martedì 3 novembre 2015

"Scompaio" - Teatro Sybaris (Castrovillari)

Ilaria Guidantoni Sabato, 17 Ottobre 2015

Testo incisivo, toccante, spiazzante. Due storie parallele che si incrociano e si scoprono profondamente intrecciate, il rapporto simbiotico per eccellenza, talora per questo un groviglio inestricabile per entrambi i poli. Storia di ordinaria incomprensione al femminile, dolore e strana, straniante poesia. Un modo originale di affrontare il disagio sociale, la gabbia dei ruoli sociali, la solitudine. Interpretazione convincente, emozionata e coinvolgente con una cura nei particolari dagli attrezzi di scena ai costumi.

È un lavoro che convince a cominciare dalla struttura con la quale è costruita la storia che volutamente scelgo di non svelare perché il gioco vale la pena scoprirlo. Buono il ritmo che tiene incollati con lo sguardo alla scena. Due donne sul palco, due postazioni distinte, due piani paralleli che sembrano non potersi incontrare. A sinistra una signora borghese sola, annoiata, preoccupata solo dei suoi pomeriggi di burraco. Sofisticata, nevrotica, sola e arida, infastidita da una donna che canta in romanesco sotto le sue finestre. Una finzione anche nel corpo, nel suo essere accessoriata come un'auto di lusso, snob fino al ridicolo, eppure fragile con il suo senso di inutilità e solitudine di un gioco che non le appartiene. Solo le bambine possono pensare di giocare a fare le signore perché essere una signora, al contrario, non è un gioco e non rende libere.

Sulla destra del palcoscenico entra in scena una clochard, si dice una strega che legge la mano, ma non una vera strega. Interagisce con il pubblico ma è un'improvvisazione appena accennata, non invasiva, mai sguaiata, assolutamente credibile.

L'articolo integrale su Saltinaria.it

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