venerdì 21 giugno 2013

Venerdì 21 giugno al Gay Village di Roma



Venerdì 21 giugno  – ore 21,30

Il Gay Village e la Comunità di San Benedetto
ricordano
Don Gallo

Proiezione del film “Una Canzone per il Paradiso”
Regia
Nicola Difrancescantonio

Partecipa
Comunità di San Benedetto

Il Gay Village il 21 giugno 2013, ricorderà e celebrerà sul palco colui che più di ogni altro all’interno della Chiesa Cattolica, ha combattuto e predicato a favore della comunità LGBT (Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transessuali). Don Andrea Gallo, che su questo palco non ci è potuto arrivare, ma la cui voce ha raggiunto distanze insormontabili, minando le rigide convinzioni cattoliche con frasi del tipo: “Una persona transessuale è figlia di Dio, al pari di ogni altro essere umano”, arriva a Roma attraverso la testimonianza e il ricordo dei suoi affezionati. Con la parteciazione della Comunità di San Benedetto, il Gay Village presenta il film “Una canzone per il Paradiso”, per la regia di Nicola Difrancescantonio, con protagonisti Don Gallo e Gino Paoli.


“Il bisogno di raccontarsi non s’annuncia, ma prepotentemente si presenta sul limitare dell’anima, entra senza bussare e inizia da subito a farla da padrone”.
Bruno Lauzi, da “Versi facili” (1999)

Sono Don Andrea Gallo e Gino Paoli i protagonisti del film di Nicola Di Francescantonio “Una Canzone per il Paradiso”, un’opera ambientata tra i vicoli della città vecchia di Genova, entro cui i protagonisti passeggiano e ricordano un’epoca gloriosa, quella della scuola cantautorale genovese. La pellicola è tratta da una storia vera, anche se in parte, ma visionaria nella resa degli effetti speciali, dove vediamo riapparire tutti i grandi cantautori della Scuola Genovese come Umberto Bindi, Luigi Tenco, Bruni Lauzi e Fabrizio De Andrè. L’ultima fase del film è girata al Cineporto di Cornigliano e vede i cantautori sopracitati approdare via mare, direttamente in Via del Campo, dove in realtà il mare non c’è mai stato. Una scena a tratti felliniana questa di Di Francescantonio, resa possibile dagli effetti speciali di Sergio Stivaletti, in grado di riportare nella Città Vecchia e ai giorni nostri, i cantautori più amati della scuola genovese.


NICOLA DI FRANCESCANTONIO
Regista cinematografico, sceneggiatore e direttore della fotografia. Ha realizzato numerosi documentari, cortometraggi e spot pubblicitari per l’Elettra Film di Genova e Milano. Tra i lavori principali si ricordano Piccole Stelle, Proibito Baciare e il neo Una canzone per il Paradiso. 




Ore 22.30 – Concerto del cantante elettropop OLA che con il suo singolo I’m in love ottiene il Disco di Platino 2013


L’ abbiamo sentito suonare in ogni tipo di luogo, dai club alle discoteche, passato per radio e riconoscibile anche dal trillo di un cellulare… E’ stata la colonna sonora di questa stagione appena trascorsa ed è ancora in vetta alla classifiche di tutto il mondo. Il suo singolo I’m in love è Disco di Platino in Italia e quel ritornello, non esce dalle nostre teste, martellandoci i neuroni con un elettropop che provoca estasi e divertimento allo stato puro. Sul palco del Gay Village, Venerdì 21 Giugno 2013, arriva OLA in concerto.

