martedì 3 novembre 2015

“Incendi” di Wajdi Mouawad, un'odissea moderna intessuta coi fili del sangue e delle parole, al Piccolo Teatro Grassi di Milano

Scritto da  Ilaria Guidantoni Sabato, 24 Ottobre 2015

“Incendi” di Wajdi Mouawad è in scena al Piccolo Teatro Grassi di Milano dal 20 al 25 ottobre, una produzione Sardegna Teatro. Il regista Guido De Monticelli e la compagnia hanno incontrato il pubblico giovedì 22 ottobre presso il Chiostro Nina Vinchi. Un appuntamento che ha ruotato intorno all’intellettuale libanese autore della pièce, fuggito con la famiglia a Parigi - dove si è formato culturalmente - e oggi residente in Quebec; la curiosità scaturisce proprio dalla sua figura di libanese migrante. Un’occasione per riflettere sulla storia contemporanea di lacerazione che diventa metafora della tragedia come dissidio storico insanabile, rappresentazione dell’uomo e della sua dialettica talora violenta in seno ai rapporti, siano essi familiari o sociali.

INCENDI
di Wajdi Mouawad
traduzione Caterina Gozzi
regia Guido De Monticelli
scene Fausto Dappiè
musiche Alessandro Olla
video Francesco Deiana
costumi Stefania Grilli
disegno luci Loïc François Hamelin
assistente alla regia Rosalba Ziccheddu
con Maria Grazia Bodio, Lia Careddu, Agnese Fois, Corrado Giannetti, Paolo Meloni, Marta Proietti Orzella, Cesare Saliu, Giorgia Senesi, Marco Spiga, Maria Grazia Sughi, Leonardo Tomasi, Luigi Tontoranelli
produzione Sardegna Teatro
sovratitolato in inglese a cura di Prescott Studio e Montclair State University, NJ, USA
nell’ambito del progetto “Tradurre voci attraverso i continenti”

"Incendi" di Wajdi Mouawad fa rivivere gli sconvolgenti orrori della guerra in Medioriente e, insieme, commuove profondamente comunicando un fortissimo senso della vita, perfino della leggerezza e dell’incanto. Ha qualcosa dell’epopea, a un tempo antichissima e modernissima, quest’opera, intessuta coi fili del sangue e delle parole che combattono e risanano: un’odissea, che Mouawad affida a due fratelli gemelli. Il loro sarà un lungo viaggio verso il mistero della loro origine.

Seconda tappa di una tetralogia intitolata Il sangue delle promesse, Incendi - da cui è stato tratto il film La donna che canta di Denis Villeneuve, violento, sottilmente violento e di grande bellezza oltre che maestria - racconta la storia di Jeanne e Simon, due giovani d’oggi che vivono a Montréal. All’apertura del testamento della madre scoprono che la donna ha lasciato loro due lettere da consegnare, una per il padre che non hanno mai conosciuto e ritenevano morto, l’altra per il fratello di cui ignoravano l’esistenza. La vicenda assume il carattere dell’inchiesta, l’inseguimento di un enigma da sciogliere, che porterà i due ragazzi a ripercorrere i sentieri di quel paese lontano, paese di guerre fratricide, sulle orme della madre e di se stessi, scoprendo una storia di torture e di violenza dal finale sconvolgente.

La recensione integrale su Saltinaria.it

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