mercoledì 31 maggio 2017

Il Mediterraneo a Roma con la Fondazione Ducci

ll Mediterraneo a Roma

La Fondazione Ducci promuove Eclairements di Hassan Vahedi
Con il titolo estroso di Luminanze, nella versione italiana, la Fondazione Ducci per la promozione dell'arte contemporanea e uno sguardo rivolto al Mediterraneo oresenta l'artista di Teheran Hassan Vahedi al Cenacolo de l’Erma, Palazzo Cisterna di Roma (via Giulia 163), dal 30 Maggio al 20 Giugno 2017. La Fondazione Ducci, da sempre impegnata nella promozione dell’arte dei protagonisti più influenti dello scenario contemporaneo, è lieta di organizzare la personale di Hassan Vahedi «éclairements (luminanze)» che, inaugurata il 29 Maggio, rimarrà in esposizione fino al 20 giugno 2017, presso la splendida cornice di Palazzo Cisterna sita in via Giulia, 163 in Roma.
La mostra, presentata dal Prof. Claudio Strinati – Presidente del Comitato Scientifico della Fondazione – e coordinata da Marcella Magaletti, Responsabile Arte della Fondazione, propone un gruppo di opere che illustreranno i più recenti sviluppi del percorso dell’artista iraniano. Nato nel 1947 a Teheran, Hassan Vahedi si è diplomato in pittura e scultura alla locale Accademia di Belle Arti. Giunto in Italia alla fine del 1974, ha studiato pittura con Montanarini e Trotti e scultura con Fazzini e Greco all'Accademia di Belle Arti di Roma. Attualmente risiede e lavora a Roma, partecipando a numerose mostre collettive e personali in Italia ed all'estero.
Tra le ultime personali: Castello Aragonese (Reggio Calabria), Spazio 23 (Roma), Italia Film (Roma), Galleria Hoor (Teheran), Elahe Gallery (Teheran), Museo Civico Archeologico, Palazzo Gori a Magliano Sabina (Rieti), Municipio di Magliano Sabina (Rieti), Galleria Miralli, Palazzo Chigi (Viterbo), Galleria Di Bartolo, EschAlsitte (Lussemburgo).
Il percorso artistico di Vahedi è mosso dall’inarrestabile ricerca di nuove espressioni formali che si realizza nell’elaborazione di opere che mostrano contenuti sempre nuovi, pitture sature di immagini che derivano dal mondo che lo circonda, tra le quali affiorano i colori e le istanze caratteristiche della nativa cultura iraniana.
In bilico tra astratto e figurativo, Hassan Vahedi propone un linguaggio artistico molto evocativo, che dà forma alle idee e alle suggestioni per mezzo di un alfabeto pittorico in cui ben si colloca la scelta espressiva di non titolare le opere, come espressione di una pittura che parla da sé e che non necessita di strutture verbali.
La Fondazione Ducci è lieta di presentare la sua ultima collezione di opere, in cui l’artista esplora la ricerca della luce attraverso l'uso del colore e scavalca i dettami e le costrizioni artistiche, elaborando un linguaggio personale che sperimenta con ogni mezzo formale. Pittura, scultura e ceramica rappresentano bene una frammentaria visione del mondo in cui il bagliore della luce interviene per illuminare l’occhio e la mente umana.
Hassan Vahedi in “Éclairements (Luminanze)”, Cenacolo de l’Erma - Palazzo Cisterna via Giulia 163 in Roma dal 30 maggio al 20 giugno.

domenica 28 maggio 2017

La vita InAttesa al festival Urgenze di Roma



La Vita inAttesa - Teatro Tordinona (Roma)

Scritto da   Giovedì, 25 Maggio 2017 
La Vita inAttesa - Teatro Tordinona (Roma)
Venerdì 19 maggio “La Vita inAttesa” di e con Pino Grossi è andato in scena nell’ambito della rassegna/concorso Urgenze 2017, nata da un’idea di Francesca Romana Miceli Picardi, autrice, regista e attrice, sostenuta e coadiuvata da Ulisse Benedetti, Lara Panizzi e Marianna StoicoTesto, regia e interpretazione di Pino Grossi per questo spettacolo autoprodotto, con Bernadetta Lucchetti all’aiuto regia. Nella sua semplicità un testo poetico, con una vena di malinconia, essenzialmente un testo musicale con i suoi ritornelli. Sono la musica e il gesto della danza il punto forte; forse manca di climax che una regia eterodiretta potrebbe aiutare o sviluppare in uno spettacolo di teatro danza.

LA VITA INATTESA
scritto, diretto e interpretato da Pino Grossi
aiuto regia Bernadetta Lucchetti

Per una lettura completa dell'articolo: http://www.saltinaria.it/recensioni/spettacoli-teatrali/la-vita-inattesa-teatro-tordinona-roma-recensione-spettacolo.html

Teatro Vittoria, stagione 2017-2018

Teatro Vittoria: il teatro di tutti e per tutti, la stagione 2017/2018

Scritto da   Sabato, 27 Maggio 2017 
Teatro Vittoria: il teatro di tutti e per tutti, la stagione 2017/2018
Un teatro storico della Capitale rilancia una stagione con una proposta articolata e varia, dalla commedia alla magia, dalle incursioni culturali in teatro, a formule di teatro-studio di omaggio a grandi personaggi, con una forte presenza della musica dal vivo, fino ad un format di teatro immersivo, perché tutto quello che è racconto al pubblico da un palco è teatro. In fondo con “Rumori fuori scena” c’è posto anche per un classico, senza che la prosa classica sia citata. Il direttore artistico, Viviana Toniolo, passa in rassegna la sua proposta per la nuova stagione da uno dei palchi storici di Roma che non è mai stato solo teatro ma impegno per il pubblico in senso ampio, anche politico. Il cartellone racconta bene la metafora di un teatro inteso non solo come spettacoli in senso classico: prosa comica e tragica, ma ben altro. Esordisce affermando che il teatro non chiude - precisazione d’obbligo viste le tante recenti polemiche e troppe voci di corridoio, non è venduto ma resta in vendita.


