mercoledì 11 febbraio 2015

La professione della signora Warren - Teatro della Pergola (Firenze)

Ilaria Guidantoni Martedì, 03 Febbraio 2015

Il buon teatro di una volta, curato nelle scene e specialmente nella colonna sonora; costumi che non lesinano l’attenzione al particolare; valida interpretazione corale degli attori. Giuliana Lojodice si conferma una vera signora del teatro. E’ la recitazione dove protagonisti indiscussi sono la voce e la mimica più che gesti, grida e grandi prestazioni fisiche. Il testo, pur in alcuni aspetti datato, si gusta ampiamente, “ruminato” dagli attori: dialoghi ben scritti, temi attuali del rapporto complesso madri-figlie e del denaro come grande regolatore delle relazioni umane.
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Produzione Teatro Eliseo, in collaborazione con Francesco Bellomo, presenta
Giuliana Lojodice (signora Warren) e Giuseppe Pambieri (sir George Crofts) in
LA PROFESSIONE DELLA SIGNORA WARREN
di George Bernard Shaw
con Federica Stefanelli (Vivie Warren), Pino Tufillaro (signor Praed), Fabrizio Nevola (Frank), Roberto Tesconi (pastore Samuel Gardner)
traduzione e adattamento Giancarlo Sepe
scene e costumi Carlo de Marino
disegno luci Gerardo Buzzanca
colonna sonora a cura di Harmonia Team
musiche originali Davide Mastrogiovanni
regia Giancarlo Sepe

Scritta da George Bernard Shaw nel 1898 e inserita nella raccolta "Commedie sgradevoli", La professione della signora Warren è un’opera dall’efficacia pungente contro l’ipocrisia ed i compromessi della società. Sul palco, Giuliana Lojodice che, pur forse non con il giusto physique du rôle per la parte che potrebbe essere probabilmente per una signora più giovane, si conferma interprete di talento, signora del teatro, elegante attrice che lascia trasparire la scuola autentica del teatro.
Lo spettacolo è diretto da Giancarlo Sepe, regista che ha più volte lavorato con la Lojodice e che ha perso negli anni la propria carica aggressiva per acquistare raffinatezza. Interessante l’inizio dello spettacolo che si apre con una rottura rispetto allo schema molto classico mantenuto poi sulla scena: un inserto di teatro danza che metaforicamente porta in scena la figlia della signora Warren - l’attrice Federica Stefanelli, brava interprete da segnalare - dai suoi libri, unica vera eredità e contributo della madre alla sua educazione sentimentale.
Il testo dev’essere letto nel contesto letterario-sociale di avanguardia del suo tempo e, pur presentando qualche tono datato, conserva ad oggi la vivacità inesauribile dei dialoghi ben scritti e articolati, nonché un’acutezza ricchissima dei sentimenti posti in gioco. Shaw si rivela conoscitore dell’animo umano, scandagliatore senza pietà di colpi di scena sottili e taglienti come le parole e buon analista dell’animo femminile.

La recensione integrale su Saltinaria.it

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