Ilaria Guidantoni Martedì, 23 Settembre 2014
Roma, Galleria nazionale d'arte moderna, 5 giugno - 5 ottobre 2014 - Esposizione a cura di Barbara Tomassi
Un fraintendimento, un equivoco raccontano una grande verità, quella della percezione. Quale equivalenza, se esiste, tra femminilità e seduzione? Da questa premessa un allestimento originale per la scelta dei punti di vista, artisti importanti e molto eterogenei che nel Novecento si sono confrontati con il corpo femminile, esaltandone la forma quale può essere rappresentata ed espressa dalle arti visive, con l’ingresso ad esempio della fotografia.
La Galleria nazionale d'arte moderna presenta una rassegna dal titolo “La forma della seduzione. Il corpo femminile nell'arte del ‘900”, che comprende una selezione di circa 130 opere, provenienti dalle collezioni della Galleria. Il percorso si articola in cinque sezioni dedicate a particolari aspetti della seduzione esercitata dal corpo femminile così come molti artisti, spesso diversissimi tra loro, l'hanno interpretata, convergendo verso una prospettiva "deformante" che ne esprime la forza travolgente e per certi aspetti eversiva. La mostra, curata da Barbara Tomassi, parte dalla lettura provocatoria della seduzione del sociologo francese Jean Baudrillard, nel suo testo De la séduction del 1979, secondo il quale essa non appartiene alla sfera della natura, ma a quella dell'artificio ed insieme a quella del segno e del rituale. D’altronde è proprio quella confusione che regna da sempre tra seduzione e femminilità, all’origine della mostra.
Forse nessuno come Amedeo Modigliani espresse il corpo come forma di sintesi tra seduzione e arti visive, raccontandoci anche l’evoluzione dell’artista. Nel 1917 una mostra dedicata al corpo alla Gallerie Berthe Weill promossa da Zborowski dette vita ad un grande scandalo.
La recensione integrale su Saltinaria.it
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