sabato 29 settembre 2012

Nasce a Roma il Teatro dei Conciatori, il primo Teatro Studio romano in stile Urban

Recensioni spettacoli teatrali/eventi 
Scritto da Ilaria Guidantoni    
Sabato 29 Settembre 2012
Nasce una nuova vita nel cuore del quartiere Ostiense, una sfida alla dimensione urbanizzata massificata, decisamente in contro tendenza: la scommessa è totale: impresari, direttori artistici e interpreti, Gianna Paola Scaffidi e Antonio Serrano, annunciano un cartellone ricco, con nomi importanti. Nello stile di una galleria d’arte urbana dove archeologia industriale e design di tendenza si incontrano, la piccola sala accoglie gli spettatori quasi sul palcoscenico. La voglia di essere sul territorio e nel quartiere per raccontare storie. Così inizia la stagione con un ospite d’eccezione: Paolo Ferrari lettore e narratore, che raccontando si narra.

Il nuovo spazioNasce un nuovo teatro nel cuore del quartiere Ostiense, a due passi dalla stazione Ostiense e dalla fermata metro Piramide, una piccola perla per la città di Roma che offre uno sguardo nuovo nel panorama dello spettacolo della nostra città: è il Teatro dei Conciatori, che prende il nome dalla via che lo ospita.
Questo piccolo spazio si apre discreto come una galleria d’arte, punto di incontro in stile laboratorio come tanti luoghi di questo quartiere, sempre più aperto alla cultura di ricerca, senza essere manierato. Si propone come il primo Teatro Studio romano in perfetto stile Urban. Lo spazio polifunzionale ospita in sala una novantina di spettatori.

L’idea nasce per iniziativa di Gianna Paola Scaffidi e Antonio Serrano, artisti a loro volta, rispettivamente attrice e regista, impresari autofinanziati e direttori artistici. Hanno creduto in un sogno e lo hanno realizzato. La scommessa è coltivarlo giocando a cavallo tra il panorama italiano ed internazionale, grandi nomi del teatro e proposte autoriali, con una ‘produzione propria’.
All’inaugurazione Antonio Serrano ci ha raccontato che “sono quasi 15 anni che condividiamo un percorso artistico lontano dalle ottiche produttive tradizionali. Abbiamo da sempre fatto le nostre scelte quasi a sfidarci per andare oltre i nostri limiti in funzione di una crescita professionale ed umana. Lavoriamo da sempre come compagnia indipendente e chi fa questo nostro mestiere sa perfettamente cosa questo significhi e soprattutto cosa comporti. Ma è proprio la nostra esperienza che ci ha resi forti e immuni alle intemperie dei tempi che cambiano e sempre il nostro percorso ci ha naturalmente fatti approdare dove ora siamo. Era da tempo che rincorrevamo il sogno di aprire uno spazio tutto nostro dove poter ospitare compagnie con un repertorio contemporaneo con una forte componente sociale”.
Gianna Paola Scaffidi ha continuato: “Un Luogo in cui giovani talenti che troppo spesso non hanno spazio potranno esprimere il loro potenziale creativo… abbiamo messo su una squadra davvero notevole”.

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