Sabato, 22 Marzo 2014 Ilaria Guidantoni
Dall'11 al 30 marzo. Colpo basso, un tecnicismo del pugilato, più spesso un doloroso ko della vita in questa commedia amara eppure gustosissima, genuina per i personaggi autentici e non solo veraci che ci vengono presentati nella loro caratterialità, sinonimo di debolezza. Spettacolo cinematografico, adattabile al piccolo schermo, affresco delle periferie dei nostri tempi, con il precariato, il razzismo, vite fallite, e fortune finanziarie che non rendono felici. La seconda parte diventa un’indagine sul mondo dei rapporti umani e della famiglia, dove i buoni sentimenti hanno la meglio e disegnano una speranza. Ritmato, vivace, divertente, commovente in certi passaggi, spietata analisi del mondo maschile sul quale il Teatro de' Servi torna spesso, facendo divertire senza mancare l’aggancio con l’attualità e la profondità dell’inquietudine della vita.
Nuova Compagnia di Prosa presenta
COLPO BASSO
di Gianni Clementi
con Ennio Coltorti, Emiliano Jesus Coltorti e Germano Gentile
scene Fabiana Di Marco
costumi Logos
foto Tommaso Le Pera
regia Ennio Coltorti
La scena è fissa su una palestra della periferia romana, per la precisione a Tor Marancia: “Gladius”, nome pretenzioso all’altezza delle aspirazioni e della promessa del suo gestore, pugile fallito, Cesare. L’accademia del pugilato come ama definirla, con quella scritta che si è dovuto far tradurre per comprenderne il significato, mens sana in corpore sano, è una metafora della vita ai margini di una metropoli. Ci sono tutti gli ingredienti di una squallida vita arresa nella quale comunque si continua a lottare perché l’istinto di sopravvivenza è il primo per l’uomo.
Si fronteggiano tre personaggi, Cesare, Yussuf e Giulio. Il gestore vive ai limiti della legalità, uomo sconfitto dalla vita per un errore commesso a metà e del quale non ha neppure goduto i frutti; rozzo e di buon cuore per chi riesce a trovarlo, proustiano inconsapevole per il quale la memoria si risveglia con i marron glacé di Giuliani. Yussuf, un ragazzo del Togo dal fisico possente che non riesce a dimagrire perché è sempre affamato, viene raccolto per strada da Cesare che lo mette ad allenarsi per sfruttarlo in combattimenti clandestini e lo tratta come un razzista da quattro soldi; Yussuf, che vendeva elefantini portafortuna, un po’ svogliato, forse troppo stanco della vita, che ha voglia di sognare e aspetta che la sua fidanzata dal nome impronunciabile lo raggiunga.
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