NOTE BIOGRAFICHE
Svedese d’origine, ma ormai cittadino del mondo grazie alla sua musica, Ola ha già all’attivo numerosi dischi che hanno vinto in passato, riconoscimenti e premi in ogni tipo di festival. Dagli Swedish Grammy al disco di platino, la strada è stata lunga e tortuosa, ma sempre rigorosamente fatta con il ritmo giusto. All’essere una promettente stella del calcio svedese, Ola preferisce il microfono e alla fine, la sua passione per la musica ha avuto la meglio, portandolo su ogni tipo di palco con il suo tour All Over the World.
Nel 2008 ha vinto come “miglior canzone dell’anno” al prestigioso Rockbjörnen Event. 
Nel 2010, dopo aver collaborato con una major per sei anni, Ola fonda una etichetta tutta sua, la Oliniho Records. Ha realizzato indipendentemente il suo terzo album con una nuova e assoluta visione, lavorando con un gruppo di persone che condividono al suo stesso modo la passione per la musica e, che gli hanno lasciato la libertà creativa per sviluppare al meglio le proprie idee. 
Questa unione, si è rafforzata, quando l’album “Ola” è arrivato direttamente ai primi posti delle classifiche con un successo strepitoso. Il quotidiano “Espressen”, ha dichiarato: “10 canzoni e, 10 potenziali hit, è un creatore di successi estremamente abile” Ola è sempre stato la forza creativa di tutte le sue canzoni; nel suo terzo album ha collaborato alla scrittura del testo di ogni singola canzone e lavorando con produttori, tra i quali Alexander Kronlund (Robyn, Britney Spears, ecc.) e, Labrinth (Tinie Tempah).
Il 2012 inizia con il primo tour promozionale di Ola negli Stati Uniti per promuovere la release di “All Over The World”. Durante il tour, trova il tempo per girare il video del suo nuovo singolo “I’m In Love”, tratto dal suo prossimo quarto album. 
“I’m In Love” è stata scritta da Ola e da alcuni autori, al fianco di Shellback, uno degli autori e produttori di maggior successo nel mondo, che ha scritto e prodotto anche per artisti come Maroon 5, Pink ed Usher. 
“I’m in love” è uscita in Svezia il 7 Maggio 2012 e, dopo poche ore aveva già raggiunto la vetta della classifica dell’ITunes svedese. Nel luglio 2012, Ola e la Oliniho Records, firmano un accordo con la Sony Music per l’intera Europa e il primo singolo “I’m In love” tratto dal quarto ed imminente album, esce il 26 Ottobre 2012. I’m in Love, ha raggiunto la top 10 nelle classifiche di diversi paesi nel mondo e dal giorno della release, Ola sta viaggiando molto in Europa per promuovere il singolo con diversi live show. Al momento Ola, sta lavorando in studio all’uscita del suo album, sta collaborando con autori e produttori come il suddetto Shellback (Maroon 5, Pink, Usher), Klas Åhlund (Robyn, Teddybears) Patrik Berger (Icona Pop, Robyn), Alexander Kronlund (Britney Spears) and Kristofer Östergren.
Dopo 3 album in vetta alle classifiche, 7 singoli al numero uno delle classifiche svedesi, 8 dischi d’oro, platino e due volte platino, per un totale di 24 settimane in testa alle classiche Svedesi, Ola sta uscendo dai confini della Svezia per raggiungere tutto il resto del mondo.


venerdì 14 giugno 2013

Lo spettacolo di Patrizia Caiffa "Il velo della sposa e l'abbecedario" in scena al Roma Fringe Festival il 25, 27 e 28 giugno


Il 25, il 27 e il 28 giugno 2013 "Il velo della sposa e l'abbecedario" al Roma Fringe Festival 2013 - Villa Mercede, Via Tiburtina 113 (quart. San Lorenzo)

Palco B: mar 25/06 ore 22:00 - gio 27/06 ore 23:30 - ven 28/06 ore 20:30


Maria Celeste ha un sogno nascosto che le arde nel cuore: sogna di sposarsi. Ma non vuole un uomo qualsiasi. Maria Celeste vuole un marito che abbia almeno finito gli studi secondari. Ha un obiettivo preciso: imparare, conoscere le relazioni tra quei suoni misteriosi che generano le parole. Perché non aggiungere anche questo piccolo dettaglio in più al sogno di ogni donna di maritarsi?
E nella preparazione di un piatto speciale, morbido e avvolgente come un abbraccio, Maria Celeste troverà il suo “Amedeo Nazzari”, che la introdurrà nell’inebriante mondo delle parole tra esercizi di grammatica e delizie d’amore. Ed ecco che il suo piccolo mondo, fatto di quotidianità e chiacchiere di paese, si fa più grande, il pensiero si espande oltre le mura della stanza, oltre i confini, oltre i legami. In una primavera bianca e assolata di Sicilia, tra profumi d’acacia e fiori di sambuco, “Il velo della sposa e l’abbecedario” è un racconto di sogni e speranze, un omaggio alla libertà del pensiero. Un pensiero che trova la forza di spiccare il volo, di superare distanze e vuoti, di abbattere le paure e le convenzioni. Chi può mettere in gabbia le ali del cuore?