Per una lettura completa dell'articolo: http://www.saltinaria.it/news-spettacoli/teatro-news/teatro-vittoria-stagione-2017-2018.html

martedì 23 maggio 2017

1927 Il ritorno in Italia di Salvatore Ferragamo in mostra a Firenze

1927. Il ritorno in Italia
Salvatore Ferramo 90 anni fa tornava dagli Stati Uniti a Firenze, città che scelse per impiantare la sua attività dopo l'avventura americana che lo aveva consacrato come il "ciabattino delle stelle" a Hollywood.




A breve su Saltinaria la mia recensione 

Al museo Salvatore Ferragamo di Firenze, fino al 2 maggio 2018

Di seguito alcune immagini dell'archivio Fondazione 3M Italia






lunedì 22 maggio 2017

Intervista a Massimiliano Caprara, uomo di spettacolo a tutto tondo


Massimiliano Caprara: innovare il teatro, all’insegna di una creatività eclettica

Scritto da   Sabato, 20 Maggio 2017 
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Massimiliano Caprara: innovare il teatro, all’insegna di una creatività eclettica
Abbiamo raggiunto telefonicamente Max Caprara, attualmente in scena con lo spettacolo “The Carnage - I Cannibali” al Teatro dell’Angelo di Roma (sino al 21 maggio). L’attore nasce a Sassari nel 1967. Nella Capitale frequenta l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”. Nella sua carriera ha interpretato numerosi ruoli con registi come Ronconi, Polansky, Zanetti, Corsini, Zucchi, Apolloni, Insegno, Melchionna, Manfré, Cinque, Salveti, e nelle vesti di regista ha collaborato con Edoardo Sanguineti, Aldo Nicolaj e Vincenzo Cerami, tra gli altri, dirigendo attori come Paola Cortellesi, Massimo Wertmuller, Emma Dante, Tosca d’Aquino, Angelo Orlando e Arturo Cirillo. Caprara, inoltre, è anche autore di una quarantina di commedie rappresentate in Italia e all’estero. E’ organizzatore ed inventore di formule ed eventi come i “Corti Teatrali” e il “Musical urbanistico” (ancora non approdato in Italia). Negli anni dirige vari festival come la biennale d’arte contemporanea e una ventina di sale teatrali in Italia e all’estero. È anche critico teatrale e saggista, il suo ultimo lavoro edito da Ediesse-Feltrinelli è Il Teatro Contemporaneo. Noto attore televisivo, lo vediamo nella decima serie di "Don Matteo" come tra i protagonisti della serie di Rai 2 "Vice Questore Rocco Schiavone"; di recente nelle sale col film "Ovunque tu sarai" di Roberto Capucci, prossimamente lo vedremo anche nella seconda serie di "The young pope" per la regia di Paolo Sorrentino.


Per una lettura completa dell'articolo: http://www.saltinaria.it/tearto-interviste/cultura-e-spettacolo/massimiliano-caprara-the-carnage-intervista.html

Intervista a Pietro Dattola, ideatore del Festival teatrale Inventaria


Pietro Dattola: il teatro come invenzione, cercando quello che ancora non c’è

Scritto da   Sabato, 20 Maggio 2017 
Pietro Dattola: il teatro come invenzione, cercando quello che ancora non c’è
La voglia di scoprire anche quello che è in divenire è il principio ispiratore di Inventaria, festival teatrale giunto alla sua settima edizione, con l’intento di valorizzare il lavoro dietro le quinte e la messa in opera. Fare teatro “off è un modo per denunciare la palude italiana senza gettare la spugna. Pietro Dattola, direttore artistico della rassegna, è convinto infatti che nel nostro Paese esista una grande vivacità drammaturgica, magari sotto traccia.

Come nasce il festival Inventaria e cosa vuole suggerire il suo nome?
«Il nome Inventaria nasce dall'idea di pluralità e freschezza che caratterizza il teatro off e che perciò ci premeva trasmettere. A seconda della parte di titolo su cui ci si vuole concentrare, Inventaria può essere un inventario del panorama off contemporaneo o una boccata d'aria fresca nella palude (teatrale o meno) in cui si vive, senza dimenticare il concetto di invenzione e, se proprio vogliamo scavare fino in fondo, la radice latina del verbo invenio, trovare, nell'accezione di trovare sempre cose nuove, fare scouting, scoprire nuove realtà per farle emergere. E infatti Inventaria è nato con una particolarità: quella di selezionare anche progetti di spettacolo ancora in divenire e di artisti emergenti, rischiando e scommettendo insieme a loro. Quest'anno, per esempio, siamo giunti a 11 prime nazionali e 10 prime romane su 24 spettacoli proposti.»

Per una lettura completa dell'articolo: http://www.saltinaria.it/tearto-interviste/cultura-e-spettacolo/pietro-dattola-inventaria-2017-intervista.html