Hokusai Hiroshige Utamaro – Palazzo Reale (Milano), 22 settembre 2016 - 29 gennaio 2017
Scritto da Ilaria Guidantoni Domenica, 25 Settembre 2016
Mercoledì 21 settembre alle ore 12.00 nella Sala Conferenze di Palazzo Reale (Piazza Duomo 14, terzo piano) l’anteprima per la stampa della mostra HOKUSAI HIROSHIGE UTAMARO aperta al pianoterra di Palazzo Reale dal 22 settembre al 29 gennaio 2017.
In occasione dei 150 anni dell’amicizia tra Italia e Giappone, con epicentro il fil rouge tra Edo-Tokyo e Milano, la celebrazione dei vertici dell’ukiyoe, il mondo fluttuante di Hokusai, Hiroshige e Utamaro, paesaggisti i primi, cantore delle beltà femminili il terzo. Un viaggio suggestivo di grande raffinatezza che ha la capacità di unire il senso immobile della tradizione cristallizzata nel fascino della ripetizione e della ritualità codificata con la modernità sorprendente che ha affascinato e influenzato fortemente l’estetica europea. Un’occasione per una rilettura storica e per la sottolineatura dell’intreccio tra arte e artigianalità: il passaggio in Giappone dall’arte aristocratica a quella borghese.
Attraverso una selezione di oltre 200 silografie policrome e libri illustrati provenienti dalla prestigiosa collezione del Honolulu Museum of Art un viaggio nel Mondo Fluttuante che all’etica del samurai contrappone il godimento di ogni singolo momento, il piacere e il divertimento in ogni sua forma, nelle opere singolari dei tre maestri che ancora oggi rimangono punti di riferimento indiscussi. Katsushika Hokusai (1760-1849), artista eccentrico e libero da convenzioni, sperimentatore di vari generi, è attualmente il nome più noto internazionalmente dell’arte giapponese, tanto che la sua Onda è riconosciuta come icona dell’arte nipponica. Nell’esposizione è affiancato da Utagawa Hiroshige (1797-1858), altro pittore di paesaggi in mostra presente con le visioni delle stazioni di posta e dei ponti dai nomi poetici e da Kitagawa Utamaro (1753-1806), il più noto artista ritrattista delle donne delle case di piacere. I tre artisti segnano il passaggio dell’arte appannaggio dell’aristocrazia e dei samurai, alla fruizione da parte dell’allora nascente società borghese.
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