Maddalena Crippa: il tragico e la musica, due istanze artistiche irrinunciabili coniugate con sensibilità femminile
Scritto da Ilaria Guidantoni Domenica, 22 Maggio 2016
Un’attrice per la quale la musica è come l’acqua per un pesce ma che non può fare a meno del tragico perché spaziare è essenziale, nella vita come nell’arte. Recitare nei grandi spazi aperti dei teatri antichi è tornare alle origini del teatro e alla sua vocazione.
Il mio primo ricordo di quest’attrice, nata a Besana in Brianza (in provincia di Milano), è al Teatro San Babila di Milano, nella parte di Mirella ne Le ragazze di Lisistrata, nel maggio del 1987. Io stavo preparando la maturità e mi sembrò una coincidenza significativa, per dirla con Jung, vedere uno spettacolo, una commedia scritta appositamente per lei da Pier Benedetto Bertoli e Antonio Calenda, con canzoni dal vivo di Germano Mazzocchetti - prodotta dal Teatro d'Arte - e la regia dello stesso Calenda. Lo spettacolo parlava di ragazze che per la fine della scuola mettono in scena la nota commedia di Aristofane.
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