lunedì 22 dicembre 2014

Gli amici non hanno segreti - Teatro de' Servi (Roma)

Ilaria Guidantoni Domenica, 21 Dicembre 2014

Dal 16 dicembre al 4 gennaio. Il titolo traccia lo spirito ironico, pungente e a tratti graffiante di questa commedia, giocosa e con qualche livido ad un tempo: riformulato con una domanda, la risposta sarebbe certamente negativa. I segreti ci sono eccome, soprattutto quelli inconfessabili a noi stessi. Ognuno ne ha, anche con il proprio inconscio e con ogni amore che si rispetti. L’importante è comunque confessarli, prima o poi. Antonello Costa porta in scena - con Gianpiero Perone, Giuseppe Cantore e le tre effervescenti presenze femminili di Laura De Marchi, Claudia Ferri e Annalisa Costa - una commedia goliardica nella quale anche gli attori si divertono, un inno divertito all'amicizia e all’amore, declinati come ‘malattie inguaribilmente umane’.

GRPT presenta
Antonello Costa, Gianpiero Perone e Giuseppe Cantore in
GLI AMICI NON HANNO SEGRETI
una commedia di Antonello Costa e Gianluca Irti
con Laura De Marchi, Claudia Ferri e Annalisa Costa
regia di Antonello e Annalisa Costa
foto di scena Fabrizio Frigerio
scenografia Maurizio Stanco e Luna Proietti
audio e luci Martin Taurisano

La commedia è un canto all’imperfezione, all’accettazione di sé e soprattutto un invito ad accogliere gli altri con tutti i loro limiti, soprattutto le debolezze che li rendono infedeli, prima di tutto a loro stessi. Una lezione di tolleranza e di allegria, un pensiero all’amicizia che resta il vero valore della vita, non quella ideale ma quella reale. Una storia di tutti i giorni per certi versi strampalata, che proprio per questo è insieme autenticamente ilare e realista.

Questa irreverente commedia, con tutti gli ingredienti classici di un gioco degli equivoci, di un lieto fine, di tradimenti e riappacificazioni, del precariato della vita di oggi, si fonda su una semplice domanda: diciamo tutti la verità? O abbiamo sempre qualche bugia, segreto od omissione da confessare, anche alle persone più importanti?

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"Una storia sociale del Jazz" di Gildo De Stefano

Scritto da  Redazione Cultura Venerdì, 19 Dicembre 2014

Per l'ultimo libro del noto musicologo Gildo De Stefano si è scomodato addirittura uno dei più autorevoli pensatori (se non il più grande a dire del web) ed emerito sociologo pluri-insignito del pianeta, Zygmunt Bauman, che nei suoi ultimi lavori ha inteso spiegare la postmodernità usando le metafore di modernità liquida e solida.

Scrive il pensatore di Leeds: “Quando De Stefano mi ha proposto di redigere qualche riga per introdurre questo suo saggio sociologico sulla musica jazz”, “adducendo che - nonostante l'argomento apparentemente 'leggero' - altri illustri studiosi in passato, quali il mio compianto amico Eric J. Hobsbawm, si erano interessati ad esso, ho chiarito all'autore che, a differenza di me, l'amico Hobsbawm aveva speso migliaia di ore ascoltando dischi di jazz e migliaia di notti trascorse nei jazz-club, acquisendo incomparabilmente una cospicua cultura jazzistica forse superiore alla maggior parte di musicologi e critici musicali che sono in giro. Certamente Hobsbawm amava, sentiva, e capiva di jazz in modo più intenso di tutti (o quasi) questi messi assieme. Ahimè, se paragonato a lui raggiungerei a stento la sua caviglia. Insomma, avevo riferito a De Stefano che non ero all'altezza del compito e, scegliendo la mia introduzione per il suo libro, gli avrei fatto più danni che benefici. Tuttavia, constatando la pervicace e coinvolgente passione musicale di questo sociologo italiano, nonché le sue opere saggistiche di stampo musicologico, ho cercato di rintracciare nei miei scritti, qualcosa che potesse essere utile alla sua causa”.

