione della collettiva, In Absentia avrà luogo il 19 gennaio a partire dalle 15.30 (“Museo Il Correggio” Palazzo dei Principi) e prevede al suo interno una serie di eventi in sinergia: la conferenza di Salvatore Trapani dal titolo In Absentia Contra Damnatio Memoriae con presentazione del catalogo della mostra (Vanilla Edizioni 2014) per chiarire il peso culturale della tradizione nel medesimo processo politico intrinseco allo Sterminio; una coreografia dal titolo “Senza Sogno” del ballerino minimalista Giuseppe Palombarini (Padova) che danzerà su musiche tratte dal film di Roman Polanski Il Pianista (2002) e infine la visita guidata alla mostra di Margherita Fontanesi che illustrerà il percorso espositivo chiarendo in esso l'opera degli artisti selezionati per questa collettiva.

Il 27 Gennaio, Giorno della Memoria, in Palazzo dei Principi, avranno luogo
due visite guidate (11:30; 15:30) alla mostra aperte alla cittadinanza.

Lista degli artisti: Massimiliano Alioto, Gabriele Arruzzo, Omar Galliani, Giovanni Sesia, Hermann Nitsch, Massimo Lagrotteria, Tea Giobbio, Giuseppe Gonella, Ali Hassoun, Giorgio Ortona, Silvio Porzionato, Santiago Ydañez, Svetlana Grebenyuk, Luca Pignatelli, Paolo Quaresima, Francesco De Grandi, Aldo Sergio, Cristiano Tassinari, Trento Longaretti.

Lista delle Gallerie Sponsor: Biasutti&Biasutti (TO), Galleria de’ Bonis (RE), Italian Factory (MI), Galleria Forni (BO), Galleria Giovanni Bonelli (MI), Galleria Restarte (BO)

Il “Museo Il Correggio” Palazzo dei Principi osserverà i seguenti orari di
apertura:
Sabato 15:30 -­ 18:30
Domenica 10:00 -­ 12:30; 15:30 -­ 18:30
Martedì -­ Venerdì su prenotazione al numero telefonico 0522 691806
Lunedì chiuso
“Museo Il Correggio” Palazzo dei Principi, P.zza Cavour 7, Correggio | 
tel. 0522 691806 | Fax 0522 633017
Lunedì 27 Gennaio, Giornata della Memoria, il Museo effettuerà un’apertura
straordinaria con due visite guidate alla mostra (11:30; 15:30)

giovedì 16 gennaio 2014

I, Peaseblossom - Teatro Filodrammatici (Milano)

Mercoledì, 15 Gennaio 2014 Ilaria Guidantoni

Dal 14 al 19 gennaio. Un’idea originale, partire dai personaggi ‘minori’ per rileggere con ironia il teatro del grande Bardo. A farci da guida è Fiordipisello nel "Sogno di una notte di mezza estate", dando vita ad un lavoro drammaturgico straniante e un po’ disorientante dove il solo personaggio sul palcoscenico anima lo spettacolo tanto come narratore, quanto come interprete e regista di una pièce che è teatro nel teatro e si compie in modo interattivo di fronte e - forse meglio sarebbe dire - intorno a noi. Agile e goffo ad un tempo, sembra uno spettacolo per bambini (e in effetti lo è) e ne conserva qualche approssimazione, il senso di incompiuto, il gioco più che la finitezza di uno spettacolo compiuto, la voglia di sorridere e di giocare con il pubblico. Certamente versatile il protagonista con il suo strattonare il pubblico e coinvolgerlo. Il teatro esce dal palcoscenico e la vita vi entra in uno scambio disorientante, qualche volta – credo volutamente – sconclusionato. Ma come in ogni favola per l’infanzia la morale non manca, anche se in questo caso rovesciata.

 
Produzione Accademia degli Artefatti presenta
I, PEASEBLOSSOM
ispirato a Sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare
di Tim Crouch
regia Fabrizio Arcuri
con Matteo Angius e Fabrizio Arcuri

Dal 14 al 26 gennaio la compagnia Accademia degli Artefatti è in scena al Teatro Filodrammatici con due spettacoli del progetto I, Shakespeare di Tim Crouch: I, Peaseblossom e I, Banquo. Quest’ultimo, essendo stato selezionato come finalista ai Premi Ubu 2013 nella categoria Miglior Novità Straniera, andrà a sostituire "I, Caliban", annunciato ad inizio stagione.

