martedì 20 maggio 2014

Il folle sogno di un amore impossibile

Lunedì, 19 Maggio 2014 Ilaria Guidantoni

Un docufilm, un documentario, una performance nella quale l’arte trasforma la vita, il dolore, la malattia e la morte grazie alla capacità di sognare. Si sogna un mondo impossibile, non migliore, come quello di Don Chisciotte, perché la vita è più forte di tutto, ma i sogni la superano. Una grande lezione: l'arte non può sostituirsi alla vita né vincere le cause ma rende la vita tale, un valore, in una dimensione di gioco di grande serietà che nasce dalla consapevolezza del valore della follia. La realizzazione è un dettaglio.

IL FOLLE SOGNO DI UN MONDO IMPOSSIBILE
di Mauro Cozza e Valentina Ferrari
realizzato dalla Fondazione Somaschi Onlus – Casa Alloggio La Sorgente
in collaborazione con Lions Club Cernobbio
presentato per la Giornata Mondiale contro l’AIDS
soggetto e sceneggiatura di Valentina Ferrari e Francesca Marchegiano
produzione esecutiva di EMMECIDUE Studio
fotografia di Mauro Cozza, Giuliano Piccolo e Carlo Migliorin
montaggio di Mauro Cozza e Valentina Ferrari
musiche di Sulutumana


L’esperienza è un’iniziativa sociale di sostegno e ‘promozione’ della Casa Alloggio La Sorgente, grazie a volontari che operano nell’accoglienza e sostegno di malati di Aids che hanno contratto la malattia per varie ragioni. Il video è un racconto documentario della vita comune di una grande famiglia di gente ‘rifugiata’ che viene da una casa - che sembra una casa ma non lo è come dice una ragazza - e da una famiglia che non lo è e da un luogo che sembrava un porto ma senza mare. Come navi incagliate, gli ospiti di questa struttura sono rimasti prigionieri della società e poi di loro stessi, di scelte sbagliate o semplicemente non felici e sono diventati emarginati dell’indifferenza e dell’ignoranza: perché la gente è sospettosa e se vede un possibile malato di Aids si scansa come fosse contagioso.

La realizzazione è semplice, ma giustamente sintetica, senza buonismi, storie e contrasti di tutti i giorni, senza cedere alla disperazione né all’illusione, come in un’autentica famiglia che non è solo un viaggio di nozze. Piacevole l’alternanza con il bianco e nero per la parte ‘didascalica’ e i titoletti che creano capitoli, episodi del racconto.

L'articolo integrale su Saltinaria.it

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