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S T A L L A Z I O N E D I
WOYTEK
Habemus Papam. Il gallo è morto
Roma, Ex Cartiera Latina
Sala Appia
Via Appia Antica, 42
1 – 16 ottobre 2016
In
occasione del Giubileo della Misericordia, l’installazione dell’artista di origini polacche da anni attivo in
Germania Woytek “Habemus Papam. Il gallo è morto”, ospitata nella suggestiva
struttura di archeologia industriale dell’Ex
Cartiera Latina dal 1° al 16 ottobre
2016, è costituita da una scultura in bronzo di cm. 250 raffigurante un
Vescovo con in mano un gallo e da pannelli con disegni preparatori. “La tematica è quella del libero arbitrio in
relazione all’intervento divino quale si presenta nel brano evangelico relativo
al tradimento di Pietro: prima che il gallo canti mi rinnegherai tre volte”.
(S. Severi).
Woytek, “Habemus Papam. Il gallo è morto”
L’evento,
che si avvale del Patrocinio dell’Ambasciata
della Repubblica Federale di Germania, dell’Ambasciata del Granducato di Lussemburgo, dell’Ambasciata della Repubblica di Polonia, è a cura di Stefania Severi
e Maria Luisa Caldognetto e avrà luogo sabato
1° ottobre alle ore 16.30 unitamente
ad una performance ideata dallo
scultore stesso. La riflessione che l’installazione sollecita viene
ulteriormente amplificata dalla lettura di testi connessi al tema e dall’esecuzione
per la prima volta in Italia di brani musicali
che il celebre musicista tedesco Timo Jouko Herrmann
ha scritto espressamente per l’artista.
Woytek, nato nel 1962, è uno scultore di origini polacche che,
dopo aver seguito i primi studi artistici in Polonia, si è perfezionato alla
Scuola di Scultura di Friburgo. Lavora il bronzo, la pietra e l’acciaio e si
dedica con passione anche alla produzione grafica. Da anni risiede in Germania
ed ha al suo attivo numerose mostre in Germania ed in Nuova Zelanda dove le sue
opere sono ospitate in spazi pubblici e privati.
L’installazione
Il
tema è collegato alla figura di Pietro ed invita a riflettere sulla figura del
Santo Primo Vescovo di Roma in riferimento all’evento del Rinnegamento o
Negazione di Pietro narrato in tutti e quattro i Vangeli. L’artista con la sua
opera vuole far meditare sul ruolo dell’intervento divino in rapporto al
concetto di libero arbitrio denunciando, inoltre, un mondo che sta perdendo il
senso del sacro.
Dal
punto di vista formale, “l’opera mette in
luce indubbie qualità estetiche, inclusive di varie poetiche diacroniche. Si
tratta di una figura dalla forma molto allungata che sembra ispirarsi alla
plastica gotica se non fosse per la sua impostazione ‘aperta’, cioè non
riconducibile entro un solido geometrico di riferimento. L’accentuato dinamismo
dell’insieme e il pathos, che la gestualità enfatizzata e l’espressione del
volto trasmettono, rimandano altresì alla plastica barocca.” (S. Severi).
Il luogo
L’evento è già stato presentato in Germania a Walldorf ed a
Colonia
ma il tema “Habemus Papam. Il gallo è
morto”, così legato alla figura di Pietro e al ruolo del Pontefice, ha in Roma un impatto ben diverso da quello
che può avere in Germania perché a Roma ancora oggi risiede il successore di
Pietro. Pietro è, con Paolo, patrono della città, e qui tutto parla del
Principe degli Apostoli: la Basilica Vaticana , il tempietto di San Pietro in
Montorio, San Pietro in vincoli, il Carcere Mamertino dove fu prigioniero.
A
Roma l’opera di Woytek viene ad assumere un’ulteriore valenza poiché al
concetto di libero arbitrio si aggiunge, proprio nello spirito del Giubileo, il
concetto di misericordia: la misericordia divina nei confronti di Pietro che,
pur avendo rinnegato Cristo per tre volte, è perdonato.