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martedì 16 dicembre 2014

Premio Virginia Reiter, decima edizione - Teatro Argentina (Roma)

Ilaria Guidantoni, Domenica 14 Dicembre 2014

Una bella idea, un appuntamento importante per la Capitale per rilanciare il teatro, una serata surreale dove se i premi sono un’occasione di promozione, questa volta non è purtroppo stata raccolta a dovere. Non per le premiate, quanto per la regia e la manifestazione. Miglior attrice italiana under 35 Licia Lanera, esponente di spicco del nuovo teatro, indubbiamente capace, versatile nella prova del suo monologo su una storia di violenza di coppia. Miglior attrice straniera Katharina Schüttler, garbata e attenta nel suo racconto personale che esalta l’amore per il teatro come il mondo del possibile nato da un’immagine di Lucca. Omaggio alla carriera per Piera Degli Esposti, decana del nostro teatro, personaggio irruente e mattatrice della scena. Purtroppo anche negli intermezzi, fatta eccezione per la prestazione canora misurata di Cristina Zavalloni, un inno alla volgarità, tra parolacce, battute di poco gusto ed ammiccamenti di basso livello che il pubblico sembra gradire. Senza una vera e propria regia di presentazione. Una visione triste del nostro teatro, certamente una rappresentazione realistica della società italiana, indubbiamente molto lontana dall’idea greca del popolo che si educa a teatro ma anche dal sano divertimento dei Romani.

PREMIO VIRGINIA REITER
l’ambito riconoscimento per giovani attrici italiane under 35
in ricordo di una delle più grandi interpreti della scena italiana tra Ottocento e Novecento

Il Teatro Argentina di Roma ospita per la prima volta il Premio Virginia Reiter, l’ambito riconoscimento giunto alla decima edizione che omaggia la grande interprete modenese dell’Otto-Novecento attraverso la premiazione di una tra le giovani attrici italiane dell’ultima stagione teatrale. E’ dedicato infatti a Virginia Reiter, protagonista del teatro shakespeariano e del repertorio italiano contemporaneo. Premiata per l’edizione 2014 come miglior attrice italiana under 35 è stata Licia Lanera; finaliste Irene Russolillo e “le ragazze di Punta Corsara” Giuseppina Cervizzi e Valeria Pollice. La giuria, presieduta da Sergio Zavoli, è stata composta da Gianfranco Capitta, Rodolfo di Giammarco, Maria Grazia Gregori e Ennio Chiodi.

La manifestazione, che si è aperta con il saluto del Direttore del Teatro di Roma, Antonio Calbi, è stata affidata alla conduzione di Laura Marinoni e Maddalena Crippa - madrina in bianco trattandosi della sua “prima volta”, ha dichiarato, in questo ruolo - con l’intervento musicale di Cristina Zavalloni. Quest’ultima, una voce delicata, elegante, anche senza una grande potenza, ha cantato tra l’altro “Il gelsomino”, una canzone cipriota e un brano brasiliano, rivisitato con il ritmo delle mani.

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Tiziana Foschi: debutto a Roma con “Lettere di Oppio”, il nuovo testo di Antonio Pisu

Ilaria Guidantoni, Giovedì 11 Dicembre 2014

Tiziana Foschi torna in teatro con il nuovo testo del giovane autore Antonio Pisu “Lettere di Oppio”, che debutta a Roma dal 9 al 14 dicembre al Cometa Off. Attrice estremamente versatile, Tiziana Foschi qui nelle vesti della protagonista, la signora Wellington, spazia dal comico al drammatico, dando corpo a una donna particolarmente intensa. Il testo di Antonio Pisu ci accompagna in un’epoca affascinante, parlandoci di dinamiche tra esseri umani eterne nel tempo. Una storia sempre attuale, narrata con taglio moderno, che fa divertire, riflettere e appassionare. Accanto a Tiziana Foschi sul palco troviamo l’autore Antonio Pisu, nei panni del giovane maggiordomo.

Partiamo dal testo: com'è caduta la scelta su questo testo e qual è la metafora dell'oppio in quel contesto?
L'argomento è solleticante nella letteratura e citato spesso in quel periodo, da Baudelaire a Verlaine e la sua fée verte, che in effetti era l’assenzio in concentrazioni quasi allucinogene, fino ovviamente a De Quincey e alle sue "Confessioni di un fumatore d’oppio".

