giovedì 12 settembre 2013

Richiamo dei colori, riflessi del Sacro Corano - Mostra di Ebru dell’artista turca Ilkay Şamli


Mercoledì, 11 Settembre 2013 Ilaria Guidantoni

Un trionfo di colori dove la misura e la delicatezza regnano sovrani, un’armonia di classicità e rigore che si accompagna a grande modernità. E’ questa la prima impressione che si ricava abbracciando con lo sguardo le due sale con le opere di Ilkay Samli, artista turca, nata ad Istanbul nel 1971 che ci presenta una personale esercitandosi nell’arte di Ebru, una tecnica tradizionale locale.

Periodo espositivo: 11 settembre - 11 ottobre 2013
Orari mostra: 9.00 - 17.00 (dal lunedì al venerdì)

Piazza della Repubblica 55/56, Roma

Ingresso gratuito


I calligrammi dell'artista aderiscono ad un tempo alla tradizione, nel senso più nobile del termine, essendo ispirati dal Sacro Corano e sposano l’essenzialità dell’arte odierna. Non c’è vezzo decorativo pur nella meticolosità e nella raffinatezza dell’esecuzione. La sintesi dell’essere e del divenire che si avverte e una serenità che i suoi lavori emanano trova spiegazione proprio nella fonte che è inno alla vita come epifania divina, sacralità nonché bellezza, possibilità per l’uomo di esprimersi e di spaziare senza mai perdersi. Questo accostamento di creatività e disciplina ad un tempo che definisce in certa misura l’arte traspare chiaramente dalle opere dell’artista.

Ilkay Şamlı ha una formazione e attività nel settore turistico prima; ha poi approfondito gli studi teologici come naturale sviluppo della tecnica che conosceva e praticava fin dall’età di cinque anni. Si è formata dal punto di vista artistico nell’atelier dell’artista Hikmet Barutçugil vicino a Istanbul, la cui fama è a livello internazionale. La mostra “Richiamo dei colori, riflessi del Sacro Corano” è stata realizzata in collaborazione con l’Ambasciata della Repubblica di Turchia presso la Santa Sede, resterà a disposizione del pubblico fino all’11 ottobre 2013 negli orari di apertura degli uffici 
(9.00 - 17.00 (dal lunedì al venerdì).

La recensione integrale su Saltinaria.it

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