Giovedì, 10 Aprile 2014 Ilaria Guidantoni
Dall’ 8 al 20 aprile. Il ritorno al teatro classico, nel senso più nobile del termine. La scelta di un autore impegnato, severo e complesso attualizzato con garbo: il regista valorizza il bel testo, articolato e ne sottolinea l’attualità, i temi della conflittualità della convivenza umana tra interessi personali e di potere, l’intreccio perverso tra potere politico, stampa, rapporti parentali e drenaggio del consenso. L’interpretazione è affidata al gioco di squadra nel rispetto del testo, reso incisivo dalla scelta di procedere per quadri espositivi con intermezzi musicali ironici. Il gioco della scenografia tra mobilità degli ambienti e fissità dell’impianto base aiuta a mantenere l’unità di azione. Grande cura negli attrezzi di scena e nei costumi. Il gusto del sottotono senza effetti speciali premia. Interessante la capacità di ammorbidire le asperità del testo ibseniano, lasciando solo a pochi lo scontro senza scivolare nella rissa scenica.
Viola Produzioni Srl presenta
GianMarco Tognazzi e Bruno Armando in
UN NEMICO DEL POPOLO
di Henrik Ibsen
adattamento di Edoardo Erba
con Franz Cantalupo, Alessandro Cremona, Stella Egitto, Simonetta Graziano, Renato Marchetti, Antonio Milo
e con Lombardo Fornara
regia Armando Pugliese
Lavoro raffinato e curato con un ritorno al teatro classico. Questa la prima impressione avendo ritrovato il piacere di una messa in scena di gusto, senza cedere alla moda o alla tendenza - che ormai è diventata ripetitiva - di abusare di effetti ‘speciali’ e di una recitazione forzata. Si torna al nucleo del teatro, testo e recitazione, passionale e dosata ad un tempo.
La storia è di grande attualità: in una cittadina di provincia di un nord imprecisato un medico scopre che le terme pubbliche sono appestate da inquinanti scarichi montani di conciatura delle pelli. La sua idea iniziale di costruire delle terme per rivitalizzare la città e attrarre il turismo, si è così rivelata nefasta. Decide di partire all’attacco con un appello pubblico per denunciare la vicenda ma gli interessi di parte piegano anche i più strenui difensori del cosiddetto bene del popolo. Solo la figlia, che pure pagherà le conseguenze del gesto di protesta del padre - verrà infatti licenziata - rimarrà fedele al padre e coglierà l’occasione per cambiare vita, per provare a ricominciare anche se il suo sogno è una fuga, quasi mitica, ‘all’America’.
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