“Il velo della sposa e l’abbecedario” ha debuttato sabato 2 marzo 2013 al Teatro Furio Camillo in Roma nell’ambito della rassegna di teatro al femminile “Tre passi di donna”. Figura candida ma determinata e trasparente quella di Maria Celeste, donna povera e analfabeta che vive il matrimonio come una missione, una condizione necessaria per maturare come essere umano, un limine che porta alla conoscenza. “Come donna Maria Celeste porta dentro di sé un forte desiderio di emancipazione e libertà dagli schemi e dalla consuetudini sociali – commenta Patrizia Caiffa, autrice dell’opera teatrale originale “Sex and the kitchen”, da cui è tratto il monologo: “a Maria Celeste non basta il matrimonio, vuole emanciparsi culturalmente, ciò che la renderà davvero libera, nonostante gli eventi che si troverà a vivere”. Sì, perché appena varcato il passaggio che la porterà alla conoscenza, Maria Celeste conoscerà la violenza. “Maria Celeste ha un senso della giustizia fortissimo che le dà sicurezza, per questo non è mai rancorosa – spiega il regista, Rinaldo Felli: “l’amore per lei è ricerca di bellezza che è capace di cogliere ovunque, trasferendosi in una dimensione luminosa, in una gabbia di luce in cui godere di quella bellezza”. Ecco allora che gli alti pannelli coperti di scritte, appunti, tutti i libri letti, le parole apprese, sono il rifugio e l’arma della protagonista, la forza con cui combattere le meschinità, le costrizioni. Un invito, dunque “a ritrovare la vera forza del femminile – suggerisce l’autrice – , quella dell’anima, nonostante tutti gli ostacoli e le difficoltà. La cultura, la capacità di affermare la libertà del pensiero, possono portare le donne lontano”.

testo Patrizia Caiffa
regia Rinaldo Felli
in scena Claudia Pellegrini
costume Bettina Bimbi
scenografia Alberto Panciocco
voce recitante Franco Picchini
collaborazione Filippo Bocci
aiuto regia Marta Fallani
foto di scena Emanuele Peschi


mercoledì 12 giugno 2013


Il prossimo concerto del RICC si terrà a Roma il 22 giugno alle 20.30 e come la grande maggioranza dei concerti di questo coro anche questo è di beneficenza. L'organizzazione che supporta in questo caso è la FSHD, che promuove la ricerca e l'aiuto su una particolare forma di distrofia muscolare, nel programma vi è anche una breve descrizione dell'organizzazione, insieme ai dettagli di contatto. Non vi è quindi alcun biglietto d'ingresso, chi vorrà potrà fare una donazione, libera, alla FSHD.
Il programma è vario, tante "notti" diverse, in diverse lingue e diverse epoche, perché ognuno possa trovarvi la sua. 

lunedì 10 giugno 2013

La giustizia in scena in Puglia

Domenica 16 giugno ore 21.00
Chiostro del Palazzo della Cultura - Galatina
UN DIRITTO MESSO DI TRAVERSO
monologo in un atto
di e con Salvatore Cosentino

accompagnamento alla tastiera
Carla Petrachi
Spettacolo a sostegno del progetto per la costruzione dell' Orto Solidale della coperativa Ambarabà
Organizzazione, promozione e ufficio stampa a cura di Alessandra Pizzi, Titania

Dal 18 giugno al 14 agosto Pigneto Spazio Aperto - Festival delle Culture Indipendenti a Roma


DalVerme -  Muzak - Le Mura  - Cineclub Detour – Libreria Minimum Fax

Con il Patrocinio del Municipio VI

Presentano la seconda edizione di

PIGNETO SPAZIO APERTO
Festival delle Culture Indipendenti

Roma - Parco del Torrione Prenestino

Via Ettore Fieramosca/ Via Prenestina


Dal 18 giugno al 14 agosto 2013

Aperto tutti i giorni dalle ore 18.00 alle 02.00
Ingresso gratuito all’area
Inizio spettacoli e film: ore 21 / 24 -  Inizio concerti: ore 22.00


Forte delle 60 mila presenze della prima edizione, l’associazione culturale No More T (Circolo dal Verme) Cineclub Detour, Muzak, Le Mura e la Libreria Minimum Fax - presentano la seconda edizione del Festival dedicato alle culture indipendenti “Pigneto Spazio Aperto”, al Parco del Torrione Prenestino dal 18 giugno al 14 agosto 2013. Vera sorpresa dell'Estate Romana 2012, recensito dalla critica e amato dal pubblico che ha riempito le serate di musica, teatro e cinema l’estate scorsa, Pigneto Spazio Aperto replica e consolida la sua posizione nel panorama delle manifestazioni estive della Capitale grazie anche al patrocinio del Municipio VI del Comune di Roma.

