lunedì 29 luglio 2013

I Viaggi di Dottor G - Un libro evento sul tema del viaggio


Domenica, 28 Luglio 2013 Ilaria Guidantoni

“I Viaggi di Doctor G” sono un libro singolare di viaggio, di Gian Carlo di Renzo, pubblicato da Albeggi Edizioni. Un libro di viaggi ‘diversi’ lo ha definito la giornalista del Touring Club Italiano, Clelia Arduini, che ha coordinato la presentazione, giovedì 25 luglio alle 20:00 presso la Casa del Jazz di Roma, nell’ambito del festival dell’Editoria Suoni di Parole.

Se la letteratura di viaggio è un genere consolidato e conosciuto, soprattutto dal Gran Tour in poi, dal 1700 in avanti, siamo in questo caso in presenza di una singolarità, la poesia di viaggio. Non solo, un libro la cui anima è la poesia e il corpo le illustrazioni di Spartaco Ripa, amico dell’autore che ha illustrato con colori pastello le 16 poesie dedicate a 16 città. Sono finestre che si aprono e si chiudono come istantanee e seguono in sintonia le poesie nello spirito. Una complicità che ha funzionato, come ha raccontato lo stesso autore, al quale sono arrivati soltanto i bozzetti che con grande immediatezza si sono trasformati in immagini, senza difficoltà per ammissione dello stesso illustratore.
Gian Carlo di Renzo è un noto ginecologo – famoso per aver fatto nascere nel 2000 sei gemelli – Presidente dell’associazione mondiale dei ginecologi; altresì è curioso viaggiatore e pellegrino della cultura, musicista e scrittore, prima di diventare poeta per Albeggi.

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La favola di un'altra giovinezza - Auditorium di Santa Chiara, Kilowatt Festival (Sansepolcro)


Domenica, 28 Luglio 2013 Ilaria Guidantoni  

Un lavoro di teatro puro, di parola, con una fusione perfetta tra regia e testo, interpretato e diretto da Eliana Cantone. Lo spettacolo nasce da un'esigenza forte che comincia a palesarsi nel 2007 a seguito di alcuni lavori teatrali e in particolare della collaborazione per un mese con Alejandro Jodorowsky in occasione di "Il sogno senza fine". Dalla lettura del romanzo dello scrittore rumeno Mircea Eliade, "Un'altra Giovinezza", è poi scaturita l'idea di ridare vita alla nonna, attraverso la narrazione di una storia vera.


LA FAVOLA DI UN'ALTRA GIOVINEZZA
liberamente ispirato a "Un’altra giovinezza" di Mircea Eliade
interpretato e diretto da Eliana Cantone
drammaturgia Giordano V. Amato
musica dal vivo Elisa Fighera
consulenza di Alejandro Jodorowsky
in collaborazione con Salone Internazionale del Libro Off, Circoscrizione 7, Circuito Teatrale del Piemonte

Lo spettacolo è poco pettinato, forse in taluni frangenti sgangherato, al punto da assomigliare al lavoro che si compie in danza terapia, senza preoccuparsi dell'estetica, della bella forma.

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Angeli e insetti - Auditorium di Santa Chiara, Kilowatt Festival (Sansepolcro)


Domenica, 28 Luglio 2013 Ilaria Guidantoni  

Danza allo stato puro, esaltazione dei corpi, plasticità, il trionfo della danza senza l'appoggio della drammaturgia.


ANGELI E INSETTI
coreografia, regia, costumi e disegni luci Loredana Parrella
interpreti Camilla Zecca e Yoris Petrillo
organizzazione Paolo Fontani
coproduzione AcT
con il sostegno di MiBAC - Ministero per i Beni e le Attività Culturali


La danza contemporanea e la base classica ci sono e soprattutto la figura di lei è un'allegoria grandiosa in tal senso, con una trasfigurazione del corpo e dell'emozione, una fluidità che incantano. Forse un po' troppo lungo e drammaturgicamente senza azione e storia. Altro elemento che penalizza questa pur pregevole performance il tono un po' monocorde di un rapporto di stupro e dipendenza tra vittima e carnefice, morboso che non lascia spazio ad altro al di là di quello che una scheda critica racconta. Trovo sempre un po' troppo nudo in scena, sempre sbilanciato sul femminile.

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Display - Auditorium di Santa Chiara, Kilowatt Festival (Sansepolcro)


Domenica, 28 Luglio 2013 Ilaria Guidantoni  

Un gioco-spettacolo con il video in scena, mentre il proprio corpo diventa strumento e palcoscenico di ironia oltre che di ‘virtuosismo’ tecnologico.

DISPLAY
ideazione, coreografia e interpretazione Davide Calvaresi
visione Valeria Colonnella

7/8 chili, compagnia marchigiana, mette in scena “Display”, ideato e interpretato da Davide Calvaresi che ne ha curato anche la coreografia, con un intervento di Maria Calvaresi. La performance, a detta dello stesso autore-performer, non vuole iscriversi necessariamente nella ricerca di novità a tutti i costi - i video in scena appaiono già negli Anni ’70 del Novecento, ha dichiarato nel corso della discussione - quanto esplorare le possibilità di ricerca che mettono in contatto e contaminazione movimento, immagine, corporeità tridimensionale e video.
L’elaborazione nasce in modo molto semplice nella cucina di casa senza l’uso di uno specchio, lavorando in diretta, rivedendosi, sperimentando prima di mostrarsi. Il percorso si snoda in tre performance una delle quali, “Replay”, sul rapporto uomo-donna nella coppia che si deteriora dopo il matrimonio, è già stata presentata nel 2012 all’interno della vetrina Anticorpi Explo e alla Biennale di Venezia.

