Mercoledì, 29 Gennaio 2014 Ilaria Guidantoni
L’Expo? Può attendere, ma non per tutti. C’è chi gioca d’anticipo, diventando un simbolo di quella Milano che nei secoli ha guardato avanti, voltandosi indietro solo per far tesoro dell’esperienza. E’ il caso de’ “Il mio nome è Leonardo”, una mise en espace realizzata da Massimiliano Finazzer Flory sul grande genio ripensato e reinterpretato con un fine lavoro di lettura dei suoi testi. Un teatro tutto di parola, un lavoro linguistico analitico, nel quale si percepisce lo sfinimento della ricerca e insieme un format moderno. Lo spettacolo è pensato come un’intervista impossibile a Leonardo; realizzata al Museo della Scienza con il Direttore, potrà essere ripetuta in contesti e situazioni diverse. Al centro il tema del dialogo tra le arti, la figura dell’intellettuale, tremendamente moderno, la rivisitazione del mito romantico in chiave classica, un percorso dal filosofo all’ingegnere e soprattutto una riflessione sull’acqua, fil rouge dell’Expo.
IL MIO NOME È LEONARDO
intervista impossibile a Leonardo Da Vinci
Anteprima dello spettacolo di Massimiliano Finazzer Flory al Museo della Scienza e della Tecnica a Milano, in attesa dell’Expo 2015
Abbiamo avuto l’occasione di partecipare ad un’anteprima di quello che sarà lo spettacolo di Massimiliano Finazzer Flory per l’Expo 2015. Già Assessore alla Cultura del Comune di Milano, regista e attore, ha concepito interamente questa mise en espace, come accade per quasi tutti i suoi lavori, dei quali scrive il testo, cura la regia ed è interprete quasi unico. “Il mio nome è Leonardo” debutterà da maggio a ottobre 2015 al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano, dove e insieme al quale è stato ideato e sviluppato. Sponsor è Mont Blanc che ha realizzato un nuovo modello di stilografica il cui pennino è dedicato a Leonardo, perché il genio italiano fu scrittore, oltre che disegnatore, e in ogni caso ha versato fiumi di inchiostro. Abbiamo compiuto un viaggio nel tempo visitando la galleria delle macchine fino alla sala del Cenacolo, nell’ala settecentesca di quello che era un Convento degli Olivetani, dove un cenacolo, segnala come il d’après Leonardo fosse già un classico. Ed è proprio la pittura al centro della riflessione dello spettacolo, tra altri temi portanti. La visita al Museo prepara a rivoluzionare il nostro punto di vista, una lettura romantica di Leonardo uomo del Rinascimento, pensatore e filosofo, spirito speculativo e soprattutto inventore. Nei secoli si è alimentata l’idea di un uomo tutto rivolto al futuro, quasi un sognatore, pur geniale, alimentato in particolare dalla sua ‘voglia’ di volare.
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