di Bill Manhoff
con Luca Lampronti, Gabriella Petti, Doriano Rautnik
regia di Giuseppe Bisogno
assistenti alla regia Annabella Calabrese e Veronica Loforese
scene di Luigi Petti
consulenza musicale di Maurizio Surico
audio e luci di Pietro Frascaro
Lo spettacolo andrà in scena al Teatro Trastevere (via Jacopa de' Settesoli) dal 20 al 23 settembre, dal 27 al 30 settembre e dal 4 al 7 ottobre.
Giuseppe Bisogno, alla sua prima prova di regia mette in scena un testo giocato, in modo singolare, sulla coppia. Lui, lei... Felix, Doris. Due personaggi come tanti nella storia della drammaturgia. Felix è uno scrittore fallito con montagne di componimenti spediti agli editori e regolarmente respinti. Così si mantiene facendo il commesso in un negozio di libri e passa la sua vita tra il lavoro e il proprio appartamento nel quale (grazie ad un cannocchiale), si dedica alla osservazione voyeristica dei comportamenti umani, giustificando la propria curiosità come un’attività professionale: “uno scrittore è un osservatore!”...
Lei, Doris, attricetta-squillo con scarsa cultura e nessuna possibilità artistica. Probabilmente, anche grazie alle sue attività para-artistiche, ha girato due spot pubblicitari di poco conto, ma di cui va fiera.
Lui, lei... Diversi, per certi versi all’opposto, che per volontà del destino - incarnato, in questo caso, nella penna di Bill Manhoff che agisce al di sopra delle loro teste - improvvisamente si trovano uno di fronte all’altra....
Questo il primo incontro come lo avrebbe descritto lui: Notte dormo come d’abitudine - dormo e nel buio un rumore - nel buio sento un rumore e chi è? Chiedo - chi è? ripeto... lentamente apro la porta ed è LEI.
Questo il primo incontro come lo avrebbe descritto lei: Quel figlio di puttana viscido schifoso verme bastardo finocchio... mi ha spiata, mi ha vista con un paio di gentiluomini e chissà cos’ha creduto!... Io sono una modella, vacca porca!... e un’attrice!... ho fatto anche due pubblicità in televisione!... ma quella carogna pidocchio bastardo chissà cos’ha creduto e lo ha detto a Gould, il padrone di casa... che mi ha cacciata!... vacca porca mi ha cacciata di casa alle due del mattino... ma ora che vedo quel lurido pidocchio rognoso gliene dico quattro!... DEPRAVERTITO!
Lui, lei... Si incontrano e, naturalmente, si scontrano.
Nello spettacolo di Bisogno la Gattina Doris è una donna naturalmente problematica, insicura e ansiosa, ma piena di una vèrve contagiosa e simpatica che solo le persone semplici sanno avere; mentre il Gufo Felix è arroccato sulla sua presunta superiorità intellettuale che lo spinge a vedere la vita da lontano, attraverso il suo cannocchiale (e in un’epoca dominata da relazioni virtuali, nelle quali ci “rappresentiamo” a distanza e a causa delle quali sempre più raramente ci incontriamo come esseri umani, a me pare che ci riguardi molto da vicino).
L’irruzione di Doris nella sua vita spingerà Felix (suo malgrado) a mettere in discussione tutte le sue false convinzioni, costringendolo a fare i conti con sé stesso.
Ambientata negli Anni ’70 del Novecento, questa commedia tratta temi importanti come sesso, incomunicabilità, solitudine e frustrazione, passando però sopra a tutto una mano di vernice così brillante che riesce a farci ridere e divertire anche mentre riflettiamo.
Doris e Felix sono due personaggi scontrosi e teneri al tempo stesso, con sogni sproporzionati rispetto alle proprie capacità; protagonisti di una favola moderna tra grottesco e paradosso.
“Metterli in scena, mettere in scena le loro “vite” (perché di vite vere si tratta) – spiega il regista - è stata per me un’esperienza fantastica. Io e i miei compagni di viaggio abbiamo riso e abbiamo finito per raccontarci le nostre esperienze sentimentali, perché ci siamo riconosciuti nei personaggi... perché, per quanto assurdo possa sembrare, le dinamiche dei rapporti d’amore sono sempre e da sempre le stesse... e quando il Teatro ci offre la possibilità di vederle da lontano, pur riconoscendoci in esse, non possiamo far altro che ridere di noi stessi...”.
E' una risata liberatoria, che ci permette di non prenderci troppo sul serio.
Il regista sarà presente alla prima e durante l'ultima settimana di repliche, quando terrà (sempre al Teatro Trastevere) un seminario sull'endecasillabo dantesco e sulla prima Cantica della “Divina Commedia” (dall' 1 al 6 ottobre, dalle ore 15 alle 20). Si tratta di un’iniziativa originale considerando che nella patria del grande poeta fiorentino, solo Giuseppe Bisogno e Paola Bigatto, docente alla scuola del Piccolo Teatro di Milano, hanno scelto di affrontarne lo studio partendo dalla struttura metrica per arrivare all'interpretazione.
Giuseppe Bisogno Campano, classe 1967, Attore diplomato all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica "Silvio D'Amico" di Roma nel 1990, ha interpretato, tra l’altro, il deuteragonista di “Cosmetica del nemico” di Amélie Nothomb, per la regia di Martino D'Amico, andato in scena nel 2011 a Roma, al Nuovo teatro Colosseo e alla Cometa Off; interprete di “The Coast of Utopia” di Tom Stoppard, con la regia di Marco Tullio Giordana che ha debuttato al Teatro Carignano di Torino la scorsa primavera e poi in scena al Teatro Argentina di Roma. E’ nel cast di “Re Lear” di Michele Placido prossimamente sulle scene del Teatro Quirino di Roma. Affianca un’attività di docenza e ora anche di regia.
Il comunicato stampa integrale su Saltinaria.it
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