Giovedì, 27 Marzo 2014 Ilaria Guidantoni
Dal 25 al 30 marzo. Gustoso spettacolo per ridere di qualcosa che ridere non fa. Avevo giurato: “le corna non mi fanno ridere neppure in un film comico” e invece mi ero sbagliata. Strepitosa Michela Andreozzi, vera comica, caratterista senza diminutio di essere un’attrice a tutti gli effetti, trasformista con il gusto del cabaret, dell’improvvisazione.
Cubatea Associazione Culturale presenta
Michela Andreozzi in
MALEDETTO PETER PAN
una commedia teatrale di Michèle Bernier e Marie Pascale Osterrieth
dal fumetto “Le Demon de Midi” di Florence Cestac - Ed. Dargaud
traduzione e adattamento di Carlotta Clerici e Antonella Questa
regia Massimiliano Vado
Nato come un fumetto della geniale Florence Cestac, “Le Demon de Midi” è un fortunato spettacolo francese, un successo clamoroso di pubblico e critica, diventato poi una pièce teatrale grazie all'attrice comica Michèle Bernier e alla regista Marie Pascale Osterrieth. Anche nella versione italiana completamente adattata da Michela Andreozzi e dal regista, Massimiliano Vado, il successo è stato travolgente.
Lo spettacolo alla Sala Umberto, in scena fino a domenica prossima, Maledetto Peter Pan, a metà tra una commedia, uno stand-up e un monologo, in cui la protagonista porta in scena tutti i personaggi, nasce dall'idea di raccontare, ridendo fino alle lacrime, un dramma che tutti conoscono: le corna.
Il tema è subito chiaro quando nel foyer si è accolti dalle maschere con cerchietti e corna rosse luminose. Non si tratta di tradimenti qualsiasi ma della sindrome cosiddetta della “Crisi di mezza età”, conosciuta anche come “Sindrome di Peter Pan”, una temibile patologia che colpisce gli uomini giunti alle soglie dell'età matura che male accolgono il cambiamento, vissuto più come l'inizio della fine.
Colpisce gli uomini a partire dai quarant’anni, al primo insorgere dei capelli bianchi, e la protagonista che vive una vita apparentemente felice, in una bella casa, un nido amorevole corredato di un bambino bello e intelligente, si ricorda di averne sentito parlare dalla nonna. Solo che fino a che non ne è vittima, non l’aveva capita.
La recensione integrale su Saltinaria.it
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