Domenica, 22 Dicembre 2013 Ilaria Guidantoni
I Bronzi di Riace tornano in esposizione a Reggio Calabria e intorno alla loro presenza si costruisce un itinerario: è il nuovo allestimento del museo della Magna Grecia messo a punto da Paolo Desideri e inaugurato sabato 21 dicembre dal Ministro dei Beni Culturali, Massimo Bray. L’idea è di realizzare con questo appuntamento una festa della città che a partire dalle due statue, famigerate, riscopra la propria vocazione mediterranea. Il museo non vuol essere solo un grande contenitore espositivo, ma un percorso divulgativo ed emozionale che accompagni il visitatore e possa servire come un faro per essere un punto di partenza di una rete sul territorio di musei e parchi archeologici. E’ questo il lavoro al quale ha teso il Soprintendente dei Beni Archeologici di Reggio Calabria, Simonetta Bonomi.
Entrando nel nuovo museo della Magna Grecia a Reggio Calabria, dopo l’ingresso, si accede nell’area di accoglienza e book shop, una sorta di corte chiusa con elementi architettonici rigorosi che ben si sposano con la struttura esterna: tutto bianco – a terra una materiale lapideo di fabbrica, e nelle cornici delle finestre un si intravede tocco di rosso. Poi l’effetto meraviglia: dalle due grandi teche si vedono i due Bronzi di Riace, le star del museo e quindi il Kouros, nella teca di sinistra accanto al bronzo A e la testa del filosofo, dall’altra parte accanto al Bronzo B. Un effetto meraviglia che però è come sospeso perché nell’idea dell’allestimento museale si dovrebbe giungere al ‘cuore’ solo dopo la visita del primo piano il cui assetto non è ancora completo. Abbiamo incontrato Simonetta Bonomi, Soprintendente per i Beni Archeologici a Reggio Calabria, che conosce ormai bene la città dove lavora da quattro anni e che ci ha raccontato la filosofia dell’iniziativa. Per ora è visitabile solo il piano terra, aperto con sei mesi d’anticipo rispetto alle previsioni di giugno 2014, quando sarà inaugurato invece il primo piano. Il progetto trova il proprio cuore e richiamo nelle due statue di grande fama, ma l’idea è di non mettere in ombra gli altri reperti. Ad essi infatti si giunge alla fine del percorso che dovrebbe rendere il visitatore più consapevole sui temi storici della Calabria più antica e greca, fino all’avvento dei popoli italici che distrussero la Magna Grecia, mentre una parte residuale è dedicata alla civiltà romana. Questo museo è concepito come la stella di una costellazione di musei, da quello di Sibari, a quello di Locri, o Crotone e dei parchi archeologici.
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