martedì 10 settembre 2013

115 anni di Federico Garcia Lorca - Per non dimenticare, il divieto di amare tra la dittatura spagnola e quella mediatica


Lunedì, 09 Settembre 2013 Ilaria Guidantoni

Un progetto che nasce dalla constatazione tragica della contemporaneità del poeta Garcia Lorca in relazione all’incapacità di capire e rispettare l’amore da parte del potere, nella Spagna della dittatura di ieri, nell’Italia animata dal consumismo dell’uomo mediatico. Al centro la riflessione sull’omofobia e il femminicidio e in generale sul tentativo di alcuni gruppi o persone di metterne altre in gabbia per contenere, o peggio reprimere, se non orientare il loro bisogno di amore; che nella prigione dell’anima esplode, spesso in modo devastante, autodistruttivo e qualche volta distruttivo. Una scelta coraggiosa del regista Antonio Nobili per riscoprire il diritto alla parola, dell’artista e prima di tutto delle persone, indipendentemente dal loro orientamento. Un’iniziativa con sette date in tre mesi per tre testi molto noti, accompagnati dalla discussione con gli attori dopo gli spettacoli e una mostra fotografica di Alessandro Nobile che racconta attraverso le immagini delle foto di scena il suo Garcia Lorca insieme ad un’immersione nella campagna pugliese.


115 ANNI DI FEDERICO GARCIA LORCA
Patrocinio per la Manifestazione Culturale e Teatrale dal Governo Spagnolo e il Ministerio de Asuntos Exteriores y de Cooperation
Patrocinio Internazionale dalla Fundacion Garcia Lorca
Patrocinio di Biblioteche di Roma
Manifestazione senza fini di lucro. Il ricavato verrà devoluto in beneficenza
A Roma da settembre a novembre 2013
Teatro Sala Uno - Piazza di porta San Giovanni, 10

Si alterneranno in scena gli spettacoli della Trilogia del poeta e drammaturgo spagnolo
Federico Garcia Lorca, “Nozze di sangue”, “Yerma” e “Casa di Bernarda Alba”, curati nell’ adattamento e nella regia da Antonio Nobili, ideatore della manifestazione, e presentati con successo in anteprima durante la scorsa stagione teatrale a Roma. Attore e drammaturgo, esordisce a 13 anni con “Pinocchio, un bambino di legno” e sviluppa un’attività articolata in Italia e all’estero. Attualmente dirige l’Accademia di Recitazione “Teatro Senza Tempo”.
Per scoprire l’affascinante mondo andaluso che ha ispirato Lorca nella composizione di questi tre capolavori ed apprezzare l’universo lorchiano nelle sue complesse sfaccettature, la manifestazione verrà arricchita da alcuni eventi tra i quali mostre sul rapporto di Lorca con il surrealismo. Alla fine di ogni rappresentazione, si alterneranno sul palco, per una esibizione o per un confronto su dibattito a tema con il pubblico, esponenti della cultura e dello spettacolo. TeatroSenzaTempo Produzione Spettacoli Teatrali da sempre è attenta e partecipa attivamente nelle cause a sostegno del sociale. Ha deciso anche in questa occasione di dare il proprio contributo in merito, devolvendo l’incasso della manifestazione in beneficenza al Reparto di Diabetologia Infantile di Tor Vergata.
Era il 19 agosto 1936, settantasette anni fa a Viznar, vicino ad una fontana lacrimante, quando morì Federico Garcia Lorca. Fucilato perché ribelle, perché estremo, perché felicemente disumano, perché diverso. Oggi quel grido risuona ancora tremendamente attuale.

L'articolo integrale su Saltinaria.it

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