martedì 16 dicembre 2014

Due donne che ballano - Teatro Filodrammatici (Milano)

Ilaria Guidantoni, Giovedì 04 Dicembre 2014

Dal 2 al 7 dicembre. Una storia tragica di tutti i giorni, tragicamente nostra, perché appartiene ad una quotidianità nascosta e dimenticata dagli stessi figli: una madre lasciata in mano ad una badante che finisce per diventarle figlia, amata e odiata. Due donne, infine, in un dialogo serrato, a tratti violento e claustrofobico, che si detestano perché si specchiano l’una nell’altra. Fino all’epilogo, inaspettato, tenero e crudele, sospeso. Bella interpretazione, testo ben scritto anche se un po’ esasperato.

Produzione Teatro Stabile della Sardegna presenta
DUE DONNE CHE BALLANO
di Josep M. Benet i Jornet
con Mariagrazia Sughi e Eleonora Giua
regia Francesco Brandi
costumi Adriana Geraldo
luci Loïc François Hamelin
allestimento a cura dell’Equipe tecnica del Teatro Stabile della Sardegna

La vicenda è semplice e comune, non fosse per la fine: un dialogo serrato che si distende nel tempo, forse appena un po’ lungo anche se probabilmente una certa ripetitività è voluta, tra due donne. Una donna anziana e una giovane, chiamata a farle da badante dalla figlia della prima che cerca così di scaricarsi la responsabilità della madre. Evita perfino di venirla a trovare e si preoccupa solo che la badante non se ne vada lasciandole un quantitativo esagerato di sedativi, in qualche modo preludio e metafora della fine.

Un testo che analizza la rivalità tra donne, l’aspetto agro della vita e della sofferenza che trasforma e deforma i sentimenti, dove l’unico spazio per la solidarietà è al più una connivenza contro la vita. Testo amaro nel quale c’è posto per la compassione solo in alcuni sprazzi. Sono due donne schive, energiche, sarcastiche ed eroiche. Si odiano e si detestano perché sono simili, perché ognuna ha bisogno dell’altra, e, nella solitudine delle rispettive esistenze, sono l’una per l’altra l’unica presenza confortevole.

La recensione integrale su Saltinaria.it

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