venerdì 24 maggio 2013

Cronaca di una crisi annunciata - Teatro Piccolo Eliseo Patroni Griffi (Roma)


Giovedì, 23 Maggio 2013 Ilaria Guidantoni
Uno spettacolo originale, raffinato, colto, dietro le pieghe di una conduzione fresca, con ritmo quasi rap, un po’ scanzonata, di un ragazzo nel cuore e nell’apparenza con quel tanto di sfrontatezza che conquista. Una satira alla società contemporanea, o meglio una lettura, una teoria, con una punta di ironia e sarcasmo che non si palesano mai. La spiegazione prevale senza tirare conseguenze, senza esplicitare. Forse un tantino di didattica di troppo talora toglie il mood musicale che invece merita ampio respiro. Bravi musicisti, sofisticati. Un gioiello il bis, improvvisazione vera che svela un artista autentico.

CRONACA DI UNA CRISI ANNUNCIATA
ovvero 
La crisi come caratteristica strutturale di un pensiero economico
testo e regia Tiziano Turci
aiuto regia Rossella Teramano
con Rossella Teramano (voce), Stefano Maura (chitarre), Elia Moretti (vibrafono e batteria)
Tiziano Turci - piano e voce
scene Matteo Di Genova
luci Domenico Capanna
grafica e video Tonino Augugliaro
VINCITORE Premio della critica al Teatro dei Contrari, Roma
Premio Talenti Under 35 sulla via Emilia, Modena
Premio dei Giornalisti al concorso Nuove Realtà del Teatro, Udine

Dopo "Goodbye Gheddafi", Tiziano Turci torna in scena al Piccolo Eliseo Patroni Griffi con "Cronaca di una crisi annunciata", lo spettacolo che ha previsto il governo Letta con 10 mesi d’anticipo, ma non lo dichiara. Tutto il testo infatti è un’allusione che non si inclina a cercare la complicità facile, la risposta palese.
“Cronaca di una crisi annunciata” è un concerto, un live-set per voce, piano, chitarra, batteria e vibrafono. E’ una cronistoria appassionata dello sviluppo del pensiero economico liberista e delle sue principali manifestazioni dagli anni Sessanta fino all’Europa di domani, che parte dal 1600, per toccare la rivoluzione francese, l’anno cruciale che fu il 1920; quindi gli Anni ’40 del Novecento, la seconda Guerra Mondiale e la prima concettualizzazione dell’Euro; e poi via fino agli anni ’80 e il loro neo-liberismo per arrivare alle crisi degli anni ’90 e al buio del Duemila.

La recensione integrale su Saltinaria.it

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