giovedì 4 dicembre 2014

Mattia Rondelli: "Quando la musica classica diventa solidarietà"

Ilaria Guidantoni Martedì, 02 Dicembre 2014

Fa.re musica per tutti, ispirato al calembour delle note è un’iniziativa di Mattia Rondelli, direttore d’orchestra che ha voluto replicare un’esperienza torinese per dare un senso o forse ridarlo all’arte e alla musica. L’arte trova infatti il valore nell’investimento sulle persone e nella fruizione personale delle emozioni che, solo così, può diventare risorsa economia. Il debutto con l’Accademia della Scala.

Un concerto a Milano, diretto dal Maestro Mattia Rondelli per regalare un sogno a chi non potrebbe andarci e per rilanciare la cultura come valore primario della dignità dell’individuo. Partner dell’idea BSI Europe S.A., in collaborazione con Uniqa Assicurazioni e Caritas Ambrosiana. L’esordio pubblico del progetto è previsto per Giovedì 11 dicembre alle ore 20.30 nella Sala Verdi del Conservatorio di Milano. In questa occasione, Mattia Rondelli dirigerà l’Orchestra dell’Accademia Teatro alla Scala e il coro Ars Cantica.

Abbiamo incontrato il Maestro a Milano, alla vigilia dell’inizio delle prove, per farci raccontare com’è nato il progetto. "L’idea è maturata essendo venuto a conoscenza della richiesta che aveva inoltrato il Vescovo di Torino al Teatro Regio circa la possibilità di aprire la prova generale agli assistiti della Caritas torinese. La risposta che ne è seguita è stata molto positiva sia in termini di riscontro mediatico, sia del vissuto da parte del pubblico come dei musicisti, per l’entusiasmo dimostrato dal pubblico. Ho pensato quindi di dare un seguito a questa esperienza istituzionalizzandola per la prima volta".

Pensi già ad un seguito?
"Mi piacerebbe che diventasse un viaggio a tappe. La notizia originale è che una banca offra un concerto a chi quasi certamente non sarà mai un cliente, ma che sul territorio vive un disagio. A livello personale mi interessa misurarmi con un pubblico non presenzialista che è alla ricerca di un’emozione o solo di una curiosità, ma comunque di una sensazione reale. Non voglio infatti che la mia musica sia semplice intrattenimento e diventi autoreferenziale".

L'intervista integrale su Saltinaria.it

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