venerdì 18 ottobre 2013

Che ci faccio qui? - Teatro Filodrammatici (Milano)


Dal 15 al 27 ottobre. Uno spettacolo che non può lasciare indifferenti, studiato fin nei minimi particolari, di una ripetizione quasi ossessiva e incalzante di quadri espositivi che si ripetono aggiungendo una spirale in più ad ogni movimento; e allo stesso tempo lascia qualcosa all’improvvisazione, cresce su se stesso spontaneamente come se si formasse in scena. E’ la giovinezza disadattata di oggi che in modo violento grida la domanda esistenziale “Che ci faccio io qui?”. Gli interpreti, giovanissimi, sono davvero bravi e c’è un lavoro di regia che si intuisce forte e che va oltre la lezione di un maestro all’allievo, mira dritto al cuore: è un lavoro di condivisione e di coesione quasi affettiva, partecipata. Qualche eccesso nel linguaggio, nell’esposizione dei corpi, maschera il testo di cui chi lo ascolta, isolandosi dalle emozioni che arrivano dalla scena, apprezza una sottile raffinatezza e una meditazione sullo straniamento del corpo dato in pasto ad una società dello spettacolo in cui l’immagine diventa una gabbia. Una prova rinnovata di teatro nel teatro, contro il teatro da televisione.


Produzione Accademia dei Filodrammatici presenta
CHE CI FACCIO QUI?

regia e drammaturgia Marco Baliani 

scene e costumi Carlo Sala

disegno luci Andrea Diana

assistenti scene e costumi Chiara Barlassina, Rosa Mariotti
trucco Donatella Mondani
assistente tecnico Gabriele Pedrazzini

con Filippo Bedeschi, Federica Carra, Emanuela Caruso, Fonte Maria Fantasia, Matteo Ippolito, Sara Marconi, Paolo Mazzanti, Alberto Patriarca, Desirée Proietti Lupi, Marco Rizzo, Vincenzo Romano, Chiara Serangeli, Carla Valente, Simon Waldvogel

“Che ci faccio qui?” è uno spettacolo a doppia firma di Marco Baliani, regia e drammaturgia, più vicino alla performance, anche se il termine è abusato e non mi piace, che alla recitazione e interpretazione di un testo in qualche modo fissato. In scena non si recita a soggetto ma si vive e si rivive il canovaccio che pare arricchito quasi con spontaneità e comunque con partecipazione diretta dai ragazzi. Questa almeno l’impressione che se ne ricava. 
Con questo spettacolo il Teatro Filodrammatici realizza uno dei progetti che rappresentano a pieno il nuovo corso intrapreso ormai diversi anni fa. Un testo contemporaneo, 14 attori neo-diplomati dell’Accademia dei Filodrammatici in scena, e il desiderio da parte di un regista di raccontare un presente che più cerchiamo di definire e più sembra sfuggirci, lasciandoci un senso di smarrimento che sembra nascere più dalla nostra ricerca affannosa di un’identità che dalle effettive e quanto mai drammatiche difficoltà economiche che vive la nostra società. 

La recensione integrale su Saltinaria.it

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