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Incarnazione - Teatro Dante, Kilowatt Festival (Sansepolcro)


Sabato, 27 Luglio 2013 Ilaria Guidantoni  

Una performance di grande fluidità, essenzialità, moderna e metropolitana, percorsa da una sottile malinconia sulla quale il silenzio crea un effetto di forte amplificazione.


INCARNAZIONE
coreografia Laura Boato
performers Sandro Bullo, Michela Dal Bo, Laura Gagliardi
musiche Telefon Tel Aviv, Monolake
disegno luci Luca Ferro
costumi Daniel Tuzzato

Uno spettacolo muto. Un uomo e una donna diventano la struttura, l'architettura con i loro corpi in grado di accogliere, di offrire un sostegno e rifugio alla giovane donna adolescente che da un atteggiamento seduttore, anche ambiguo, iniziale si riavvolge su stessa in un processo a ritroso fino ad essere trasportata in un carrello spinto da quelli che si capisce siano i due genitori; mentre lei all'interno è raccolta come un feto.

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Salomè ha perso il lume - Auditorium di Santa Chiara, Kilowatt Festival (Sansepolcro)


Sabato, 27 Luglio 2013 Ilaria Guidantoni

Una rilettura tra gioco, ingenuità e crudeltà come quella che appartiene solo ai bambini. Una grande capacità scenica e versatilità, con qualche lentezza e un auto-avvolgimento che penalizza la forza. Uno spettacolo esteticamente bello - sapiente l'uso delle luci e la capacità di far muovere il corpo - potente nell'instaurare un rapporto con la materia. Salomè mangia la creta che poi sputa e la sensazione è quasi claustrofobica.

SALOME' HA PERSO IL LUME
di e con Costanza Givone
scenografia e disegno luci Samuele Mariotti
assistente alla regia, design e video João Vladimir

Costanza Givone vive in Portogallo e ha una formazione ad ampio spettro, che si percepisce e si apprezza sulla scena: recita e si dona alla 'performance', con la voce e il corpo che muove bene, indubbiamente. Inoltre danza e lavora la creta con proprietà, come chi non improvvisa ma lo sa fare. La formazione le viene dall'osservazione del fratello artista. Ha studiato - e si vede - biomeccanica teatrale, teatro fisico, danza contemporanea.
Lo spettacolo è diviso in due parti, forse un po' scisso, e la spiegazione c'è perché la prima parte nasce nel suo salotto di casa per poi crescere in sale di prova e residenze teatrali.

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Ricettario/Lato B - Palazzo delle Laudi, Kilowatt Festival (Sansepolcro)


Uno spettacolo per me - Raccontare una storia…quasi una ricetta. Teatro e gioco, un binomio per piccoli e grandi. E’ questa l’iniziativa che Kilowatt offre allo spettatore nella micro performance di tre minuti, one to one, proposta da Teatro Neo e Chiara Vallini.


RICETTARIO/LATO B
(performance per uno spettatore)
di e con Chiara Vallini
musiche originali Fabio Viana
Kilowatt Festival 2013- Selezione Visionari


Lo spettatore si side al tavolo di fronte ad un’attrice vestita da cuoca con un’aria misteriosa: sarà la strega del castello, una principessa sotto mentite spoglie o soltanto una fanciulla infelice che nelle cucine del palazzo si è inventata un modo per andare oltre le pareti domestiche con la fantasia?

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Kilowatt Festival, un territorio palcoscenico


Sabato, 27 Luglio 2013 Ilaria Guidantoni

Un festival di teatro di innovazione e di coraggio, questa la parola scelta nel 2013, in un territorio che evoca classicità e misura: San Sepolcro, cittadina in provincia di Arezzo che conserva le vestigia medioevali e rinascimentali di quel laboratorio di cultura che ruotava intorno all'elaborazione dei parametri della modernità.

San Sepolcro fu fondata intorno al Mille da due Santi Pellegrini, Arcano ed Egidio, di ritorno appunto dal Santo Sepolcro, da cui il nome. Siamo nella terra di Piero della Francesca, nato nel 1412 - che usava firmarsi come Petrus de Burgo - e del suo concittadino fra ' Luca Parioli con il quale si confronta sul tema della città ideale. Ovunque tutto parla del mondo della perfezione prospettica, della ricerca suprema dell'armonia e il borgo sembra un'estensione della teoria della prospettiva dell'insieme pittore. L'itinerario del Kilowatt Festival incrocia i luoghi dell'arte, dalla Cattedrale di San Giovanni Evangelista alla Chiesa e all'Oratorio di San Rocco, dalla Casa di Piero della Francesca al Museo Civico che dell'artista conserva la Resurrezione e il Polittico della Misericordia, commissionato dalla confraternita omonima nel 1445 e che poi ebbe vicende alterne sotto la controriforma. Dal bel Palazzo si può proseguire per accedere a Palazzo Borbone del Monte, sede del Museo di Aboca, azienda da secoli produttrice di prodotti a base di erbe officinali e partner del Festival. Nelle sue sale si respira l'atmosfera intrigante dei laboratori di alchimia. Gli anni del Palazzo sono quelli successivi alla Battaglia di Anghiari, del 1440, quando con grande soddisfazione degli abitanti del luogo, la cittadina passò dai Papalini alla Repubblica Fiorentina che ne trasformò il volto artistico e culturale a partire dalla nuove mura realizzate da Giuliano da Sangallo.