Per quanto riguarda questa prima domanda, credo sia più esplicativa una risposta dell’autore Antonio Pisu, secondo il quale "la scelta della parola oppio rimanda al periodo in cui è ambientata la pièce. La guerra dell'oppio, durata quasi vent'anni tra Inghilterra e Cina, fa da sfondo a una vicenda che coinvolge una nobildonna inglese e il suo maggiordomo (a sua volta oppiomane). Secondo me è un'immagine potente il fatto che più di cent'anni fa due super potenze mondiali combattessero per il monopolio commerciale di quella che oggi è considerata una droga. Oggi lo fanno per il petrolio ma poco cambia; entrambe infatti sono risorse di cui l'uomo usufruisce".
Quando qualche mese fa ho letto questo testo ho avuto un vero colpo di fulmine. Da tempo cercavo una storia che il pubblico potesse sintetizzare nella parola “deliziosa” ed è proprio questa parola che ripetono i commenti dei più all’uscita del teatro o il mattino dopo sui social network.
Nell’Ottocento a Londra frequentare le “oppierie” era abitudine diffusa e quando l’oppio entra attivamente anche nella storia tra il maggiordomo e la signora borghese, saltano tutti i riti formali propri della loro differenza di classe sociale, di uomo-donna, di età. L’oppio dà la possibilità a questa storia di insinuare verità nascoste e il tema costante della solitudine che attraversa tutta la commedia; tutto ciò con grande ironia e molto divertimento per il pubblico.

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Aggiungi un posto a tavola - Auditorium della Conciliazione (Roma)

Scritto da  Ilaria Guidantoni Domenica, 07 Dicembre 2014

Dal 2 all'8 dicembre. Un musical originale che smentisce l’idea che questo genere di spettacolo sia solo di matrice anglosassone. Noto per l’inizio che è poi anche la conclusione, un refrain diventato quasi un modo di dire, dietro l’aria scanzonata cela l’impegno della metà degli Anni Settanta, per certi versi precursore di battaglie sociali e civili. E’ un inno alla libertà del cuore e alla consapevolezza delle scelte, oltre i precetti e i pregiudizi da entrambe le parti, una par condicio ante litteram, singolare. Lo spettacolo, che nella versione attuale presenta qualche attualizzazione, privilegia l’interpretazione e la musica - interamente cantata dal vivo - rispetto alla macchina scenica che a volte domina con lo sfavillio questo genere teatrale. Animato da un grande ritmo coinvolge senza mai far accusare la stanchezza dimostrando la modernità del musical, che spesso ci appare datato. La regia interpreta la migliore tradizione della commedia all’italiana, che con il sorriso racconta problemi e crucci, vizi e drammi della società. Resta infine una lode al potere della musica e dell’arte.

AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA
40° ANNIVERSARIO
commedia musicale di Garinei e Giovannini
scritta con Iaia Fiastri
liberamente ispirata a After me the deluge di David Forrest
musiche di Armando Trovajoli
coreografie originali di Gino Landi
regia e coreografie riprodotte da Fabrizio Angelini
scene Gabriele Moreschi
direzione musicale Gabriele De Guglielmo
costumi Maria Sabato
la scenografia realizzata dal laboratorio “Chiedi scena” di Filippo Iezzi è liberamente ispirata all’originale di Giulio Coltellacci

Interpreti e personaggi principali
Gabriele De Guglielmo - Don Silvestro
Carolina Ciampoli - Clementina
Gaetano Cespa - Toto
Serena Segoloni - Ortensia
Simona Patitucci - Consolazione
Fabrizio Angelini - Sindaco Crispino
e la partecipazione straordinaria di Enzo Garinei nel ruolo del Sindaco Crispino nelle date romane

Quarant’anni e non li dimostra, sia per la freschezza musicale sia per la regia che ha attualizzato alcuni passaggi. Dopo il grande successo della stagione 2013-2014, la Compagnia dell’Alba, in co-produzione con il Teatro Stabile d’Abruzzo, porta nuovamente in scena la commedia musicale italiana più famosa al mondo, "Aggiungi un posto a tavola", scritta da Garinei e Giovannini con Iaia Fiastri nel 1974, con le musiche di Armando Trovajoli, attraverso una tournée che è partita dalla metà di novembre 2014 e, fino a febbraio 2015, toccherà importanti città italiane tra cui: Genova (Teatro Politeama) dal 21 al 23 novembre, Torino (Teatro Alfieri) dal 25 al 30 novembre, Roma (Auditorium Conciliazione) dal 2 all’8 dicembre, Mestre (Teatro Toniolo) dal 26 al 28 dicembre, Imola (Imola Teatro) dal 31 dicembre al 6 gennaio, Bologna (Teatro Duse) dal 16 al 18 gennaio, Trieste (Teatro Rossetti) dal 5 all’8 febbraio.