I due testi fanno parte di una quadrilogia di opere ("I,Malvolio", "I,Banquo", "I,Caliban", "I, Peaseblossom") scritte dal drammaturgo britannico di fama internazionale Tim Crouch. Ispirate ad alcuni dei grandi classici shakespeariani ("La Dodicesima notte", "Macbeth", "La Tempesta", "Sogno di una notte di mezza estate") e inizialmente pensate per il Festival di teatro ragazzi di Brighton, si sono poi trasformate in un successo internazionale adatto anche ad un pubblico adulto. Certo l’idea di uno spettacolo per bambini si indovina e in qualche modo se ne resta intrappolati. Forse sarebbe interessante vederlo con un bambino accanto, per leggerlo attraverso i suoi occhi. Il pubblico in ogni caso sembra sinceramente divertirsi, pronto a gettarsi nella mischia, nella voglia di giocare e di mischiare le carte in quel confine tra gioco e realtà nel quale la finzione sfuma nel reale. C’è il rischio della confusione ma è forse legato a chi legge.

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mercoledì 15 gennaio 2014

"Horizon Plombé": Una riflessione sulla condizione umana con l'artista marocchino Hassan Echair, Pontedera (PI)

XXII FESTIVAL SETE SÓIS SETE LUAS
“Horizon Plombé”: una riflessione sulla condizione umana con l'artista marocchino Hassan Echair
18 gennaio – 15 Febbraio
Centrum SSSL di Pontedera

Inaugura il 18 gennaio alle 21.30, presso il Centrum SSSL di Pontedera, la prima esposizione del 2014 del Festival Sete Sóis Sete Luas: “Horizon Plombé” di Hassan Echair che, con opere esposte nei più grandi musei del mondo, è attualmente uno degli artisti marocchini più quotati a livello internazionale. Con il prezioso sostegno del Comune di Pontedera, il Festival porta in Italia le installazioni di questo grande artista che indaga nelle sue opere la condizione umana. Ad aprire l'esposizione sarà Giualiano Gabriele con il suo Acoustic Quartet, preceduto dall'esibizione degli allievi della Scuola di Musica “Stefano Tamburini & Co.”. 

Hassan Echair, classe 1964, nasce a Rommani, nel Nord del Marocco. Artista plastico, vive e lavora a Tétouan. Intraprende gli studi presso l'École des Beaux-Arts di Tétouan e successivamente presso l'École regional des Beaux-Arts di Amiens e Angers, in Francia. Attualmente è professore presso l'Istituto Nazionale di Belle Arti di Tétouan. Espone regolarmente in Marocco e all'estero e, per il Festival Sete Sóis Sete Luas, ha esposto le proprie installazione presso il Centrum SSSL di Ponte de Sôr, in Portogallo. 

Hassan Echair moltiplica i supporti e gli strumenti (disegno, scultura, installazione) per avviare una meditazione sottile e profonda sulla materia, sul tempo, sul corpo e sull'uomo. Volontariamente prive di cromatismi, le opere di Hassan rappresentano la continua tensione tra precarietà e stabilità: bianco e nero si rincorrono nelle strutture sospese, catturando l'istante della caduta per renderlo eterno. L'esposizione “Horizon Plombé” riunisce una serie di pitture e installazioni create a partire da materiali semplici, reperiti sul luogo, dove ombra e luce lottano senza sosta, così come lottano negli esseri umani, stimolando una riflessione poetica e filosofica sui concetti di frontiera, migrazione, spazio, tempo e identità. 
Con l'obiettivo di creare un dialogo culturale tra i Paesi del bacino mediterraneo e del mondo lusofono che fanno parte del suo Network, il Festival Sete Sóis Sete Luas continua il proprio progetto di mobilità degli artisti e delle arti, per attivare una cultura di pace che possa diffondere l'intercambio di esperienze artistiche come metodo di  interazione tra culture diverse. È per divulgare questa filosofia di dialogo interculturale che Hassan Echair, nei giorni che precedono l'inaugurazione della mostra, incontrerà alcune classi del Liceo Classico “Andrea da Pontedera” e dell’Istituto Tecnico per il Turismo “Enrico Fermi”. L’esperienza dell’incontro tra gli artisti che espongono al Centrum Sete Sóis e gli studenti di Pontedera si è consolidata nel tempo, destando sempre grande curiosità e partecipazione da parte dei giovani e trasformandosi per loro in una finestra sul mondo. 
La serata del 18 sarà aperta dalle percussioni metropolitane degli allievi della Scuola di Musica “Stefano Tamburini & Co.” e dal concerto di Giuliano Gabriele Acoustic Quartet. 
Dai ritmi della tarantella alla world music: questo è il percorso artistico di Giuliano Gabriele, eclettico innovatore delle tradizioni musicali del Sud Italia. Giovane italiano di origini francesi, Giuliano ha al suo attivo esibizioni con grandi nomi della musica, come Ambrogio Sparagna e l’Orchestra Popolare Italiana dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, Ginevra di Marco, Teresa de Sio, Enzo Avitabile e Francesco de Gregori. Tra le sue collaborazioni non mancano inoltre artisti di fama internazionale come i gaiteri Hevia (Asturia) e Carlo Nuñez (Galizia).


