giovedì 22 gennaio 2015

Letizia Fuochi: in scena con "Noche Negra" la storia di Gerda Taro, un’eredità di coraggio e impegno civile per tutte le donne

Ilaria Guidantoni Domenica, 18 Gennaio 2015

In programma a Firenze uno spettacolo scritto e diretto dalla cantautrice fiorentina Letizia Fuochi. L’artista lavora al femminile con il femminile, narrando e cantando storie di donne interpretate da un gruppo tutto al femminile, tre generazioni che dialogano passandosi il testimone. Al centro di “Noche negra” la storia di Gerda Taro, reporter comunista di guerra e compagna del fotoreporter Robert Capa, impegnata nel fermare l’avanzata franchista nella Spagna del 1937. Muore durante la resistenza e lascia un repertorio ricchissimo di immagini e materiale che documentano il lavoro e l’impegno civile in prima linea, forse per troppo tempo oscurato dal più famoso compagno di vita.


NOCHE NEGRA. STORIA DI GERDA TARO, BLANCA MARIPOSA, REPORTER DI GUERRA
scritto e ideato da Letizia Fuochi
con
Letizia Fuochi - voce narrante, canto e chitarra
Cinzia Blanc - chitarra e cori
Oretta Giunti - percussioni e cori
Silvia Poli - viola e percussioni
e la partecipazione di Giovanna Ferri - attrice


Lo spettacolo racconta altresì un’eredità importante per tutte le donne, con l'attività di lotta della protagonista per i diritti e l’emancipazione di genere. Sullo sfondo della guerra civile spagnola questo spettacolo, che ha debuttato con successo a Palazzo Davanzati a Firenze, racconta tre donne, unite da un unico destino e una leggenda. Tre generazioni a confronto: nonna Virtudes; sua nipote Pilar, la fotografa Gerda Taro; e la leggenda della ballerina andalusa chiamata Blanca Mariposa che ogni notte danzava sui resti delle città spagnole bombardate per dare coraggio e speranza ai volontari combattenti. Storia e fabula si intrecciano in questo racconto ideato e scritto da Letizia Fuochi con arrangiamenti musicali di Cinzia Blanc, Oretta Giunti, Silvia Poli e la partecipazione di Giovanna Ferri: la vicenda di Gerda Taro diventa il pretesto per riflettere sulla volontà di credere che passione, speranza, coraggio e ingenuità possano ancora trasformare il nostro tempo.

E Se "la Verità è solo l'insieme dei sogni della gente disposta a credere al proprio cuore, in questo presente incerto e confuso, - scrive nonna Virtudes - bisogna riaccendere la leggenda: non occorrono le macerie delle bombe per costruire i sogni; che una sacra illusione possa partire dall'ingenua speranza di veder cambiare il mondo come noi per primi avevamo creduto. Spera, credi, lotta per vivere in un mondo più sano e saggio, dove i sogni aprono i cuori e diventano verità."

L'articolo integrale su Saltinaria.it

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