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Amleto - Teatro Litta (Milano)

Ilaria Guidantoni, Sabato 06 Dicembre 2014

Dal 27 novembre al 7 dicembre la Compagnia Teatro Libero è in scena presso il Teatro Litta di Milano con l'"Amleto" di William Shakespeare, proposto con la regia e l'interpretazione di Corrado d’Elia. Versione metropolitana, resa contemporanea, scomposta in quadri di esposizione con dissolvenze luminose e sonore, stridenti, come i sentimenti violenti di Amleto. Una rilettura quasi psicoanalitica dalla parte di Amleto, un’autoanalisi tra follia, coscienza, desideri contrastanti di vendetta e di giustizia: dove finisce l’una e inizia l’altra? Una prospettiva originale, leggermente claustrofobica e ossessiva, un lavoro di grande sforzo per gli attori che devono inserirsi con agilità in una macchina complessa. Ottima l’interpretazione corale. Testo smembrato, ridotto, mai snaturato.

Compagnia Teatro Libero presenta
AMLETO
di William Shakespeare
progetto e regia Corrado d'Elia
con Corrado d'Elia, Giulia Bacchetta, Alessandro Castellucci, Gianni Quillico, Marco Brambilla, Giovanni Carretti, Andrea Tibaldi, Marco Biraghi, Gaia Insenga
scene Fabrizio Palla
luci Alessandro Tinelli
fonico Giulio Fassina
foto di scena Angelo Redaelli
assistente alla regia Andrea Lisco

"Mettere per iscritto le proprie impressioni dell’Amleto rileggendolo anno dopo anno significa virtualmente stendere la propria autobiografia, perché noi diventiamo sempre più esperti della vita, e così Shakespeare sembra contenere ciò che abbiamo appreso".
(Virginia Woolf, Charlotte Brönte, in The Essays of Virginia Woolf, Londra 1987).

“…Mi intimidisce parlare di lui. Si rischia sempre di cadere nel banale, nel già detto. Posso dire che Amleto è una sorta di crocevia dove si incontrano tutte le strade della vita”(Patrice Chereau)

Amleto è un’opera complessa la cui struttura è capace di abbracciare verità e finzione, razionalità e follia, amore e odio, sentimenti primitivi ed estremizzati, quasi resi metafora del sentire umano, come accade sempre in Shakespeare, per questo motivo il vero erede - a mio parere - della tragedia classica.

In quest’opera non c’è un intreccio secondario, l’attenzione è tutta concentrata sul protagonista anche quando non è in scena e la rilettura di Corrado d’Elia - già apprezzato nella rappresentazione di tragedie e storie classiche, anche se scritte da autori moderni - si focalizza sulla dimensione esistenziale psicologica. L’ambientazione contemporanea, senza scena, un box metallico, quasi una prigione, fondale fisso, esaspera ma cattura ulteriormente questo tipo di angolazione. Allo stesso modo i costumi, vestiti di tutti i giorni di gente qualunque, sottolineano la forza dirompente dell’animo umano. Unica concessione l’abito rosso in raso della madre di Amleto che la rende un po’ femme fatale, un po’ prima donna d’avanspettacolo, provocante e meschina insieme, regale solo simbolicamente.

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Due donne che ballano - Teatro Filodrammatici (Milano)

Ilaria Guidantoni, Giovedì 04 Dicembre 2014

Dal 2 al 7 dicembre. Una storia tragica di tutti i giorni, tragicamente nostra, perché appartiene ad una quotidianità nascosta e dimenticata dagli stessi figli: una madre lasciata in mano ad una badante che finisce per diventarle figlia, amata e odiata. Due donne, infine, in un dialogo serrato, a tratti violento e claustrofobico, che si detestano perché si specchiano l’una nell’altra. Fino all’epilogo, inaspettato, tenero e crudele, sospeso. Bella interpretazione, testo ben scritto anche se un po’ esasperato.

