DOPO LA TRAGEDIA DI LAMPEDUSA, IL LAVORO CULTURALE DI Abdellatif Garrouri
L’Associazione donne tunisine La Palma del Sud presenta il documentario del regista tunisino Abdellatif Garrouri sui giorni della tragedia di Lampedusa
Per l’occasione interverranno le Autorità cittadine e i Rappresentanti del Governo Tunisino.
L’Associazione donne tunisine LA PALMA DEL SUD, da anni impegnata sul tema dell’integrazione e della lotta al razzismo con una attenzione particolare alle donne ed ai minori stranieri vuole testimoniare con questa proiezione la vicinanza della comunità tunisina in Italia ai nostri connazionali colpiti da questo grave lutto, alle madri i cui figli partiti con la speranza di un futuro migliore sono morti senza la possibilità di essere almeno compianti.
Nel documentario c’è il dolore di queste madri per i propri figli scomparsi che attendono risposte sulla loro sorte.
E’ la prima volta che succede: queste madri chiedono conto, pretendono di sapere, vogliono i loro figli, vivi o morti.
E’ la prima volta che succede ed è un altro effetto domino della rivoluzione tunisina: verso l’Europa, in questo caso, nella stessa direzione presa dai giovani tunisini per testimoniare la loro libertà di movimento dopo la libertà conquistata con la rivoluzione.
Per questo, anche noi, insieme alle madri e alle famiglie dei migranti tunisini dispersi ci siamo attivate per scalfire il silenzio, il tergiversare, la non chiarezza con cui le istituzioni italiane e tunisine hanno deciso di trattare tutta questa vicenda, dando voce a queste donne con un documentario straziante.
Di solito per comunicare qualcosa, per denunciare, per chiamare a un’azione si scrive qualcosa, ma in questo caso le donne dell’Associazione La Palma del Sud hanno voluto far parlare i volti di queste madri che oggi a Tunisi si sono date fuoco, attentando alla loro stessa vita per gridare l’esasperazione davanti a questo silenzio assordante.
Poter dire non solo come denuncia, ma come realtà, che siamo riuscite, per una volta, a far contare le vite, quelle dei loro figli che hanno attraversato quelle frontiere maledette.
Non è per noi più il tempo dei comunicati. Ora è il momento quello di chiederci tutte insieme come continuare ad affermare alle Istituzioni italiane e tunisine che queste vite contano.
Sihem Zrelli, Presidente dell’Associazione La Palma del Sud
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