lunedì 24 marzo 2014

Pontormo e Rosso Fiorentino. Divergenti vie della "maniera" - Palazzo Strozzi (Firenze)

Domenica, 23 Marzo 2014 Ilaria Guidantoni

8 marzo-20 luglio 2014. Una mostra annunciata come grandiosa. La visita non delude, basti dire che raccoglie il 70% della produzione di due artisti chiave della ‘maniera’ fiorentina. Due gemelli eterologhi dei quali si apprezza la diversità soprattutto nei disegni, almeno per i non addetti ai lavori. Un allestimento impeccabile e un ritmo binario che non sgarra per raccontare la nascita dallo stesso padre, Andrea Del Sarto, il loro cammino parallelo, a tratti intrecciato e in altri divergente. Seguire la loro opera è anche leggere la prima metà del Cinquecento fiorentino, vedere l’affresco di un’epoca, apogeo e ‘ritiro’ dei Medici, percorrere il ponte tra Leonardo e Michelangelo, il rigore di Savonarola e gli aspetti avvincenti della Cabala. Il tema della committenza a fare da trait d’union: arte sacra e ritratti di nobili.

Organizzazione: Fondazione Palazzo Strozzi
A cura di: Carlo Falciani e Antonio Natali
Il Catalogo è cura della casa editrice fiorentina Mandragora

Dall’8 marzo al 20 luglio 2014 Palazzo Strozzi ospita la mostra-evento Pontormo e Rosso Fiorentino. Divergenti vie della "maniera", un’esposizione dedicata all’opera del Pontormo e del Rosso Fiorentino, i pittori più anticonformisti e spregiudicati fra i protagonisti del nuovo modo di intendere l’arte in quella stagione del Cinquecento italiano che Giorgio Vasari chiama ‘maniera moderna’.
I curatori – Antonio Natali (Direttore della Galleria degli Uffizi) e Caro Falciani (Docente di storia dell’arte) - e i pannelli esplicativi mettono l’accento sulla diversità dei due autori, anche se un occhio non esperto fatica a mio modesto avviso a cogliere le sfumature che si colgono molto bene nel disegno al quale è riservata una sala.
Pontormo fu il pittore preferito dai Medici e innovatore degli schemi compositivi della tradizione, Rosso invece legato a quest’ultima con sprazzi di originalità e guizzi di ‘trasgressione’, così segnala la critica. Nei disegni il tratto classico, plastico di Pontormo, che rende le figure materiche, quasi scultoree, assume una modernità che ricorda alcune grandi figure del Novecento; fino nella spregiudicatezza delle pose. Rosso Fiorentino, nel tratto più vivace e vario si affida più spesso al decoro, alla fioritura, con un andamento arcaizzante.

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