Produzione Teatro Stabile della Sardegna presenta
DUE DONNE CHE BALLANO
di Josep M. Benet i Jornet
con Mariagrazia Sughi e Eleonora Giua
regia Francesco Brandi
costumi Adriana Geraldo
luci Loïc François Hamelin
allestimento a cura dell’Equipe tecnica del Teatro Stabile della Sardegna

La vicenda è semplice e comune, non fosse per la fine: un dialogo serrato che si distende nel tempo, forse appena un po’ lungo anche se probabilmente una certa ripetitività è voluta, tra due donne. Una donna anziana e una giovane, chiamata a farle da badante dalla figlia della prima che cerca così di scaricarsi la responsabilità della madre. Evita perfino di venirla a trovare e si preoccupa solo che la badante non se ne vada lasciandole un quantitativo esagerato di sedativi, in qualche modo preludio e metafora della fine.

Un testo che analizza la rivalità tra donne, l’aspetto agro della vita e della sofferenza che trasforma e deforma i sentimenti, dove l’unico spazio per la solidarietà è al più una connivenza contro la vita. Testo amaro nel quale c’è posto per la compassione solo in alcuni sprazzi. Sono due donne schive, energiche, sarcastiche ed eroiche. Si odiano e si detestano perché sono simili, perché ognuna ha bisogno dell’altra, e, nella solitudine delle rispettive esistenze, sono l’una per l’altra l’unica presenza confortevole.

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giovedì 4 dicembre 2014

Mattia Rondelli: "Quando la musica classica diventa solidarietà"

Ilaria Guidantoni Martedì, 02 Dicembre 2014

Fa.re musica per tutti, ispirato al calembour delle note è un’iniziativa di Mattia Rondelli, direttore d’orchestra che ha voluto replicare un’esperienza torinese per dare un senso o forse ridarlo all’arte e alla musica. L’arte trova infatti il valore nell’investimento sulle persone e nella fruizione personale delle emozioni che, solo così, può diventare risorsa economia. Il debutto con l’Accademia della Scala.

Un concerto a Milano, diretto dal Maestro Mattia Rondelli per regalare un sogno a chi non potrebbe andarci e per rilanciare la cultura come valore primario della dignità dell’individuo. Partner dell’idea BSI Europe S.A., in collaborazione con Uniqa Assicurazioni e Caritas Ambrosiana. L’esordio pubblico del progetto è previsto per Giovedì 11 dicembre alle ore 20.30 nella Sala Verdi del Conservatorio di Milano. In questa occasione, Mattia Rondelli dirigerà l’Orchestra dell’Accademia Teatro alla Scala e il coro Ars Cantica.

Abbiamo incontrato il Maestro a Milano, alla vigilia dell’inizio delle prove, per farci raccontare com’è nato il progetto. "L’idea è maturata essendo venuto a conoscenza della richiesta che aveva inoltrato il Vescovo di Torino al Teatro Regio circa la possibilità di aprire la prova generale agli assistiti della Caritas torinese. La risposta che ne è seguita è stata molto positiva sia in termini di riscontro mediatico, sia del vissuto da parte del pubblico come dei musicisti, per l’entusiasmo dimostrato dal pubblico. Ho pensato quindi di dare un seguito a questa esperienza istituzionalizzandola per la prima volta".

Pensi già ad un seguito?
"Mi piacerebbe che diventasse un viaggio a tappe. La notizia originale è che una banca offra un concerto a chi quasi certamente non sarà mai un cliente, ma che sul territorio vive un disagio. A livello personale mi interessa misurarmi con un pubblico non presenzialista che è alla ricerca di un’emozione o solo di una curiosità, ma comunque di una sensazione reale. Non voglio infatti che la mia musica sia semplice intrattenimento e diventi autoreferenziale".

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martedì 2 dicembre 2014

Una commedia in cerca di autori - Teatro de' Servi (Roma)

Ilaria Guidantoni Domenica, 30 Novembre 2014

Un concorso per dare spazio ai giovani e ossigeno ad una tradizione tipica del teatro e della cultura italiana, la commedia brillante. L’originalità italiana del ridere trattando argomenti seri è stata purtroppo accantonata soprattutto a Milano, ma l’iniziativa tra le due ‘capitali’ del Belpaese la rilancia.

