lunedì 14 ottobre 2013

L'Avanguardia russa - La Siberia e l'Oriente - Palazzo Strozzi (Firenze)


Un’esposizione originale, dopo tante mostre sulla Russia, sempre monografiche o monotematiche e con una sottolineatura ideologica. Questa volta è la Russia dell’avanguardia spirituale, anziché politica, dell’esplorazione più profonda che da fine Ottocento arriva alla vigilia della rivoluzione bolscevica. E’ una Russia dialettica, dell’Impero nel quale l’individuo si perde e smarrendosi dialoga con i diversi ‘orienti’. L’obiettivo della mostra è mostrare la varietà e la profondità di questo periodo dell’arte russa e la contaminazione, ma anche la rielaborazione che di questo immenso territorio così variegato propongono gli artisti. Un obiettivo ampiamente conquistato. Tra orientalismo e desiderio di un viaggio autentico nell’altrove che regala opere di grande raffinatezza.

Un percorso lungo 11 sezioni tematiche che spazia nelle diverse Russie e nei diversi orienti che non sono solo Siberia ed Estremo Oriente, con spiritualità, religioni, sensibilità e tradizioni diverse. Che sia una mostra raffinata, che si visita non come un happening sociale e mondano, ma come quasi un’iniziazione, lo si capisce dal fatto che una domenica mattina si incontrano molte persone, uomini e donne, soli, qui per il piacere di un viaggio seppur in parte virtuale e non per un darsi un appuntamento.

Uno degli impulsi dell’avanguardia russa del Novecento è stato il fenomeno delle esplorazioni, una voglia di nuovo, non solo di stupire e di rompere gli schemi, ma di compiere un viaggio iniziatico senza sapere quale sarà il traguardo.

“Fuoco e ghiaccio”, il nome della prima sezione, indica un connubio ossimorico che diventa una metafora di avvicinamento tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento verso l’est, spingendosi ad esempio verso il Turkestan e altri luoghi avvolti nel mistero. I due elementi naturali indicano però anche il dualismo presente nei grandi talenti, dove il ghiaccio indica il rispetto del canone, mentre il fuoco l’estasi pagana ritrovata, attraverso fiabe, miti e riti che riecheggiano nelle varie opere.

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