sabato, 18 gennaio
21.30  Concerto di Giuliano Gabriele Acoustic Quartet
e inaugurazione esposizione
“Horizon Plombé” di Hassan Echair (Marocco)
aperta dal 18 gennaio al 15 febbraio
dal lunedì al venerdì
10:00-13:00 | 15:00-18:00
Centrum Sete Sóis Sete Luas di Pontedera
viale Rinaldo Piaggio 82
(uscita stazione fs lato Piaggio)
INGRESSO LIBERO

Informazioni al pubblico 
info@7sois.org
www.7sois.eu 
tel. 0587.731532



“Il Gioco Serio dell’Arte …” Incontro con Gabriele Salvatores - Lunedì 20 gennaio 2014 ore 18.30, Roma


martedì 14 gennaio 2014

23 gennaio, Simone Maggio Trio "TRUE" - Auditorium Antonianum, Roma


Lo zoo di vetro - Tieffe Teatro Menotti (Milano)

Lunedì, 13 Gennaio 2014 Ilaria Guidantoni

Dal 9 al 26 gennaio. Regia pulita, di grande equilibrio, in grado di valorizzare un testo di ineffabile poesia: tripla prova per Arturo Cirillo che firma la regia, incarna uno dei personaggi centrali e interpreta il ruolo di narratore che sottolinea e amplifica la vocazione al teatro di parola. Un adattamento che, senza stravolgere l’originale, lo attualizza, lo lascia parlare a noi e lo italianizza, rendendolo un testo universale. Ottime le interpretazioni, forti senza essere sopra le righe. Una sorpresa per me Arturo Cirillo che non avevo avuto ancora il piacere di conoscere, una conferma invece il talento di Milvia Marigliano.

Produzione TieffeTeatro presenta in prima nazionale
LO ZOO DI VETRO
di Tennessee Williams
traduzione di Gerardo Guerrieri
con Milvia Marigliano (Amanda), Monica Piseddu (Laura), Arturo Cirillo (Tom), Edoardo Ribatto (Jim)
scene Dario Gessati
costumi Gianluca Falaschi
luci Mario Loprevite
assistente regia Giorgio Castagna
assistenti scenografo Elena Beccaro e Denise Carnini
regia Arturo Cirillo

La scena si apre nella penombra e così rimane, con la luce che si apre solo in certi momenti su un soggiorno modesto con un divano sul quale troviamo Arturo Cirillo che fuma e comincia la sua narrazione in un’immagine che ricorda una seduta psicoanalitica, e in parte è anche così. Pochi mobili, e un tavolo in formica rossa attorno al quale si svolgono le scene. Il giradischi che suona vecchie canzoni lasciate dal padre, quel divano che di notte diventa un letto e una cassetta che contiene l’unica passione della sorella, Laura, una collezione di animaletti in vetro, lo zoo di vetro: sono i punti cardinali della scena. L’io narrante sostiene di avere assi nelle maniche e doppie tasche ma di non essere un prestigiatore, piuttosto uno che narra la verità anche se non con tono di realismo perché si tratta di sentimenti e di ricordi che illuminano tenuemente lo spazio. L’unità scenica, la continuità di tono, questo narrare intimo, danno il senso al dolore che crea ossessioni e divora il futuro condannando i personaggi alla sconfitta.

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Il piccolo Calimero compie cinquant'anni e si mette in mostra

Lunedì, 13 Gennaio 2014 Ilaria Guidantoni

Per festeggiare i primi cinquant’anni Calimero è protagonista di una grande mostra nei saloni della Permanente fino al 9 marzo 2014, una rassegna scandita in nove sezioni, attraverso disegni, tavole originali, storyboard, cartoni animati, video e oggetti. La tenerezza e la nostalgia di chi lo ha ‘conosciuto’, la curiosità per chi è troppo giovane. Un mondo di arte e impresa, quando la pubblicità era cultura e ha creato quel mondo magico che era Carosello. Un modo unico di raccontare i prodotti dello stile italiano e allo stesso tempo un personaggio che è uscito dal piccolo schermo per diventare un protagonista di storie.