Teatro dei Servi - mercoledì 26 novembre 2014 alle ore 18.30
presentazione del Concorso annuale di scrittura indetto da La Bilancia Produzioni

UNA COMMEDIA IN CERCA DI AUTORI
realizzato con il patrocinio di Regione Lazio, Consiglio Regionale del Lazio, Assessorato alla Cultura Roma Capitale, Siae, Accademia Nazionale d’arte drammatica Silvio D’Amico
e con il contributo di Fondazione BNC - Banca Nazionale delle Comunicazioni

Al Teatro de' Servi di Roma Stefano Marafante, Direttore dell’Associazione Culturale La Bilancia e Ussi Alzati, Direttore del Teatro Martinitt, hanno presentato la terza edizione del concorso “Una commedia in cerca di autori” che nasce per rilanciare la commedia brillante, genere certamente consolidato nella tradizione italiana, ma che negli ultimi tempi non ha più incontrato come in passato il favore del pubblico; probabilmente anche perché non si rinnova e non cerca nuovi autori. Il concorso mira a valorizzare talenti giovani - tra i 18 e i 40 anni - cercando di rilanciare questo genere che sul territorio italiano ha la peculiarità di trattare con ironia e in modo leggero temi seri, secondo una celebre definizione di Mario Monicelli.

Milano incontra Roma alla terza edizione. Le prime due annualità, con una cinquantina di testi in esame e poi una riduzione a una trentina, per il sostegno non adeguato dell’informazione, sono state circoscritte a Milano e il suo hinterland, allargandosi poi anche a città come Varese e Bergamo. Il progetto vuole però decollare e affacciarsi sulla scena nazionale.

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Domenica 14 dicembre Premio speciale giornalistico Diritti umani 2014 Lecce

Domenica 14 dicembre
Lecce, Teatro Paisiello
Ritiro Premio speciale giornalistico Diritti Umani 2014
XV Edizione Salento Porta d'Oriente, Omaggio a Nelson Mandela

Ilaria Guidantoni, una dei quattro premiati dedica il premio a Louisette Ighilahriz, algerina berbera, moujahidate sopravvissuta alle torture durante la Guerra d'Indipendenza, per il coraggio nel difendere le proprie idee e gli ideali di libertà, la forza della sua testimonianza umana, la riconoscenza verso il proprio 'angelo' e l'oblio dell'odio.

In quest'occasione presenterà il suo nuovo libro Marsiglia-Algeri, viaggio al chiaro di luna (Albeggi Edizioni) del quale Louisette è uno dei personaggi.

Con Louisette Ighilahriz
sotto il Monumento ai Martiri

Prima edizione di Connekt Art Expo, al Teatro dei Dioscuri di Roma, 19 dicembre

La prima edizione di Connekt Art Expo, che si svolgerà presso il prestigioso Teatro dei Dioscuri, a Via Piacenza n.1 proprio sotto al Quirinale a Roma, Venerdì 19 dicembre 14:30. Dress Code per la giornata che terminerà alle ore 18.00 è dress to impress.

Connekt Expo 2014 a Roma
La manifestazione ha l’obiettivo di far incontrare i più qualificati e innovativi investitori, membri del Parlamento, Ministri, rappresentanti di ambasciate europee e celebrità, al fine di coinvolgerli nella prossima generazione di imprenditori e investitori che sostengono le arti.

Connektexpo 2014 (http://connektexpo.com) è un'iniziativa canadese-italiana che è supportata da rispettate e riconosciute organizzazioni internazionali, dalla Camera di Commercio Italiana - Canada occidentale (www.iccbc.com).
La mostra d'arte internazionale ospiterà opere di artisti contemporanei dall'Italia, Europa, Stati Uniti, Venezuela, Russia, Canada, Iran, Emirati Arabi Uniti. Alcuni degli artisti saranno presenti per presentare i propri lavori di persona agli ospiti, i quali se interessati potranno scegliere di acquistarli in edizione limitata. Saranno presenti anche mobili italiani di lusso, sciarpe di seta italiane fatte a mano provienienti da Como e LED.

Agustin Bozzo, famoso conduttore televisivo Italo-argentino e celebrità nel campo degli hair stylist, sarà presente all'esposizione nella giornata con una speciale performance in visione privata.
A partire alle ore 15:30 sarà proiettato “Rromani Soul” del pluripremiato regista svizzero Louis Mouchet. “Rromani Soul” è un documentario che va a scoprire qual è la vera origine dei Rom (gli Zingari). Dopo la proiezione ci sarà una sessione dove si potranno porre domande al regista (posti limitati).

Giornate e orari di aperture al pubblico:
Da Sabato 20 Dicembre a Lunedi 22 Dicembre, dalle ore 9:00 alle ore 18:00
Martedì 23 Dicembre, dalle ore 9.00 alle ore 14.00