Cinquantotto giorni di programmazione varia e articolata, in un villaggio di 6000 mq, con concerti, rassegne cinematografiche e teatrali, presentazioni di libri e mostre d’arte, laboratori per adulti e bambini, mercatini di artigianato, punti ristoro e spazi di socialità. La location è il Parco del Torrione di Via Ettore Fieramosca, da poco restituito al quartiere in tutta la sua bellezza. Immerso nel cuore della metropoli, ospita al suo interno il Mausoleo del Torrione, risalente al I sec. a.c. Si trova a due passi dall'isola pedonale di via del Pigneto, luogo d'incontro di molti giovani e studenti, dei quartieri Prenestino e Casilino. Un ambiente conviviale, nel quale si incontrano le due anime del Pigneto, quella più popolare e tradizionale e quella più vivace e variopinta della nuova generazione di studenti e artisti, che da anni caratterizzano il quartiere.

Rispetto alla passata stagione troviamo nuovi  attori  nell'organizzazione dell' evento; all'Ass. Cult. “No More T. (Circolo dal Verme)” e all'Associazione Culturale “Cineclub Detour”, si affiancano  in questa nuova edizione il “Muzak” di Testaccio, le “Mura” di San Lorenzo e la libreria “Minimum Fax” di Trastevere.  L'arrivo di queste tre nuove realtà, attive ed affermate nel panorama romano, garantirà alla manifestazione una maggiore differenziazione nella programmazione e nell'offerta culturale.

L'intera programmazione sarà incentrata su una proposta musicale e cinematografica originale e attenta alla qualità. Un’importante novità sarà il coinvolgimento di giovani artisti figurativi e performativi, i quali avranno a disposizione delle apposite aree espositive e opereranno in progetti e performance site-specific per il parco.


Per quanto riguarda la musica, si spazierà dalla sperimentazione al rock e jazz, dalla  musica pop al  cantautorato italiano, con particolare attenzione alle nuove leve. Sul palco, ad esempio, Lee Ranaldo, ex chitarrista dei Sonic Youth,  Terje Nordgarden, giovane cantautore Norvegese ben noto in Europa e prodotto da Paolo Benvegnù; Gionata Mirai, chitarrista di “Il teatro degli Orrori”, con il suo  progetto solista; Honeybird and the Birdies, già sul palco del prestigioso Primavera Sound di Barcellona; Lorenzo Senni in arte Stargate, artista poliedrico milanese che ha partecipato a numerosi Festival internazionali; Fine Before You Came, il cui disco “Sfortuna” nel 2011 è stato inserito dalla rivista “Mucchio Selvaggio” tra i 50 album fondamentali del rock italiano dal 2000 in poi; Emerald leaves, con alla batteria Philppe Petit, già collaboratore di Lydia Lunch ed altri nomi illustri; Il Cile, collaboratore dei Negrita nel loro ultimo album, già esibitosi all'Heineken Festival nel 2012 ed unico artista italiano nel cast artistico della manifestazione; Marco Iacampo vincitore di molti concorsi tra cui Arezzo Wave. Tra gli altri nomi : Bachi da Pietra, Mike Cooper, Fuzz Orchestra, Retox (ex Locust) , Pelican, Civil Civic .

La validità della proposta ed il riscontro di pubblico  della prima edizione hanno dato inoltre il via ad una serie di collaborazioni con realtà importanti:  Radio Fandango organizzerà ogni domenica dei live set acustici di giovani artisti emergenti;  la 42 Records, etichetta tra le più attive nel panorama indie e nella ricerca di giovani  leve, organizzerà due rassegne per presentare le sue nuove produzioni (Ausgang Produzioni porterà “Roma Brucia” rassegna sui giovani emergenti della Capitale ma porterà anche artisti di rilievo internazionale); alcune serate saranno in collaborazione con Rai Radio 3; il Festival “SUONA FRANCESE” in collaborazione con l'Ambasciata di Francia presenterà la serata romana a Pigneto Spazio Aperto.


