Scritto da Ilaria Guidantoni Sabato, 28 Novembre 2015
Dal 24 novembre al 13 dicembre è in scena al Teatro de' Servi "Immigrati brava gente", scritto, diretto e interpretato da Bernardino De Bernardis. L’immigrazione e la clandestinità in salsa partenopea dove gli “immigrati” e soprattutto i “clandestini” come categoria siamo noi: lavoro articolato che mette insieme la lezione della commedia napoletana classica con lo stile della fiction e della nuova cinematografia locale dove i temi di attualità sono trattati in versione pop.
La Vie Boheme associazione culturale presenta
IMMIGRATI BRAVA GENTE
con (in ordine di apparizione)
Bernardino De Bernardis (Salvatore Croccolo)
Angela Ruggiero (Maria Croccolo)
Ruddy Almada (Omar)
Simonetta Milone (Carmela)
Francesca Di Meglio/Francesca Epifani (Angela Croccolo)
Matteo Fasanella (Roberto Croccolo)
Elena Verde (Donna Concetta)
Antonio Coppola (Ispettore Trovato)
Salvo Miraglia (voce annuncio)
scritto e diretto da Bernardino De Bernardis
scenografia Alessandra Ricci
direttore di scena Maurizio Marchini
consulenza artistica Serena Fraschetti
registrazione audio Studi AreaVox
video Giulio Ciancamerla
Un lavoro impegnativo, più scanzonato e con qualche tratto volutamente sguaiato nella prima parte, prende un tono più riflessivo e amaro nella seconda, inframezzato dalla canzone italiana che non è solo una soluzione alternativa alla formula del musical: è anche l’anima di Napoli che canta, è un messaggio che la musica dice meglio della prosa, come il finale con “Io non ho paura” di Fiorella Mannoia che di questi tempi diventa un manifesto.
Interessante è anche l’inserzione ben dosata di qualche video ed il richiamo all’attualità dell’emigrazione in tempi di sospetti e insicurezza e di precarietà nel lavoro e negli affetti anche in casa nostra. Tutto sembra in fondo scivolarci addosso o far parte di una retorica buonista finché non accade in casa propria.
La commedia napoletana, scritta, diretta e interpretata da Bernardino De Bernardis, sul tema della diversità delle culture fa presa anche nei suoi paradossi sulle difficoltà di una società complessa e sgretolata come la nostra, animata dall’astio e dalla diffidenza, a cominciare dalla propria famiglia.
L'articolo integrale su Saltinaria.it
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