Interviste cultura e spettacolo
Scritto da Ilaria Guidantoni
Domenica 18 Marzo 2012
Una vocazione naturale perché “il teatro è speciale” per il lavoro su se stessi e di empatia con gli altri attori. Per questa donna di marketing ora la scommessa è a due dimensioni, sul piccolo come sul grande schermo.
Abbiamo incontrato questa attrice madre lingua inglese in vista del suo prossimo spettacolo.
Dove la potremo vedere?
In “Prova” che andrà in scena ad aprile in un piccolo teatro di Prati a Roma, spettacolo nel quale si narra dell’attesa delle donne durante la guerra.
L’ultimo lavoro?
A novembre 2011 un testo in inglese che narrava di alcune donne durante varie fasi della loro vita, la loro evoluzione, il rapporto con loro stesse e con il mondo esterno. Io ricoprivo il ruolo della migliore amica della protagonista.
Lei si sente soprattutto attrice di teatro?
Il teatro certamente è ‘speciale’ soprattutto per il lavoro enorme che richiede su se stessi e di empatia con gli altri attori. Il cinema e la televisione sono meno coinvolgenti anche perché si riduce lo scavo interiore sul personaggio. Certo sono ambiti più premianti in fatto di notorietà e dal punto di vista economico.
L'intervista integrale su Saltinaria.it
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