sabato 16 giugno 2012

The Coast of Utopia, Salvataggio - Teatro Argentina (Roma)

Ilaria Guidantoni, Mercoledì 25 aprile 2012

Dal 24 al 29 aprile. La tensione si acuisce in forma di isteria, cede qualcosa all’affaccendarsi della commedia per alcuni aspetti, per altri si diluisce in un incedere più lento dove il dialogo è ‘interrotto’ dalle occupazioni domestiche e dalle beghe familiari. Il regista ci accompagna dietro le quinte, svelando finalmente i personaggi che sceglie come protagonisti, premiandone la recitazione con un’emersione dal coro. Trionfa la dissolvenza delle luci, il gioco interno-esterni, come di chi padroneggia egualmente il palcoscenico e lo schermo.

Produzione Fondazione del Teatro Stabile di Torino, Teatro di Roma, Zachar Produzioni di Michela Cescon presentano
THE COAST OF UTOPIA - SALVATAGGIO
La sponda dell'utopia
di Tom Stoppard
regia Marco Tullio Giordana
con Luca Lazzareschi (Aleksandr Herzen), Erika La Ragione (Sasha Herzen), Nicolò Todeschini (Sasha Herzen; Aiutante Ledru-Rollin; Esule Polacco), Selene Gandini (Tata Herzen), Angelica Barigelli (Olga Herzen), Ludovica Apolloni Ghetti (Olga Herzen), Marit Nissen (Maria Fromm, bambinaia tedesca), Sandra Toffolatti (Malwida), Sara Lazzaro (Signora Blainey, bambinaia inglese), Valentina Marziali (Cameriera; Henry Sutherland; Lisa), Bob Marchese (Worcell; Semlov), Giovanni Visentin (Ruge; Dottore), Andreapietro Anselmi (Gottfried Kinkel), Gabriella Riva (Joanna Kinkel), Francesco Biscione (Marx), Edoardo Ribatto (Ernest Jones), Odette Piscitelli (Emily Jones, sua moglie; Teresina), Luigi Diberti (Giuseppe Mazzini; Perotkin), Corrado Invernizzi (Louis Blanc), Giuseppe Bisogno (Ledru-Rollin; Zenkowicz; Slepzov), Davide Paganini (Lajos Kossuth; Czerniecki; Vetoshnikov), Marcello Prayer (Aiutante Kossuth; Cernysevskij), Denis Fasolo (Michail Bakunin), Fabrizio Parenti (Ogarev), Irene Petris (Natasha Ogarev), Giorgio Marchesi (Turgenev), Tatiana Lepore (Mary Sutherland), Alessandro Machia (Tenente Korf), Alessandro Machia (Attentatore dello Zar)
scene e luci Gianni Carluccio
costumi Francesca Sartori, Elisabetta Antico
musiche Andrea Farri
traduzione di Marco Perisse e Marco Tullio Giordana
regista collaboratore Daniele Salvo
organizzazione generale PAV
ufficio stampa Zachar Patrizia Cafiero & Partners
fotografo Fabio Lovino

Ormai la scenografia è impalpabile, solo visione, mentre gli arredi degli interni si arricchiscono. Indubbiamente una prova impegnativa senza effetti ginnici, forse una leggera concessione ad un’ironia più greve nel terzo episodio, all’intreccio. Il finale chiude con il salvataggio, del sogno, condannando l’azione che precede e giustifica il pensiero. Nei dialoghi vale la pena chiudere gli occhi e ascoltare le parole, restituite da Giordana con una sua soavità senza enfasi eccessiva, che nulla perde dell’incisività e della pesantezza della profondità, colorandosi appena di ironia.
La vicenda del terzo episodio, ambientata tra il 1853 e il 1868, vede l’impero russo allo sbando dopo la concessione della libertà ai servi della gleba mentre Alexander Herzen e i suoi amici rivoluzionari – Karl Marx, Michail Bakunin, Giuseppe Mazzini, Louis Blanc e Arnold Rouge – protetti dall’esilio a Londra, dopo il fallimento della rivoluzione francese, rievocano i tempi lontani, di giovinezza, sogni rivoluzionari conditi con il mito dell’amore e dell’amicizia, come lo stesso Bakunin dirà ad un certo punto elencando, non senza ironia, le cose più importanti della vita e mettendo insieme la morte per la libertà, al piacere di una sigaretta e alla richiesta non proprio proletaria di ostriche. Il viaggio a Parigi ha lasciato una delusione cocente tanto che si dice che la città è crollata sotto il letame e non ha fatto molto per meritare la fama.
La scena è giocata quasi interamente nella casa di Alexander, punto di riferimento e di accoglienza per molti rivoluzionari senza patria e in cerca di rifugio, ma anche di vitto e alloggio in cambio di chiacchiere e idee.

La recensione integrale su Saltinaria.it 


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