Ilaria Guidantoni Sabato, 18 Ottobre 2014
Una rappresentazione di grande leggerezza ed originalità, un modo arioso e decisamente ironico per raccontare il dramma dei drammi: la collusione della giustizia con la mafia. Semplicemente inammissibile. Una scena fatta di nulla se non di simboli, faldoni, luci che spesso non funzionano e soprattutto parole illustra il dolore e l’opportunità di essere almeno una volta nella vita testimoni, se non della verità, della sua ricerca. Nonostante tutto è un testo di speranza perché afferma che opporsi è possibile e che il coraggio di non arrendersi, di scrivere e di testimoniare è già di per sè una vittoria.
Tangram Teatro presenta
Bebo Storti e Fabrizio Coniglio in
IL TESTIMONE
scritto da Mario Almerighi e Fabrizio Coniglio
diretto e interpretato da Bebo Storti e Fabrizio Coniglio
“Il testimone” - a metà tra il recital e il racconto giornalistico - racconta, facendo parlare solamente i fatti, un episodio lontano e dimenticato dalla memoria collettiva: quello dell’assassinio del magistrato Giacomo Ciaccio Montalto, impegnato nell’indagare i rapporti fra mafia di Trapani e narcotrafficanti. Un episodio apparentemente marginale quanto paradossalmente bizzarro: una piccola cittadina al centro di un crocevia di raffinazione per produrre eroina. Un pezzo di storia contemporanea, tratteggiata seguendo oggettivamente i fatti che si verificarono prima e dopo l’assassinio.
Un uomo colto, appassionato di letteratura e di musica, amante della libertà, innamorato del mare... fa il magistrato. Il gioco è con il giudice che poi si impegnerà come per vocazione a difenderne la memoria, senza rassegnarsi ad un secondo omicidio: quello che tenta di infangarne il nome, parlando di un delitto d’onore, di una storia di donne.
La recensione integrale su Saltinaria.it
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