giovedì 23 aprile 2015

Incontri sui Tatra - manifesti di turismo e sport 1900-1950 dalla collezione del Museo dei Tatra a Zakopane

Ilaria Guidantoni, 20 Aprile 2015

a cura di Danuta Janusz e Anna Wende-Surmiak

La Polonia delle vacanze primi Novecento a Roma

In occasione di un incontro dedicato agli operatori del turismo e alla stampa di settore per promuovere la Polonia a Roma, all’interno di un incontro Adutei (associazione dei Delegati Ufficiali del Turismo Estero in Italia), la mostra in corso sui Manifesti turistici e legati alle attività sportive della prima metà del Novecento, dalla collezione del Museo dei Tatra a Zakopane. Un’occasione per rileggere attraverso opere originali una comunicazione nella quale la promozione non era ancora diventata pubblicità commerciale e il turismo si raccontava con delle storie e con l’arte.

E’ ancora in corso nella bella cornice di Palazzo Blumenstihl, all’inizio di via Vittoria Colonna, quasi sul Tevere, appena passato il ponte Cavour – nella sede dell’Istituto di Cultura Polacca a Roma – la mostra “Incontri sui Tatra”, manifesti di turismo e sport sulle montagne in Polonia dal museo dei Tatra a Zakopane, città rinomata e molto visitata ai piedi dei Monti Tatra che la circondano, le vette più alte della Polonia. Il museo è intitolato a Tytu Chatubinski, primo divulgatore del patrimonio naturale di quella regione ed è il più antico e grande museo regionale nel sud del paese, nato nel 1889, dotato di sei filiali (Museo dello Stile Zakopane di Villa Koliba intitolato a Stanisław Witkiewicz; Museo dello Stile Zakopane – Ispirazioni; Galleria d'Arte del Novecento di Villa Oksza; Galleria di Władysław Hasior; Galleria d'Arte di Włodzimierz e Jerzy Kulczycki; e Museo di Kornel Makuszyński, nonché da altre quattro filiali sparse sul territorio della regione: il Museo dell'Insurrezione di Chochołów, Podere, dwór di Łopuszna, Cascina, zagroda dei Korkosz a Czarna Góra e Cascina dei Sołtys a Jurgów).

L’edificio in legno e muratura, conserva l’antico impianto e ospita esposizioni permanenti e temporanee che presentano la cultura montanara, cifra importante del paese. Il museo in particolare è strettamente legato al patrimonio culturale e paesaggistico della regione di Podtatrze, letteralmente “al di sotto delle montagne Tatra” ed ha un ruolo centrale per l’attività culturale e formativa che svolge con numerose attività, dal 2009 anche in collaborazione con il Museo Nazionale della Montagna “Duca degli Abruzzi” di Torino.
La stessa mostra fa parte infatti di un accordo tra i due musei che si sono incontrati ai piedi delle rispettive montagne quali elementi identitari del proprio mondo.

Ingenui, artistici, colorati, talora vere e proprie opere d’arte di artisti importanti, i manifesti sono l’incontro del boom turistico in Europa tra il XIX e il XX secolo quando, parimenti, si sviluppò la pubblicità che trovò nel manifesto appunto una delle prime e più importanti forme di espressione. Il primato del turismo montano spettava alla Francia, la Svizzera, la Germania e l’Italia quando le funicolari e gli avvenimenti sportivi cominciarono a destare un forte interesse. Dopo una fase iniziale di mera pubblicità, intorno agli anni Venti del Novecento si dette spazio alle informazioni e fu arricchita la veste grafica. Fu allora che gli autori cominciarono a firmarli e il manifesto divenne una vera opera d’arte e, viceversa, nello stesso tempo l’arte cominciò ad essere contaminata con il marketing. Dalle grandi litografie con la tecnica offset i manifesti divennero più contenuti negli anni Trenta e dopo la Seconda Guerra Mondiale iniziò il collezionismo anche se il mercato polacco non fu così vivace come quello svizzero e italiano ad esempio. Purtroppo tra l’altro la collezione dei primi manifesti nazionali si è ridotta molto e non supera il centinaio di opere. In ogni caso ben conservati e di bella qualità ci permettono di fare un viaggio a ritroso tornando un po’ alle immagini di quando eravamo bambini.

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