Ilaria Guidantoni Lunedì, 20 Ottobre 2014
La nuova sezione dedicata ai corti teatrali ha concluso la quarta edizione del Calabbria teatro Festival. “Il coraggio fa…90!” si aggiudica questa edizione fra i tre finalisti.
Uno spazio ai giovani e alla velocità che l’attualità chiede alla cultura, anche al teatro che, quale specchio della vita, è invitato a dare un’opportunità di qualità alla sintesi.
“Il coraggio fa…90!”, che avevo già avuto modo di vedere alla seconda edizione di Diritti in scena – Festival teatrale antimafie e per i diritti umani 2004 a Roma la scorsa primavera (e recensito su queste pagine), già vincitore come miglior spettacolo, si è aggiudicato all’unanimità il premio della giuria tecnica e della giuria popolare. La giuria tecnica (della quale ho fatto parte insieme a Claudio Facchinelli e Marianna Stefania Caporale) ha ritenuto di premiare questo corto in virtù della capacità di realizzare uno spettacolo compiuto in trenta minuti con una regia articolata e complessa. L’argomento pur comune, inflazionato, legato ad un mito del quotidiano, acquisisce nel corso dello svolgimento dell’azione spessore, originalità e uno sviluppo inatteso soprattutto per il lato dell’impegno civile. E’ questa la caratteristica del teatro di e con Giuseppe Arnone (del teatro Kapò di Roma), per la regia di Claudio Zarlocchi. Nondimeno è un ritratto ironico e a tratti grottesco di uno spaccato familiare – la famiglia del ‘giudice ragazzino’, lo zio Rosario Livatino – siciliano e sociale in generale. L’interprete riesce in modo non scontato a coinvolgere il pubblico, gioca con gli attrezzi di scena in modo ironico e sorprendente. Lo spettacolo inserisce interventi musicali pertinenti e con funzione narrativa. In particolare Giuseppe Arnone ricopre ruoli e “personaggi” diversi con una capacità versatile nella modulazione della voce e della parola. Spazia dal dialetto stretto all’ars poetica di invenzione, pungente e suggestiva.
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