Il cinema curato dal Cineclub Detour e suddiviso in diverse rassegne,  caratterizzate da un interesse prevalente, ma non esclusivo, per il “cinema che non si vede al cinema”, cioè che non riesce ad accedere al tradizionali circuito di distribuzione nelle sale cinematografiche,  sarà proposto in parte prima dei concerti, con rassegne dedicate a cortometraggi e mediometraggi, ed in parte sarà invece in "seconda serata", dopo i live musicali. Si spazia da retrospettive dedicate al cinema d'autore nostrano, con Antonietta de Lillo, Daniele Gaglianone, Giuseppe Piccioni, ad una serata dedicata a Renato Nicolini; da  una rassegna di rarità, interviste e documentari attorno alla figura di  Mario Monicelli, ad un mini-festival di nuovi cortometraggi.

La libreria Minimum Fax, che fa capo alla relativa casa editrice indipendente, nota per l’originalità delle iniziative che svolge durante l’anno nella sua sede di Trastevere, curerà una serie di appuntamenti a cadenza settimanale legati al mondo dei libri e dell'editoria con incontri con scrittori e disegnatori e legati alla rivista culturale Minima&Moralia.

Quest’anno la cucina di Pigneto Spazio Aperto, curata in collaborazione con lo chef Marco Gallotta (Primo e Rosti) e il collettivo di giovani creativi del cibo  “The Fooders”  (Mazzo), affiancherà la programmazione artistica: 150 mq del Parco saranno destinati alla ristorazione, per una proposta democratica di cucina di qualità. Vale a dire piatti preparati con criterio e professionalità, a prezzi bassi. Come per la cucina, un’impronta distintiva anche per il Bar, con una selezione di birre artigianali, vini naturali, miscelati di ricerca e una  Gelateria artigianale.  Nell'area verrà promossa, attraverso la selezione delle materie prime e alla preparazione di queste, un'idea di consumo critico e consapevole.

Il Festival garantirà sempre  libero accesso all'area del parco, mentre solo alcuni eventi musicali saranno a pagamento. Gli spazi saranno gestiti in modo da permettere alle rassegne musicali, cinematografiche e teatrali, di essere affiancate da stand aperti dalle 18:00 alle 2:00. Gli stand saranno dedicati all’esposizione e alla vendita di prodotti artigianali ed enogastronomici, al mercato dell'usato, del vintage, alle librerie e alle distribuzioni musicali.



PIGNETO SPAZIO APERTO
Festival delle Culture Indipendenti
Parco del Torrione Prenestino - Via Ettore Fieramosca (via Prenestina 77)
www.pignetospazioaperto.it - info@pignetospazioaperto.it


Ingresso libero all’area – Alcuni concerti saranno a pagamento

Verdi loves jazz - Teatro sala Umberto (Roma)


Domenica, 09 Giugno 2013 Ilaria Guidantoni

Un’idea sperimentale dove la tecnica si cimenta con la fantasia: una trasfigurazione, un volo spericolato più che una semplice contaminazione. Voce emozionante e con ampia versatilità, buona base strumentale, non solo arrangiamenti ma una traduzione creativa dei motivi delle celebri arie verdiani, che vivono di vita autonoma. Un esperimento riuscito anche nel gioco di rispondere alla domanda: a Verdi sarebbe piaciuto il jazz?. Forse c’è un filo che manca nella conduzione.

VERDI LOVES JAZZ
Tra musica ed enogastronomia un inedito tributo al grande Maestro
un evento col patrocinio di Roma Capitale
curato da Openspaceart - Anna Paola Lo Presti
collaborazione Fabio Muraour
supporter Angelina, Antica Corte Pallavicina, Cantina Zenato
Cinzia Tedesco - Voce e Direzione Artistica
Stefano Sabatini - Pianoforte ed Arrangiamenti
Luca Pirozzi - Contrabbasso
Giovanna Famulari - Violoncello
Pietro Iodice - Batteria

Realizzato nell’ambito del bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi, con il patrocinio di Roma Capitale, Verdi Loves Jazz è un progetto originale che lega musica, cucina e cultura dell’epoca verdiana. L’idea è curata dalla OPENSPACEART di Anna Paola Lo Presti, un network finalizzato alla valorizzazione dei fenomeni artistici, in cui l'ospitalità ed il cibo interagiscono in spazi culturali ed eventi creati ad hoc. Un esperimento culturale che nasce da un gioco e forse anche da una domanda irriverente per un simbolo istituzionale della cultura e della tradizione italiana. Lo spettacolo, di grande semplicità, ha una sua eleganza con un gioco di luci colorate discrete e una base strumentale di buon profilo, con una batteria che, pur appena appena invasiva, colpisce ed emoziona. Il jazz rivela la sua forza di trasfigurare lo spunto per dirottarlo, rendendolo a tratti irriconoscibile. Brava l’interprete con una voce che diventa a seconda dei casi strumento, vibrazione.