Per questa manifestazione le curatrici hanno individuato a Roma
uno spazio perfettamente adeguato, l’Ex
Cartiera Latina, vicina alla Chiesetta del Quo Vadis che celebra un
episodio molto simile a quello evangelico. Proprio qui sull’Appia, Pietro, che
sta fuggendo da Roma, incontra Cristo e torna sui suoi passi. È
un nuovo segno che Dio manda a Pietro. Potremmo anche questa volta porci la
domanda: e se Cristo non fosse apparso? Cosa avrebbe fatto Pietro? Allo stesso
modo la domanda che pone l’opera di Woytek è: se il gallo non avesse cantato,
come si sarebbe comportato Pietro? Avrebbe ugualmente seguito la strada
indicatagli dal Maestro? Sarebbe diventato il Pietro che il cristiano conosce?
La performance
La
collocazione della scultura e dei pannelli all’interno della Sala Appia
costituisce il punto focale di riflessione grazie alla collocazione radiale dei
musicisti e dell’attrice protagonisti della performance.
I brani sono tutti correlati alle tematiche suggerite dall’installazione e le
composizioni fanno da inedito contrappunto sonoro.
Le
musiche di Herrmann (1978), celebre per aver scoperto un inedito a firma Mozart
e Salieri e grande esperto di quest’ultimo, sono state integrate con musiche di
Arcangelo Corelli (1653-1713).
Alla
lettura di F. Dostoevskij “Il grande inquisitore” (da I fratelli Karamazov), sono state aggiunte letture dal Vangelo di
Marco, Atti di Pietro, Gaudium et spes,
H. Sienkiewicz Quo Vadis – in
considerazione del luogo -, Evangelii
Gaudium.
Bronzo, cm
250
CONCERTI E CONFERENZE
Durante
il periodo espositivo sono stati organizzati concerti, conferenze, letture
correlati dal fil rouge costituito
dal luogo, il II miglio della Via Appia, con riflessioni che dall’antichità
giungono all’oggi.
Domenica 2
ottobre ore 10.30
Storie del secondo miglio: l’età dei Severi.
Introduce e coordina Stefania Severi
Romolo Augusto Staccioli (Archeoclub): Il sepolcro
di Geta
Roberto Alessandrini (Legio II Parthica): Settimio
Severo
Chiara Pavoni interpreta il Monologo di Giulia Domna di Stefania Severi
Lucio Castagneri (regista e scrittore): L’editto
dell’anno 200 d. C.
Sabato 8
ottobre ore 16.30
Concerto di musica sacra
Coro Polifonico della Basilica di Sant’Agnese fuori
le mura
Roberto Musto, direttore
Simone Temporali, organo
Gregorio Izzo, clarinetto
Giovanna Bronzetti e Ciro Fantasia, percussioni
Musiche di F. Ghedini, G.F. Händel, R. Musto, L. da
Victoria e anonimi
Domenica 9
ottobre ore 10.30
Storie del secondo miglio: la Regina Viarum e il Museo della Torretta
Introduce e coordina Stefania Severi
Luisa Chiumenti (architetto): La Regina
Viarum
Giulia Romano: il Museo della Torretta tra
paganesimo e cristianesimo (visita guidata)
Sabato 15
ottobre ore 16.30
Storie del secondo miglio: itinerari
cinquecenteschi tra letteratura, arte e cronaca
Introduce Stefania Severi
Maria Luisa Caldognetto presenta Patrizia Debicke van der Noot, autrice
dei romanzi L’uomo dagli occhi glauchi
(Ed. Corbaccio 2010) e La congiura di San
Domenico (Todaro Editore 2016). L’attrice Chiara Pavoni legge alcuni
estratti
FINISSAGE:
domenica 16 ottobre ore 10.30
Catalogo: Edizioni
Convivium di Luxembourg con testi di Stefania Severi, Maria Luisa Caldognetto,
Marion Vogt e Timo Jouko Herrmann. Prezzo: € 10,00
Orario mostra: sabato e domenica 9.00 – 19.30
INGRESSO GRATUITO A TUTTI GLI EVENTI
Per informazioni: cell.
328/9097609 Cooperativa Sociale Apriti Sesamo ONLUS
Organizzazione: Cooperativa
Sociale Apriti Sesamo ONLUS
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