Calimero nasce da Rai, Sanis, Sipra per il mondo di Carosello – la prima puntata è stata il 3 febbraio del 1957 – e vede la luce il 14 luglio del 1963, da un’idea dei fratelli Nino Toni Pagot e Ignazio Colnaghi. L’idea nasce all’interno della campagna per l’azienda Miralanza per promuovere un detersivo. I creativi si chiesero a chi era destinato e cosa poteva attirare l’attenzione del cliente tipo, la donna di casa. Bambini e animali fu la risposta. Ora, il pulcino esprime tenerezza e in qualche modo il pulcino è anche il sinonimo di bambino. Ecco che nacque Calimero, nero perché così il messaggio che per prendersene cura andasse lavato, era più che naturale. Indubbiamente il personaggio di maggior successo del Carosello finì la sua storia televisiva nel 1974 con il programma, ma i suoi autori in vista di questo cambiamento della Rai avevano deciso di farlo uscire dal piccolo schermo.

Fu così che nel 1977, al Festival del cinema di Cannes, furono presentati 13 episodi che ricevettero grande apprezzamento.

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lunedì 13 gennaio 2014

Imprimere emozioni su una tela…Indossare le immagini di un viaggio appena trascorso…

Imprimere emozioni su una tela…Indossare le immagini di un viaggio appena trascorso…Fermarsi in luoghi lontani per assaporare colori e profumi nuovi, utili ad arricchire gli animi di viaggiatori globali.
Taccuini portatili e pensieri narrabili che si traducono in qualcosa da indossare...

Questi solo alcuni dei significati racchiusi ed impressi nelle sciarpe del brand Riccardo Comi che, per la prima volta in assoluto, svela la sua collezione mettendo in mostra alcuni pezzi in limited edition grazie alla collaborazione con l'artista Ali Hassoun che presterà alcune delle sue opere più importanti iniziando un racconto corale che si instaurerà tra quadri e stampe su tessuti preziosi.
Sempre per l'occasione, Ali Hassoun proporrà un'installazione pittorica realizzata utilizzando il materiale con cui si compongono i manichini del brand Almax.
La partnership con Almax, inoltre, permetterà al contesto di prender ancora più forma, dando vita, in questo modo, al progetto #stylestory_2 durante la prossima edizione di Milano Moda Uomo.
A comporre, infine, la cornice dell'evento, il "viaggiatore misterioso" che si aggirerà tra il pubblico "ascoltando" furtivo le impressioni che solo delle emozioni vere sapranno dare e lo farà accompagnato da una band session che porterà il pubblico in luoghi lontani.

martedì 7 gennaio 2014

Augusto - Scuderie del Quirinale (Roma)

Venerdì, 03 Gennaio 2014 Ilaria Guidantoni

Una mostra augustea nel senso etimologico del termine che può affascinare anche i non appassionati di archeologia. Ricca l'esposizione, avvolgente per la selezione delle opere, le loro dimensioni notevoli, l'aspetto coinvolgente quasi cinematografico. Statue, busti, qualche cammeo di grande raffinatezza, bassorilievi di pregio che mostrano la passione dell'arte romana per la natura. Un'occasione per sfatare l'idea che l'arte imperiale sia una miscellanea, solo con il gusto della monumentalità celebrativa.

In programma dal 18 ottobre del 2013 al 9 febbraio del 2014, la ricca esposizione, progetto di Eugenio La Rocca, accompagna il visitatore nel mondo di Augusto l'unico personaggio insigne del mondo romano al quale non è stato dedicato un film. Le didascalie e i pannelli informativi, sintetici e chiari, offrono la possibilità di leggere una figura di ampia statura sullo sfondo dell'impero romano che assimila materiali, forme e le suggestioni dei popoli che conquista. Ecco che l'alabastro egiziano fa la sua comparsa e si diffonde. E' il periodo nel quale i valori della pietas e della pax sono centrali e fiorisce il circolo di intellettuali come Virgilio e Orazio intorno al circolo di Mecenate.

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giovedì 2 gennaio 2014

L'India protagonista con Giuseppe Cederna alla Fondazione Piaggio

In occasione della mostra Passaggio in India – a Gateway to Piaggio

abbiamo il piacere di invitare la S.V. allo spettacolo

Le Mille Anime dell’India

di e con Giuseppe Cederna

SABATO 25 GENNAIO
ore 21.00

Auditorium Museo Piaggio