martedì 13 maggio 2014

Preraffaelliti. L’utopia della bellezza

Sabato, 10 Maggio 2014 Ilaria Guidantoni

Torino – Polo Reale
Palazzo Chiablese, Piazzetta Reale
19 aprile- 13 luglio 2014

Un viaggio nel chiaro-scuro di sensazioni sfumate come la malinconia, la morte come condizione poetica, l’amore come struggimento, la donna come ambivalenza: un tuffo nel passato gotico eppure precursore del gusto noir moderno. Il contrasto al centro di una pittura sontuosa, carica di particolari e simbologie e al tempo stesso di grande modernità che mette al centro il femminile.

Il percorso torinese nel bel Palazzo Chiablese del Polo Reale, al centro della città, ospita oltre 70 opere di questa importante avanguardia nata a Londa nel 1848, la cui confraternita si sciolse di lì a pochi anni. L’eredità resta però fino ai giorni nostri in modo del tutto singolare. Il critico Luca Beatrice, curatore della mostra, in video spiega la strana inattualità di questo gruppo di pittori attorno ai quali si raccolse anche un cenacolo di poeti e scrittori quali Charles Dickens.

La mostra, promossa dal Comune di Torino in collaborazione con la collezione della Tate Gallery presenta oltre 70 opere, molte delle quali per la prima volta a Torino.

E’ un movimento insolito perché guarda da un lato al passato lontano, quello del Medioevo gotico, oscuro e tenebroso, per altri aspetti è precursore del glam noir della moda inglese soprattutto di stilisti quali John Galliano o Alexander Mc Queen e di certo rock gotico appunto. In fondo il Movimento accompagna per una parte il lungo regno della regina Vittoria, morta nel 1901, che rimase giovane vedova, addolorata quanto desiderosa di non sacrificare il gusto per la bellezza – vero e proprio mito anche dei Preraffaelliti – e lanciò l’idea di indossare il lusso rendendolo à la page. Un tema che si ritrova in modo insolito fino ai giorni nostri anche in alcune espressioni del punk. Il movimento si lega allo stile della maniera italiana, antecedente a Raffaello, e ad alcuni temi in particolare, come l’attenzione e l’ispirazione didascalica e simbolica rispetto alla letteratura.

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