Mercoledì, 02 Aprile 2014 Ilaria Guidantoni
Un lavoro sul libro più letto, più tradotto e più noto a livello internazionale, numero uno nella letteratura per l’infanzia. Uno spettacolo originale dove la disciplina e la sfida che in ogni performance Massimiliano Finazzer Flory mette, questa volta si arricchiscono di sofferenza, rinunciando a quella vena estetica da cui finora non si era mai discostato; accetta la caricatura, il grottesco, la disarticolazione del burattino, diventa soprattutto padre, accetta la sconfitta e la difficile vittoria interiore, per entrambi; sceglie di commuoversi. Finazzer esce da sé, si supera, passa dall’epica alla lirica con una colorazione di tenerezza. Di profilo le interpretazioni di danza.
PINOCCHIO - Storia di un burattino
da Carlo Collodi
spettacolo di e con Massimiliano Finazzer Flory
coreografie Michela Lucenti
interpreti balletti Michela Lucenti ed Emanuela Serra
musiche Nino Rota e Fiorenzo Carpi
costumi Sartoria Brancato
Nella cornice suggestiva della Biblioteca Angelica di Roma, fondata nel 1604 - fu la prima biblioteca europea aperta al pubblico - che oggi ammiriamo nell’impianto settecentesco, palcoscenico naturale per questo respiro di grande leggerezza verso l’alto e per la sua buona acustica, Massimiliano Finazzer Flory si cimenta, come sua abitudine nel doppio ruolo di regista e interprete, in “Pinocchio”. La fiaba di Carlo Collodi è il libro simbolo della letteratura per l’infanzia, nonchè il più famoso e maggiormente tradotto al mondo, secondo un’indagine del 2012 realizzata dal Centro per il libro e la lettura del Ministero dei Beni Culturali.
Il regista è di ritorno da Tokyo dove lo spettacolo è stato presentato con successo; in omaggio a questa esperienza nel remoto Oriente ritroviamo nel testo taluni inserti in giapponese, nelle battute di una dialogo della Fatina, e la rappresentazione è impreziosita da un assolo di violoncello all’inizio affidato ad un’interprete giapponese.
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