Josè Leaci, 01 Marzo 2015
Con "Wild", Francesco Garolfi entra ed esce dal suo fantabosco personale, accompagnando lupi, orsi e indiani coperti di pelli di bisonte, attraverso l'inverno dello Yukon immaginato.
Genere: Ambient, colonna sonora
Voto: 7.5/10
Francesco Garolfi entra ed esce dal suo fantabosco personale, accompagnando lupi, orsi e indiani coperti di pelli di bisonte, attraverso l'inverno dello Yukon immaginato. Ascoltando "Wild" sembra di passeggiare con lui tra gli alberi innevati, sui sentieri argillosi, lungo le sponde dei fiumi, tra riflessi di luce e il profumo del muschio bagnato.
Non fa sfoggio di una grande tecnica chitarristica. Forse, pur avendo le capacità del guitar hero, non ha intenzione di mostrare i muscoli, eppure in questo disco è talmente ispirato da risultare innegabilmente godibile. La sua capacità compositiva, probabilmente, è il suo grande biglietto da visita e noi non vogliamo pensare a lui esclusivamente come ad uno strumentista.
In "Wild" ascoltiamo Garolfi descrivere gli scenari de "Il richiamo della foresta" e "Zanna bianca", come componesse musiche da film, la colonna sonora di un viaggio mentale da dividere con lo scrittore Davide Sapienza, traduttore dei libri di Jack London che, con Garolfi, ha ideato un progetto teatrale intitolato "Il richiamo di Zanna Bianca".
La recensione integrale su Saltinaria.it
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