Scritto da Ilaria Guidantoni Sabato, 26 Dicembre 2015
Milano, Palazzo Reale, dal 10 dicembre al 20 marzo 2016
Immagini note di un autore essenziale per il mondo del Liberty e dell’Art Nouveau eppure poco noto almeno in Italia. Una mostra da gustare per appagare l’occhio. Un’epoca dedicata al gusto del bello della ricercatezza, ispirata dalla natura madre e matrigna, incantata dalla donna angelicata e sedotta dalla femme fatale, nella duplice rispondenza della natura madre e matrigna. Mentre il gusto della decorazione, talora leziosa e virtuosistica e della pubblicità si fa strada, emerge anche la ricerca dell’elemento conturbante e del subconscio che nell’ambivalenza della rappresentazione femminile trova il suo centro.
La mostra "Alfons Mucha e le atmosfere Art Nouveau" presso il Palazzo Reale di Milano consente di tuffarsi nel mondo prezioso ed elegante del Liberty, lo stile che a cavallo tra Otto e Novecento caratterizzò il mondo dell'arte, dell'architettura, dell'artigianato e dell'arredo dell'intero contesto europeo – con oltre 220 fra ceramiche, mobili, ferri battuti, vetri, sculture e disegni ripercorrono il periodo a cavallo fra '800 e '900 - raggiungendo vette di ineguagliata raffinatezza con un percorso originale capace di ricostruire il gusto elegante, prezioso e sensuale dell’epoca.
La mostra di Milano si concentra sulla figura dell'artista ceco Alfons Mucha (1860-1939), uno dei maggiori interpreti dall'Art Nouveau. Formatosi nella nativa Moravia, dove inizia la carriera in qualità di decoratore, nel 1887 Mucha si trasferisce a Parigi, dove si dedica principalmente alla produzione di pannelli decorativi, cartelloni pubblicitari, manifesti teatrali, copertine per riviste, calendari, illustrazioni librarie.
Qui compaiono immagini femminili di estrema eleganza, definite da una linea nitida che delimita i contorni. Si afferma così un inconfondibile "stile Mucha", che ottiene fortuna anche negli Stati Uniti, dove il pittore soggiorna tra 1906 e 1910. Rientrato in Europa, si stabilisce a Praga, dove resterà fino alla morte, avvenuta nel 1928, dedicandosi al grandioso progetto dell'Epopea slava, una serie di tele dedicata alla storia del popolo slavo. La mostra di Palazzo Reale racconta la carriera di questo grande artista attraverso le 149 opere prestate per l'occasione dalla Richard Fuxa Foundation. Arricchisce l'esposizione un'ampia selezione di ceramiche, mobili, ferri battuti, vetri, sculture e disegni di artisti e manifatture europei, che testimoniano quello stile floreale che caratterizzò le varie declinazioni nazionali - francese, belga e italiana soprattutto - prese dal Modernismo internazionale. “Alfons Mucha e le atmosfere art nouveau”, è curata da Karel SRP, già curatore della grande mostra monografica sull’artista tenutasi a Praga nel 2013, per la parte relativa alle opere di Mucha, e da Stefania Cretella, studiosa di arti decorative, per la parte dedicata alle arti decorative del periodo art nouveau. In particolare sono da segnalare le ceramiche di Galileo Chini che fondò nel 1896 a Firenze la Manifattura ceramica.
La recensione integrale su Saltinaria.it
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