Ilaria Guidantoni, 07 Febbraio 2015
Dal 29 gennaio al 15 marzo. C’è un teatro che non ha bisogno di stupire per incantare, che riesce a trasferire il respiro di un sogno ad un fatto di cronaca, offerto come una ballata allo spettatore per indurlo ad una riflessione ad ampio spettro su un secolo di storia americana globalizzata. Al centro la dialettica del denaro che da strumento e benedizione diventa ossessione e avidità. Quando il mondo ridotto a mercato, a valore dove tutto ha un’etichetta, soffoca l’identità religiosa e la memoria dei padri a favore della nazionalità che è, ancora una volta, un modo di nominare il mercato. Un lavoro di grande raffinatezza, elegante, dove il togliere arricchisce, dove la cura meticolosa del particolare non è un dettaglio decorativo ma una sottrazione, nella scenografia come nei costumi e perfino nei gesti, nella parola. Tutto diventa stilizzato, eppure caricaturale. Un lavoro orchestrale senza picchi, dove il primo violino si nutre dell’accompagnamento. Magistrale. Compiuto.
Produzione Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa presenta
LEHMAN TRILOGY - PARTE SECONDA: PADRI E FIGLI
di Stefano Massini
regia Luca Ronconi
scene Marco Rossi
costumi Gianluca Sbicca
luci A.J.Weissbard
suono Hubert Westkemper
trucco e acconciature Aldo Signoretti
con (in ordine di apparizione)
Henry Lehman - Massimo De Francovich
Emanuel Lehman - Fabrizio Gifuni
Mayer Lehman - Massimo Popolizio
Testatonda Deggoo - Martin Ilunga Chishimba
Philip Lehman - Paolo Pierobon
Solomon Paprinskij - Fabrizio Falco
Davidson, Pete Peterson - Raffaele Esposito
Archibald, Lewis Glucksman - Denis Fasolo
Herbert Lehman - Roberto Zibetti
Robert Lehman - Fausto Cabra
Carrie Lauer, Ruth Lamar, Ruth Owen, Lee Anz Lynn - Francesca Ciocchetti
Signora Goldman - Laila Maria Fernandez
Recensione della prima parte: Lehman Trilogy, Parte prima: Tre fratelli - Piccolo Teatro Grassi (Milano)
Al Piccolo Teatro Grassi di Milano la prima nazionale di Lehman Trilogy, la nuova produzione del Piccolo Teatro di Milano, diretta da Luca Ronconi, con un cast di fuoriclasse. Centosessant’anni di storia di una delle famiglie più potenti d'America, i Lehman, sono al centro del testo di Stefano Massini, il drammaturgo oggi più premiato, in Italia e all'estero (edito da Einaudi). Fiorentino, classe 1975, personalità estrosa e schiva ad un tempo, ha scritto L’odore assordante del bianco con il quale ha vinto il premio Tondelli 2005; tra i suoi testi più noti Processo a Dio con Ottavia Piccolo (notevole) e Donna non rieducabile, dedicato ad Anna Politkovskaya. Nel marzo 2014 Einaudi ha pubblicato Lehman Trilogy, testo rappresentato con grande successo al Théâtre du Rond-Point di Parigi nel 2013 (l’allestimento francese, diretto da Arnauld Meunier, si è aggiudicato il Grand Prix du Syndacat de la Critique 2014). Testo pregnante sul quale e con il quale ha lavorato direttamente Luca Ronconi, regista protagonista indiscusso della scena attuale, l’unico che riesce ad incollare ore ad una poltrona un pubblico sempre più insofferente con il bisogno di essere stupito, forse un po’ violentato per sentirsi emozionato, ma non impegnato troppo a lungo. D'intesa con l'autore, il regista ha infatti suddiviso i tre capitoli della Trilogia (Tre fratelli, Padri e figli, L'immortale) in due parti, intitolate rispettivamente Tre fratelli e Padri e figli.
La recensione integrale su Saltinaria.it
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