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lunedì 22 luglio 2013

Colore, architettura e città: una riflessione sulla cultura del progetto sostenibile


Sabato, 20 Luglio 2013 Ilaria Guidantoni

Un grande simposio sul colore e l’ambiente urbano tra arte e architettura si è tenuto alla Casa dell’Architettura di Roma, promosso dall’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori di Roma e Provincia e dalla Consulta per il Progetto sostenibile e l’efficienza energetica, con il sostegno di Eurosolar Italia (Main sponsor OIKOS e sponsor MV Resilienti).

Patrizia Colletta, una delle anime del dibattito, Consigliere dell’Ordine e Presidente della Consulta Progetto sostenibile ed efficienza energetica, introducendo i lavori ha sottolineato come l’appuntamento rappresenti una sfida per gli architetti a livello internazionale, in particolare in un momento di crisi. Il colore infatti è sinonimo di riuso, riqualificazione, restauro a costi contenuti e in tempi rapidi; inoltre riveste un ruolo importante per l’aspetto della sostenibilità, considerato che l’uso sapiente favorisce il risparmio energetico. Dovrebbe pertanto essere inserito nelle agende dei politici e degli amministratori della città perché rappresenta uno dei parametri della vivibilità. Un esempio per tutti è la Tirana riveduta dove il colore, sebbene in un’opera di spontaneismo, ha cambiato il volto e il corpo di un’urbanizzazione dopo anni di architettura sovietica.
Ripensare la città come un’opera d’arte, “far funzionare il cervello in termini di creatività”, ha detto il nuovo Assessore all’Ambiente del Comune di Roma, Estella Marino, “è uno dei modi migliori per combattere la scarsità di risorse con la quale fa i conti il patrimonio pubblico storico-artistico. 
Oggi, direi purtroppo, il colore è percepito soprattutto come gusto e a livello emozionale per induzione della logica del mercato, ma originariamente era dotato di valore altamente simbolico, anche se soggetto a cambiamenti nel tempo e secondo il contesto.
Basti pensare al colore nero che, come ha raccontato Teresa Sapey, Architetto e Designer torinese, da molti anni residente in Spagna, è stato importato con la scoperta dell’America nel 1492 perché originato da un batterio che cresce sulle piante tropicali. La prima a indossarlo fu Isabella di Castiglia e dopo di lei i reali di Francia; finché successivamente passò come divisa di servizio perché non si sporca. Fu così fino all’inizio del Novecento quando Coco Chanel lo rimise in uso come colore della moda elegante e per il guardaroba femminile, con la famosa Petite robe noire. 
Attualmente è la moda a guidare il gusto e le tendenze in generale, ad esempio anche nella percezione del corpo e nella rivisitazione del femminile e maschile che con il colore gioca un'attribuzione importante.

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lunedì 15 luglio 2013

Street art e rivolte


I graffiti urbani sono una forma d'arte esplosa con le proteste arabe con il loro carattere  di satira e denuncia che vede le donne protagoniste, sexy, impegnate così come dopo la vicenda di Amina al Cairo sono comparsi reggiseni blu sui muri della città. Sono le donne il vero motore della rivolta, d'altronde sta accadendo ovunque, come denuncia "Le Monde" week end, 13,14 e 15 luglio. 
In particolare si evidenzia la vivacità di questa forma artistica in Egitto dove, diversamente dall'Algeria degli anni Novanta del Novecento o dalla Tunisia di oggi, la laicità non è un problema; lo è piuttosto la democrazia.

Daniela De Biase: Il colore è una cosa seria, umanizzare gli ambienti decorando


Domenica, 14 Luglio 2013 Ilaria Guidantoni

Il colore non come semplice orpello, elemento estetico ma funzionale, se non addirittura terapeutico per l'ambiente e, di conseguenza, per chi lo vive. Con questo spirito è nato anni fa il marchio COLORE E e la progettazione per un'architettura colorata e non semplicemente dipinta, ovvero pensata ab origine con il colore. A dire il vero, seguendo il percorso di studio e sperimentazione dell'architetto Daniela De Biase, si tratta di un connubio che nella storia dell'architettura si è realizzato pienamente perdendosi poi in gran parte nell'epoca moderna dove la forma e l'architetto hanno prevalso sul colore e sulla figura del decoratore.

CONVEGNO COLORE, ARCHITETTURA E CITTA'

La cultura del progetto sostenibile

cura scientifica Patrizia Colletta

18 luglio 2013 ore 14.30 > 18.30

Casa dell'Architettura - Piazza Manfredo Fanti 47, Roma


Com'è nata l'idea del convegno è soprattutto di un confronto internazionale dove si incontreranno varie teorie sull'uso del colore negli ambienti edificati?