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Michelangelo Galeati: violoncellista innamorato della lirica e dell'orchestra


Domenica, 09 Giugno 2013 Ilaria Guidantoni

La fascinazione del dramma tra musica, gesti e parole. “Una mattina mi sono svegliato e ho avuto una folgorazione…”, comincia così la giornata di un violoncellista che diventa direttore d’orchestra, innamorandosi poco a poco ma inesorabilmente - com’era già accaduto molti anni prima con la musica superando le difficoltà di uno strumento ostico - della lirica, di quel compimento dell’azione drammatica fatta di una fusione tra parole, musica, costumi e recitazione. Oggi quella scoperta vuole che diventi sperimentazione e patrimonio dei giovani.

Quando mi avvicino ad un artista comincio sempre dal palcoscenico, dal suo carnet e da quello che sta facendo. Siamo all’inizio della stagione estiva che oggi a Roma sembra sia arrivata per davvero. Nel calendario di Michelangelo Galeati c’è la tournée di uno spettacolo con il quale sta andando in giro da un anno e mezzo, “Pierino, il lupo e altre storie”, realizzato con Gigi Proietti che sarà a Torre del Lago Puccini (Lucca) il 3 agosto (Orchestra del Carlo Felice di Genova, Orchestra Sinfonica di Bari, Orchestra Teatro di Reggio Calabria e Orchestra Arturo Toscanini di Parma), data nella quale ci sarà anche lo spazio per un intermezzo dedicato al compositore toscano, dalla “Manon Lescaut” su suggerimento dello stesso direttore. Lo spettacolo sarà anche al Teatro di Pescara, ad Ascoli Piceno e il 23 luglio al Festival di Catona, in provincia di Reggio Calabria, una manifestazione storica e di buon livello dedicata al teatro e allo spettacolo.
“Lo spettacolo - ci ha raccontato Galeati - è stato realizzato da Gigi Proietti in modo assolutamente aderente al testo, una lettura con leggìo, grande prova tecnica, dove la voce e le sue modulazioni sono protagoniste assolute, lasciando ampio spazio all’espansione musicale, essendo l’orchestra e i suoi strumenti con i relativi timbri l’anima dei personaggi di Prokofiev. In effetti il testo del compositore russo è molto scabro e la riduzione al minimo della gestualità dell’attore romano ne rispetta tutta l’intensità che concentra l’attenzione sulla musica e sulle parole. Il lavoro mi ha dato una grande opportunità grazie ad un rapporto di complementarietà tra di noi e di disponibilità reciproca ad accogliere suggerimenti. Nell’economia dello spettacolo ‘c'è anche lo spazio per un brano di sola orchestra, per il personaggio di Gastone petroliniano e per una canzone popolare romana di Romolo Balzani, come “Il barcarolo”, con un’attenzione che cade, ancora una volta, sulla musica”.

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Teatro Parioli Peppino De FIlippo - Gli spettacoli della stagione 2013/2014


Sabato, 08 Giugno 2013 Ilaria Guidantoni

Una stagione all'insegna della tradizione, della comicità amara ed agra della vita, con qualche concessione all'attualità e all'attualizzazione. Una stagione che guarda al mondo, alla cultura napoletana e al sud per l'ispirazione, pensando al teatro come a una metafora della vita, o forse solo come un modo di declinare la vita.

Il Teatro Parioli apre il sipario sulla terza stagione. L'avventura continua nel mare in tempesta, come ha sottolineato il Direttore artistico Luigi De Filippo. Nonostante le difficoltà il pubblico ha risposto bene e questo riconoscimento ha spinto il teatro ad alzare il tiro.
Tre gli spettacoli diretti da Luigi De Filippo, si comincia con “Un suocero in casa (...ma c'è papà!)", in programma dal 27 dicembre 2013 al 19 gennaio 2014, commedia in due parti di Peppino e Titina De Filippo del 1923. Una comicità definita dal regista attuale e garbata sulle difficoltà della convivenza familiare e la complessità dei legami più semplici. La commedia debutta ad agosto in un festival ligure.
Il secondo spettacolo è "Il berretto a sonagli" di Luigi Pirandello, nella versione napoletana dello zio del regista, Eduardo, che costituisce anche un omaggio all'amicizia e alla stima dello scrittore nei confronti degli allora giovani fratelli De Filippo.
Terzo spettacolo "E' arrivata la felicità", titolo originale che riunisce due atti unici di Peppino De Filippo, rispettivamente "Aria paesana", dedicato alle smanie di un giovane che vuole cercare fortuna e felicità oltre i confini ristretti del proprio paese, e "Don Raffaele e il Trombone", sempre sul tema della ricerca della felicità che secondo il regista è ciò che muove il mondo, spinge in avanti anche se non si raggiunge che in brevi momenti.

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giovedì 6 giugno 2013

Assaggi di Stagione 2013/2014 - Teatro de' Servi (Roma)


Mercoledì, 05 Giugno 2013 Ilaria Guidantoni

Una stagione che conferma il fil rouge della programmazione di questo teatro, il sostegno alla commedia italiana, dove comicità, ironia, una vena di romanticismo, qualche nota di satira e molta attualità dei sentimenti sono le note protagoniste. E’ l’Italia di oggi quella che emerge dagli assaggi della prossima stagione, ansiosa e con attacchi di panico; un po’ impaurita; romantica e in crisi di sentimenti quanto basta; alla ricerca di sé, rifugiandosi nella e nelle religioni; qualche accenno al precariato ma anche la voglia di stare fuori dalla politica. E’ il Paese che si incontra tutti i giorni, un po’ becero e volgare, che sembra non perdere la voglia di prendersi in giro. Un bouquet di 12 spettacoli e la libertà di comporli in abbonamento secondo i propri gusti e disponibilità. Io ne ho già individuati tre.
 
Il Teatro de’ Servi presenta la Stagione 2013/14 con

ASSAGGI DI STAGIONE

martedì 4 e mercoledì 5 giugno 2013 - ore 21

conduce Sergio Viglianese

Ha condotto la serata di "Assaggi di stagione", giunta al decimo anno, Sergio Viglianese, comico e cabarettista con il pregio della sintesi e la capacità di introdurre ciascuna commedia con una battuta o un aneddoto attinente al tema dello spettacolo.
 Al centro della programmazione la commedia italiana rilanciata dal Teatro dei Servi in un panorama nazionale che l’aveva in parte svalutata. L’ideazione e realizzazione è condotta da parte della società di produzione teatrale La Bilancia, che dirige il teatro romano e il teatro Martinitt di Milano, con un archivio di 101 commedie quasi tutte originali. Quest’anno con il sito www.commedieitaliane.it è stato lanciato un concorso rivolto agli autori di Commedie, che possono così promuovere il proprio lavoro. L’accesso alla programmazione è possibile da computer e da smartphone (con quest’ultimo, solo da settembre); inoltre da pc fin d’ora è possibile scaricare dei frammenti video per ingolosirsi sui dodici spettacoli che andranno ad allietare la prossima stagione teatrale. 
Si partirà il 24 settembre con Xanax, un ansiolitico, titolo di Angelo Longoni, per la regia di Marco Falaguasta, con Marco Fiorini e Giorgia Wurth. E’ venerdì sera, due colleghi che si conoscono a malapena, in ritardo e fuori orario, entrano in ascensore pensando di andare verso il solito atteso weekend, ma non sanno che, da quel momento in poi, diventeranno fondamentali uno per l’altra. Restano prigionieri dell’ascensore mentre scoprono una strana affinità elettiva, quella delle paure, dello xanax e del prozac, e la condivisione di ansie e preoccupazioni.

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martedì 4 giugno 2013

Giorgio Di Noto, "Lights from the revolution"- Tunisi, 8 giugno 2013 Centre Culturel Huicine Buzaiene dalle ore 13.00

Quella che i media occidentali hanno chiamato la “primavera araba”, è stata per la maggior parte documentata e raccontata dalla popolazione stessa che, attraverso smartphone, fotocamere e videocamere amatoriali, ha diffuso e condiviso immediatamente sul web immagini e video delle rivolte. Questo livello di rappresentazione, che ha svolto e svolge tutt'ora un ruolo fondamentale nell'immaginario visivo di questi eventi, è diventato per me il punto di partenza per raccontare da una parte l'importanza e l'influenza di questo stesso processo, e dall'altra il rapporto tra i linguaggio e il contenuto delle immagini.
La prima parte del progetto, “The Arab Revolt”, è stata svolta lavorando sul mondo del web e su tutto quello che veniva pubblicato e filtrato nella rete. L'idea principale era quella di riportare ad oggetto concreto e reale, attraverso la Polaroid, quel flusso di immagini e video che viaggiano all'infinito nella realtà virtuale di internet.
La seconda parte del progetto insiste ancora su questo aspetto di trasformazione, cercando di dare forma al mondo virtuale trasformando in un oggetto reale.
Ciò che consente di guardare immagini ed informazioni sui propri computer o smartphone, è la luce che illumina lo schermo. La luce è un elemento naturale ed è alla base stessa del processo fotografico.
Partendo da queste premesse, l'idea del progetto è quella di rappresentare e “fissare” su un supporto materiale queste luci, che rappresentano proprio quel mondo virtuale in cui la gente può condividere, raccontare, documentare gli eventi di cui è protagonista, come è accaduto ed accade ancora nelle rivolte dei paesi del Nord Africa.
Il progetto consiste quindi in una performance durante la quale le persone invitate “appoggeranno” per alcuni secondi il proprio cellulare o la propria macchina fotografica, con un'immagine da loro scattata sullo schermo, sopra un rotolo di carta fotosensibile: la carta fotografica verrà impressionata dalla luce dello schermo, che lascerà quindi una traccia e dopo il processo di sviluppo chimico verrà rivelata e diventerà visibile, fissata sulla carta.

www.lightsfromtherevolution.com

lunedì 3 giugno 2013

La Donna del Mare - Teatro Eliseo (Roma)


Domenica, 02 Giugno 2013 Ilaria Guidantoni

Acclimatarsi, sembra questa la parola chiave di un testo liberamente tratto e ricostruito a partire da un’opera di Ibsen. Un caso di teatro nel teatro, dove i piani si confondono perché è il sogno della protagonista di essere interprete de’ “La Donna del Mare” che a sua volta si nutre di sogni e ossessioni. La fantasia di questo testo ricostruisce un fatto storico: la passione di Eleonora Duse per Ibsen, il suo viaggio ai confini del mondo per incontrarlo, la sua delusione e il sogno di interpretarne un’opera, dove aspirazione teatrale ed esistenziale si mescolano. Si ritrovano i temi cari ad Ibsen, quell’atmosfera plumbea dei rapporti coniugali e familiari difficili, quella monotonia incombente del paesaggio austero, fiordi che colano a picco in un mare cupo e talora distante. Si fatica un po’ ad entrare dentro e c’è un certo colore monotono che non si capisce se voluto. In crescendo il testo e la regia, fiorisce nel secondo atto.

Associazione Roma Teatro Service e
Teatro Studio Jankowski presentano
LA DONNA DEL MARE
di Henrik Ibsen
libero adattamento e drammaturgia di Maria Letizia Compatangelo
regia di Claudio Jankowski
con Anna Maria Cittadini e Alessandro Bellico
partecipazione straordinaria di Stefano Abbati e Alioscia Viccaro

Giovedì 30 maggio, in serata unica, è andato in scena al Teatro Eliseo “La Donna del Mare”, dal testo di Henrik Ibsen, con il libero adattamento e la drammaturgia di Maria Letizia Compatangelo e la regia di Claudio Jankowski; interpreti in scena Anna Maria Cittadini e Alessandro Bellico, con la partecipazione straordinaria di Stefano Abbati e Alioscia Viccaro.
Uno spettacolo incentrato sulla libertà della donna, tema per il quale Henrik Ibsen, drammaturgo realista e democratico, rappresentò voce forte denunciando senza remore il gretto conformismo della borghesia ottocentesca che confinava la donna in ruoli minori e marginali e alla quale non riconosceva diritti civili e sociali; basti pensare a “Casa di bambola”, come anche al celebre “Peer Gynt”.
La libertà della donna come diritto e come scelta, imprescindibile per lo sviluppo di una personalità completa e felice. Libertà espressa nel parallelismo con il mare, distesa infinita e sconfinata che suggerisce i più diversi desideri dello spirito. Il mare fa da sfondo, da sogno ma anche da ossessione. La resa interessante in questa scenografia semplice è attraverso un pannello a tutto schermo dove, come ormai sempre più di frequente, il cinema entra nel teatro.

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