martedì 17 dicembre 2013

"Cleopatra" - Chiostro del Bramante, Roma

Domenica, 15 Dicembre 2013 Ilaria Guidantoni

La regina d’Egitto, la strega, la seduttrice di Roma, è stata declinata nei secoli e rappresentata in mille modi: questa volta il suo mondo è stato ricostruito esclusivamente attraverso reperti archeologici. Una mostra sobria, con un taglio storico che ricostruisce il mondo internazionale di allora, spaziando nel tempo, dalla Grecia, all’Egitto, a Roma, alla civiltà alessandrina. Interessante l’idea che la dedica ad un personaggio così famoso non declini l’esposizione ad un percorso celebrativo ma con un taglio scientifico. Allestimento raffinato, fruibile grazie ad una buona illuminazione, collezione ricca senza eccessi.

L’ultima regina d’Egitto – sono state sette solo le Cleopatre – offre l’occasione, come ci racconta il curatore, Giovanni Gentili, per ricostruire la storia dell’Egitto nella declinazione alessandrina e nel suo contatto e scambio con l’Impero romano fino alla sua annessione. I reperti partono da Alessandro Magno, figlio di Filippo II, fino più o meno alla battaglia di Farsalo, in Grecia, del 9 agosto 48 a.C., scontro decisivo tra l’esercito del console Gaio Giulio Cesare – rappresentante della fazione dei populares- e quello di Gneo Pompeo, espressione degli optimates. Fu una netta vittoria di Cesare e il prevalere delle istituzioni repubblicane, almeno allora. Il curatore racconta con evidente soddisfazione il valore della mostra, dato dalla presentazione esclusiva di reperti archeologici, con un percorso di ricostruzione scientifica, piuttosto che di rappresentazione drammaturgica, come è spesso accaduto con il soggetto femminile famoso in arte.

Cominciamo proprio dal busto di Cleopatra, un raro ritratto, con lo sguardo davanti a sé, leggermente e impercettibilmente orientato verso destra. La foggia della capigliatura è al modo arcaicizzante, con i boccoli ben sistemati in modo geometrico, con un buco sulla fronte dove si posava un avvoltoio, simbolo di Iside e delle regine tolemaiche, della fertilità. La testa è stata ritrovata a Roma nell’unico santuario isiaco nella città, sulla via Labicana. Probabilmente siamo intorno al 46-44 a.C. quando Cleopatra era ospite di Giulio Cesare nella sua casa di Trastevere.

La recensione integrale su Saltinaria.it

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