"Un paio di anni fa ho partecipato ad un convegno itinerante dedicato a materia, luce e colore e ho fatto un intervento nel quale ho fatto presente che a Roma non esisteva un laboratorio sul colore ad uso dei professionisti benché se ne avvertisse l'utilità. In quell'occasione ho conosciuto il presidente di Oikos pitture - l'azienda che tra l'altro è lo sponsor principale del convegno - Claudio Balestri con il quale abbiamo condiviso l'idea dell'uso del colore per il benessere. Ne è nato un confronto e un dialogo per sviluppare i tema dell'economia sensoriale".

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mercoledì 10 luglio 2013

"I Viaggi di Doctor G" - Esce il libro di poesie di viaggio di Gian Carlo Di Renzo illustrate da Spartaco Ripa


Il lancio del volume a Roma il 25 luglio 2013 nell’ambito del Festival “Suoni di Parole” alla Casa del jazz. Ore 20.00

Albeggi Edizioni presenta una nuova raccolta di poesie per la collana ControVerso: “I viaggi di Doctor G”, poesie di viaggio di Gian Carlo Di Renzo, illustrate a colori da Spartaco Ripa, con introduzione di Alberto Contri

Gian Carlo Di Renzo, in arte “Doctor G”, è un medico e ricercatore di fama internazionale, ma è anche un artista, musicista e poeta. Da scienziato gira il mondo per divulgare i risultati del suo lavoro ma nei suoi viaggi non dimentica mai la sua penna, e traccia istantanee poetiche di ogni luogo che incontra, svelandone anche i volti più nascosti. Poesie e illustrazioni descrivono luoghi noti come Pechino, Mosca, Lisbona, Shanghai, ma anche luoghi lontani, meno noti, o addirittura inaccessibili, come Jazzine, Curitiba, Saigon, Doha, Ciudad del Mexico, Kabul, Kiev e Ushuaia, la “fine del mondo”. 

Le illustrazioni, ricche di dettagli, ritraggono Doctor G nelle ambientazioni narrate, o mentre le descrive, o le ricorda, e danno “corpo” ad immagini vivide come quelle di Berlino “impietosa, ruvida e viva, abbracciata al fantasma del suo muro di pietra” o di Pechino “non è più proibita né sigillata: gli acuti odori dell’antico centro violentati dalla polvere di mercurio” o di Shanghai “Sul Bund orlato di fuoco al tramonto, marmi di arcana potenza lasciano ombre sul fiume lento e pastoso, solcato da file di tartarughe naviganti”. Le poesie fotografano anche la realtà sociale dei luoghi narrati, come nel caso di Ciudad del Mexico dove “una vecchia mestiza offre su una mano un cuoricino di plata per pochi pesos, due occhi vuoti, abituati al diniego, afferra una carta di pesos come fosse un pezzo di pane” o dell’India, in cui “l’asfalto senz’anima che ti circonda è percosso da gomme e zampe in un caotico turbinio di attimi strappati e di scontri evitati”. Il libro raccoglie 16 poesie e 16 illustrazioni; apre con le immagini di Verona, passa dalla martoriata Kabul, “splendido scrigno di una civiltà repressa che da Alessandro a Barbur ha dettato arabeschi di guerra e di arte” e si conclude con Ushuaia, la fine del mondo: “Tremila i chilometri che distaccano dal capo e là in fondo ulula tutto il ghiaccio intorno e sotto un cielo corrucciato un passo felpato ferisce il sublime silenzio”.

Gian Carlo Di Renzo è specialista in ostetricia e ginecologia, scienziato ricercatore nel campo della medicina materno-fetale, dirige la Clinica Ostetrica e Ginecologica e la Scuola di Specializzazione in Ginecologia e Ostetricia dell’Università di Perugia, e’ Segretario Generale della Federazione Mondiale di Ginecologia ed Ostetricia, è Visiting Full Professor nelle Università di Kansas City, New York, Kuwait, Qatar e Honorary Professor delle Università di Buenos Aires, Mosca, Dubrovnik, Belgrado, Tomsk e Chisinau. Fondatore e editor di numerose riviste scientifiche nazionali ed internazionali è autore di oltre 1000 pubblicazioni scientifiche. Ha pubblicato diverse opere letterarie, tra cui “Olfatto e profumo in arte, storia e scienza” e “La violenza sessuale: miti, stereotipi e realta’” (Aracne Editore), “Il mio paziente non e’ ancora nato” e la raccolte di liriche “Le ali dell’anima” (DR Editore) e la silloge “Il tramonto della luna” (Ibiskos Edizioni). 

Spartaco Ripa è pittore, fumettista, illustratore, storyboardista e visualizer.  Pubblica in Francia, Germania e Spagna. Per Feltrinelli ha illustrato e adattato “La storia di Cap. Patchwork” tratto dal romanzo "Terra" di Stefano Benni, ripubblicato in Francia da Edition Nuclea e in Italia da 001 edizioni.  Ha adattato ed illustrato per Kowalski (Feltrinelli) “L’invenzione del naso e altre storie”, scritto da Claudio Baglioni da un’idea di Paola Massari. Disegna per il settimanale "il Giornalino" (Edizioni Paoline) la serie “Supergame” e collabora con agenzie di pubblicità di Roma e Milano. Vive e lavora a Roma. 

Alberto Contri, che firma l’introduzione, è docente universitario e Presidente di Pubblicità Progresso

www.albeggiedizioni.com

martedì 9 luglio 2013

Kilowatt Festival 2013 l'energia della scena contemporanea a Sansepolcro dal 20 al 27 luglio


Comincerà alle ore 18.30 del 20 luglio 2013 nella piazza principale di Sansepolcro (AR) l’XI edizione di Kilowatt Festival, uno dei principali appuntamenti nazionali del teatro d’innovazione, della nuova danza contemporanea, della scena musicale ed artistica. Un appuntamento diverso da tutti gli altri festival estivi, un progetto che persegue in maniera ostinata un modello di accoglienza e coinvolgimento del pubblico che punta sull’apertura e che ha fatto di questa il suo fiore all’occhiello, allontanandosi dai percorsi più elitari che la scena contemporanea spesso rischia di percorrere. E’ questa apertura che ha portato Kilowatt alla ribalta dell’attenzione nazionale, che nel 2010 gli ha fatto assegnare il Premio Ubu come miglior festival nella categoria Progetti Speciali, nel 2013 il premio Nico Garrone e che ha spinto, due dei più famosi economisti della cultura italiani Alessandro Bollo e Lucio Argano, a inserire Kilowatt tra i dieci case-study esaminati nelle loro pubblicazioni; una caratteristica che ha portato nella Valtiberina toscana migliaia di spettatori, decine di giornalisti nazionali e moltissimi artisti.


KILOWATT FESTIVAL – 2013
L’energia della scena contemporanea
XI edizione
20 – 27 luglio 2013 Sansepolcro (Arezzo)


CAPITANI CORAGGIOSI
è il titolo della XI edizione di Kilowatt,
il festival che ha messo il pubblico al centro della ricerca


Ilaria Guidantoni con Saltinaria.it al Kilowatt Festival 2013 il 26 e 27 luglio


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lunedì 8 luglio 2013

Racconti dal faro - Teatro de' Servi (Roma)


Domenica, 07 Luglio 2013 Ilaria Guidantoni

Frammenti, ricordi, pensieri, soprattutto emozioni. La vita di una donna raccontata attraverso gli incontri, letterari e reali; una passeggiata nel tempo dove immagini, suoni e parole si incontrano, si intrecciano in un rimando continuo come la vita. Un’interpretazione delicata dove la lettura è lo stile, sommesso e delicato. Uno spettacolo semplice, intimo, profondo ed essenziale come i sentimenti, con una vocazione in qualche modo antica. E’ però una composizione a suo modo originale che distilla la nostalgia come una dimensione quasi strutturale dell’animo femminile. Catherine Spaak si conferma una grande signora del teatro, che non ha bisogno di effetti speciali, neppure quasi di muoversi, tutta raccolta nella sua voce e amplificata da quella degli strumenti. Bravi i musicisti ed estremamente piacevole anche l’interpretazione vocale della cantante, soprattutto nel primo dei due brani. Tutti a piedi nudi, la semplicità e l’essenzialità sono d’obbligo.


RACCONTI DAL FARO
"Le cose della vita arrivano e se ne vanno perché quello che cambia è solo il nostro punto di vista”
voce Catherine Spaak
musica Stefano Graziani (chitarra), Massimo Zemolin (chitarra), Ivan Zuccarato (pianoforte e tastiere), Maria Dal Rovere (voce), Paolo Prizzon (batteria)
testi Catherine Spaak, Fabio Silei
arrangiamenti orchestrali Stefano Panizzo

Una donna, un faro, un diario. Una donna sola, inciampata in una diagnosi sbagliata e improvvisamente restituita alla vita. La decisione di ritirarsi in un faro, nella solitudine fiera di chi non è prigioniero della solitudine ma orientamento per gli altri e per chi attraversa, come in fondo ognuno di noi, il mare in tempesta. Il mare è come l’acqua un simbolo ambiguo, anzi meglio dovremmo dire duplice, fonte di vita, di avventura, di possibilità infinite; come anche minaccia, luogo di indeterminatezza, di potenza che sovrasta.
Un faro avvolto nella solitudine e nel silenzio, rotto soltanto dall’infrangersi delle onde. Luogo di introspezione, di ricerca, ma anche punto focale di un nuovo inizio che non conosce mai la parola fine.
Un diario abbandonato, con la copertina scura, rosicchiata dalla salsedine, con le pagine ingiallite dal tempo, dove i luoghi e i personaggi si trasformano da 'assenze' evanescenti in presenze, tanto reali da poter incarnare tutta la profondità e la complessità dell'esistenza umana.
La ‘donna del faro’ legge storie di altri, storie uniche, piccole e grandi emozioni che rappresentano lo spaccato più intimo in cui ognuno di noi trova una traccia di sé. Come diceva Proust, “ogni lettore, quando legge, è il lettore di se stesso”.

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giovedì 4 luglio 2013

XXI FESTIVAL SETE SÓIS SETE LUAS


Un'estate di anteprime nazionali: un tuffo nelle correnti culturali del Mar Mediterraneo

A Pontedera dal 15 al 19 luglio

Il Festival Sete Sóis Sete Luas, giunto alla sua XXI edizione, continua la propria missione culturale lungo le vie del mondo mediterraneo e lusofono rinnovando continuamente la sua programmazione. L'estate di Pontedera si distingue per cinque concerti in anteprima nazionale, cinque serate imperdibili al Centrum Sete Sóis Sete Luas, eventi inediti che condurranno il pubblico lungo un pellegrinaggio musicale, e non solo, che passerà attraverso Spagna, Portogallo, Capo Verde e Istria coinvolgendo l'intero universo culturale lusofono e Mediterraneo. Mobilità delle arti, degli artisti, e del pubblico, multiculturalismo e cooperazione culturale sono i principali motori dell'attività del Festival Sete Sóis Sete Luas, che anche in questa edizione si pone l'obiettivo di integrare e intrecciare tra loro i destini culturali dei paesi del mondo lusofono e mediterraneo. Musica e arte, linguaggi liberi, trasversali e universali, diventano occasione di dialogo e incontro con altri modi di essere.  

Think Globally, Eat Locally – Pit-stop all'art Art Café Sete Sóis Sete Luas
Il dialogo e la comprensione tra le diverse culture, obiettivo primario del Festival Sete Sóis Sete Luas, passa anche per lo stomaco. Cibi, bevande, odori e sapori del mondo per esplorare la storia, l'identità e il patrimonio culturale e artistico dei paesi che fanno parte della rete del Festival Sete Sóis Sete Luas. All'art café del centrum potrete sentire l'aroma del caffè di Capo Verde, sorseggiare il Vinho Tinto Alentejano, il Moscato di Frontignan, vibrare per il sapore forte della Palinca romena o del limoncino di Oristano, sperimentare il gusto salato del Caju brasiliano, addolcire il palato con miele delle Azzorre e condire il tutto con dell'ottimo olio dell'Istria. 

I Concerti – Anteprime nazionali
Si aprono le danze Lunedì 15 Luglio con Miguel Cañas, ballerino e coreografo Andaluso con una vasta esperienza nel mondo della danza e del Flamenco. È stato primo ballerino della Compagnia Paco Romero nel 1987 e nella Compagnia Teatro di Danza Española Luisillo, e attualmente è il primo ballerino del tablao “El corral de la Morería” a Madrid, considerato il più grande tablao di flamenco del mondo. Maestro di Flamenco di fama mondiale, ha tenuto lezioni in tutto il mondo e partecipato come attore e coreografo a diversi spettacoli. Prima di cimentarsi nel suo tour mondiale in autunno, che lo porterà fino in Giappone, Miguel promette di sedurre il pubblico di Pontedera con un'esibizione carica di atmosfere iberiche.
Martedì 16 Luglio preparatevi per un'immersione nel Mediterraneo con la Orient.7Sóis.Orkestra, produzione originale del Festival Sete Sóis Sete Luas. Alla ricerca di punti di incontro tra le tradizioni occidentali e orientali, la Orient.7Sóis.Orkestra, magistralmente diretta dal musicista portoghese Rão Kyao – ambasciatore della musica portoghese nel mondo, e vincitore di due dischi d'oro e di platino – mistura le origini musicali dei suoi componenti, sintetizzandole armoniosamente in una serie di brani inediti carichi di energia e memorie mediterranee. Si crea così un'intesa tra correnti culturali di diversi paesi del mediterraneo: le anime più orientali dell'orchestra,  Marko Kalcic dalla Croazia al basso e Kelly Thoma dalla Grecia con l'inconfondibile suono della lira di Creta, si fondono con la voce profonda dell'algerino Salim Allal, con le vibrazioni della chitarra dello spagnolo Miguel Angel Ramos, e con il vigore della batteria del portoghese Ruca Rebordão. La Orient.7Sóis nella sua tappa pontederese sarà  accompagnata in alcuni brani dagli allievi dell'Accademia della Chitarra S. Tamburini & Co., collaborazione che si inserisce nel progetto della “Tavola della Musica”.
Una vera e propria missione culturale quella dei Galandum Galundaina, che si esibiscono Mercoledì 17 Luglio per portare a nuova vita i suoni delle loro origini. Si tratta di gruppo di musica tradizionale mirandese creato con l'obiettivo di raccogliere, investigare e divulgare il patrimonio culturale delle terre di Miranda. La carriera musicale dei Galandum Galundaina, iniziata nel 1996 nell'estremo nord del Portogallo, rappresenta il ponte temporale tra l’antica generazione di musicisti e la generazione più giovane, assicurando la sopravvivenza, la trasmissione e l'evoluzione della cultura di questa antica regione portoghese. A cavallo tra passato e presente, tra tradizionale e moderno, gli strumenti usati dai Galandum Galundaina sono riproduzioni manufatte di strumenti molto antichi, che mantengono le sonorità tipiche degli originali. 
Giovedì 18 Luglio, Mariana Ramos, grazie alla sua grande capacità interpretativa, porterà a Pontedera le esperienze musicali di Capo Verde. L'incontro con Teófilo Chantre, compositore di Cesaria Évora, e Nazalio Fortes, entrambi capoverdiani, intensificherà l'interesse di Mariana nei confronti del suo paese d'origine, fino a caratterizzare la sua intera produzione musicale indirizzandola verso i suoni e la cultura di Capo Verde. Da qui inizia il cammino verso la notorietà, che porterà Mariana a essere riconosciuta non soltanto dalla comunità capoverdiana, ma anche a livello internazionale, cantando in Francia, Africa, Italia e Grecia. Le sonorità che Mariana predilige sono ritmate, con arrangiamenti che appartengono alla tradizione capoverdiana, e che valorizzano con grande eleganza la voce soave di questa autrice e interprete che rappresenta al meglio la cultura dell'arcipelago di Capo Verde.
Dall'Istria, sull'altra sponda dell'Adriatico, proviene il musicista Franko Krjakar che si esibirà Venerdì 19 Luglio. Così come l'Istria è terra d'incontro di lingue ed etnie diverse, la musica di Franko, frutto di una vasta ricerca etnografica, si colora di complesse sfumature culturali. Partendo dallo studio delle identità culturali e musicali tipiche della tradizione croata, con cui mantiene un forte legame, Franko rompe i confini della musica popolare senza stravolgerli, riuscendo a creare composizioni moderne ma ricche di richiami al passato. Formatosi a Pula come musicista professionista, ha vissuto e suonato per diversi anni in Svizzera, collaborando con molti musicisti europei. Suonando in modo alchemico innumerevoli strumenti classici, Franko fonde atmosfere, memorie ed emozioni, facendo vivere, attraverso la propria musica, tutto l'universo simbolico della Croazia.

Laka espone in anteprima nazionale al centrum di Pontedera
15 Luglio – 15 Settembre
Nuova esposizione al Centrum Sete Sóis Sete Luas di Pontedera, che ospiterà le opere dell'artista Basco Laka. José Javier Lacalle Vásquez, detto Laka, nasce nel 1952 ad Amorebieta-Etxano, Bizkaia, un piccolo comune dei Paesi Baschi. Il periodo più intenso della sua attività artistica sono gli anni ´70, durante i quali espone con regolarità e riceve numerosi premi. Le sue opere si caratterizzano per una componente fortemente ludica, e per un uso sapiente dei cromatismi. All'interno degli scenari surrealisti tipici delle sue opere, prendono vita figure stilizzate, primitive e quasi ancestrali, tratteggiate con grande maestria e capaci di rievocare le peculiarità del territorio e delle atmosfere dei Paesi Baschi.

IL FESTIVAL
Il Festival Sete Sóis Sete Luas (www.7sois.eu), che gode del prezioso sostegno della Regione Toscana, della Provincia di Pisa e del Comune di Pontedera quest’anno compie 21 anni (1993-2013) e non si ferma: il suo viaggio culturale tra epoche, stili e continenti continua, raggiungendo ogni anno orizzonti del mondo mediterraneo e lusofono sempre più lontani. 
Il Festival Sete Sóis Sete Luas nasce nel 1993, inaugurando un positivo e costruttivo scambio culturale tra Italia e Portogallo che nel tempo si è aperto a nuove realtà fino a diventare, oggi, una rete culturale che comprende più di 30 città di 13 diversi paesi del mondo mediterraneo e lusofono:  Brasile, Capo Verde, Croazia, Francia, Grecia, Israele, Italia, Marocco, Portogallo, Romania, Spagna, Slovenia e Tunisia. Il Festival coinvolge più di 400 artisti, promuove ogni anno oltre 150 concerti di musica popolare contemporanea accompagnati da esposizioni di arte plastica, attirando una platea cosmopolita di più di 200.000 spettatori. Le città italiane che fanno parte della rete del Festival sono: Pontedera (PI), Montelupo Fiorentino (FI), Moncalieri (TO), Mascalucia (CT), Pollina (PA), Oristano, Genazzano (RO) e Roma.

Programma:
Lunedì 15 luglio – Miguel Cañas, Spagna
Martedì 16 luglio – Orient.7sóis.Orkestra, Mediterraneo
Mercoledì 17 luglio – Galandum Galundaina, Portogallo
Giovedì 18 luglio – Mariana Ramos, Capo Verde
Venerdì 19 luglio – Franko Krajkar, Croazia
Cortile del Centrum Sete Sóis Sete Luas, Viale Rinaldo Piaggio 82, Pontedera
Ore 22:00 - Ingresso Libero

Esposizione Laka
15 Luglio – 15 Settembre
Centrum Sete Sóis Sete Luas, viale Rinaldo Piaggio 82, Pontedera
Entrata Libera





Giovedì 18 luglio ore 14.30 "Colore Architettura e Città. La cultura del progetto sostenibile", Convegno internazionale a Roma - Casa dell'Architettura

Giovedì 18 luglio si terrà dalle ore 14.30
presso la Casa dell’Architettura il Convegno Internazionale "COLORE ARCHITETTURA E CITTA’. La Cultura del Progetto Sostenibile”, promosso dall'Ordine degli architetti PPC di Roma, dalla Consulta del progetto sostenibile e dall’Associazione  Eurosolar  Italia. 
A conclusione un cocktail nel giardino della Casa dell’Architettura

La sfida ambientale, la riqualificazione e la valorizzazione del patrimonio esistente delle città chiama gli architetti italiani e internazionali a diventare interpreti e protagonisti di una nuova visione di società che dovrà essere “sempre più sostenibile e più verde”. 
La “luce” e il “colore” sono componenti fondamentali dell’Architettura che connota ed esalta l’identità e il carattere culturale, sociale e ambientale della città del futuro.

Le multiformi vie del colore saranno tracciate dalla relazione introduttiva dell’arch. Patrizia Colletta, delegata dal Consiglio e presidente della Consulta “Progetto sostenibile ed efficienza energetica”, e dai relatori realizzando una polifonia di voci per confermare che il colore non può essere considerato un semplice elemento decorativo ma è un elemento fondante in ogni progetto di architettura e di città. 

Massimo Caiazzo, vicepresidente I.A.C.C., International Association of Color Consultant, presenterà il valore sociale del colore, preziosa risorsa per la valorizzazione e il recupero del territorio con interventi poco onerosi e di rapida attuazione, apportando benefìci concreti alla qualità della vita. Teresa Sapey, architetto e designer, italiana di nascita ma spagnola per scelta, farà rivivere le sue architetture emozionali, sapienti e coraggiose, reinventando con creatività luoghi spesso insignificanti e anonimi. Barbara Eble Graebener, color designer, mostrerà le atmosfere luminose create artisticamente nelle costruzioni ecologiche realizzate insieme al marito, Joachim Eble, maestro della bio-architettura in Germania. Il colore disegna anche l’urbanistica con Francesca Sartogo, presidente di Eurosolar, nella continua ricerca sulla formazione della città e del suo territorio, centrata sull’ecologia e l’energia. Lo studio del colore usato per riqualificare l’immagine della città, il tessuto urbano e il patrimonio storico sarà presentato da Marcella Morlacchi, architetto e docente universitario, i cui piani del colore sono graficizzati con acquerelli apprezzabili non solo dal lato tecnico ma anche artistico. Infine, il colore al servizio del comfort ambientale e del benessere psico-fisico verrà presentato dai progetti cromatici di Daniela De Biase, architetto e color consultant, che usa l’energia colore in modo funzionale ed oggettivo per realizzare il gradimento sensoriale negli ambienti sanitari.

Esponenti del mondo universitario e della professione si confronteranno nella tavola rotonda del convegno promosso dall'Ordine degli architetti PPC di Roma, dalla Consulta del progetto sostenibile e dall’Associazione Eurosolar Italia, con l’obiettivo di porre l’attenzione sull’attualità del tema del rinnovamento e della qualità della città. Attraverso l’uso consapevole del colore nei vari ambiti d’intervento è possibile esprimere una nuova qualità urbana: il colore come elemento risolutorio di un relooking per riusare il patrimonio edilizio esistente, riqualificare aree urbane inutilizzate o degradate e veicolare il concetto di sviluppo sostenibile.

Nella tavola rotonda, presieduta dalla giornalista Barbara Bonura, interverranno: Eliana Cangelli Università Sapienza di Roma, Carlo Gasparrini Università Federico II Napoli, Claudio Balestri presidente OIKOS, Paolo Rotelli componente Commissione Protocollo di Kyoto, Braccio Oddi Baglioni vicepresidente Federcostruzioni, Ilaria Guidantoni giornalista e scrittrice, oltre ad un folto uditorio.
Al Convegno interverrà l’Assessore all’Ambiente del Comune di Roma on. Estella Marino.

mercoledì 3 luglio 2013

Teatro della Cooperativa - Stagione 2013/2014 "La vita xè un bidòn" (Angelo Cecchelin)


Martedì, 02 Luglio 2013 Ilaria Guidantoni

Un’esperienza culturale e scenica, oltre che urbana, prima che un semplice teatro. La programmazione della stagione 2013/2014 rispecchia questa volontà di teatro ‘organico’, popolare, a contatto con la strada e la città e soprattutto le sue magagne. Il Teatro della Cooperativa è un’inserzione dinamica nel tessuto urbano che promuove soprattutto la drammaturgia contemporanea, con un’attenzione particolare al femminile, il coinvolgimento del pubblico con un’iniziativa ad hoc per il prossimo inverno e una specifica attenzione alle compagnie dei giovani. La prossima stagione, ricca e variegata anche in termini quantitativi, ha una dedica che ne definisce lo spirito e cita il titolo di un libro del direttore artistico, richiamandosi ad Angelo Cecchelin, ‘poeta organico’ triestino, una sorta di Petrolini, noto per aver avuto il record di condanne nel periodo fascista. L’atmosfera frizzante, sferzante ma non aggressiva, la si coglie già in sala in occasione della conferenza stampa: un circolo dove stampa, attori e registi si scambiano, in prima battuta, un’esperienza. Ci sono tutte le premesse per vedere, anzi vivere, una scena diversa.
 
La locandina della stagione 2013-2014 mostra due carabinieri nell’atto di arrestare un tizio, Angelo Cecchelin intellettuale – il termine suona pomposo e fuori luogo in questo caso – ‘poeta organico’, come lo ha definito il Direttore artistico, Renato Sarti, illustrando il programma. Si tratta di un monumento dell’umorismo triestino, di quella culla dello spirito mitteleuropeo dove la cultura yiddish ha trionfato intorno al witz, la barzelletta, la battuta o meglio lo spirito umoristico e graffiante nel guardare la vita. Un modo di porsi e, secondo Sarti, anche una condanna, un modo naturale di approdare al teatro. Cecchelin è stato sempre a contatto con la realtà della strada, delle bettole, dei monelli e degli ubriaconi, dando vita ad un teatro popolare dal riso amaro la cui scuola era l’osteria. Ebbe il record di condanne durante il fascismo e la sua vicenda giudiziaria non gli dette tregua neppure dopo la caduta del regime, stroncandogli di fatto la carriera. