lunedì 27 gennaio 2014

Simone Maggio Trio - "True" - 23 gennaio 2014, serata unica

Domenica, 26 Gennaio 2014 Ilaria Guidantoni

Simone Maggio Trio ha presentato al Jazzit Club di Roma l'album "True", che continua il proprio viaggio nella Capitale. E' il primo frutto partorito dal Trio, nato dall'unione di talenti diversi e complementari, come ha raccontato Simone Maggio, pianista e compositore del gruppo, introducendo la serata.

Si percepisce un'affinità sincera, una grande freschezza negli sguardi complici, ma senza posa, spontanei e realmente divertiti che guidano i tre in un'atmosfera calda con un dialogo fluido: Davide Pentassuglia alla batteria, Andrea Colella (autore di un brano suonato nella serata) al contrabbasso e Simone Maggio al piano. E' un jazz nel senso più ampio del termine che accoglie molte suggestioni musicali, con una forte ascendenza classica che rende i brani melodici, ma non per questo poco innovativi. Il 'racconto' musicale, amabile, in certi tratti malinconico, emotivamente vibrante, apre finestre improvvise a suggestioni musicali diverse, che risuonano classici del jazz e perfino qualche nota rock, senza mai appiattirsi sulle citazioni, ma rielaborando - in un caso - anche un pezzo classico della tradizione jazzistica. Soprattutto la batteria, senza mai sovrastare, fa sentire nettamente la propria personalità, con una grande gamma di sonorità e stili, in alcuni momenti più sperimentale, fino ad una delicatezza di grande raffinatezza; in altri con accenti di forte energia ed elementi di rottura nel fraseggio musicale che ricordano la poesia del verso libero, dove momenti di lirismo si alternano alla prosa, quella che io definisco dei 'versi spezzati'. E' una pura suggestione, ma in alcuni passaggi l'impressione è di un jazz metropolitano che riesce a raccontare storie e sembra di sentire una voce. Certamente un’esecuzione pianistica di profilo elevato anche per un orecchio non professionale come il mio. Un gruppo che riesce a rendere godibile il jazz anche per i non appassionati, senza però cedere all'ammiccamento.

A Simone Maggio abbiamo chiesto di raccontarci quello che suona, come nasce l’esperienza del Trio e, soprattutto, di anticiparci la prossima tappa.

L'intervista su Saltinaria.it

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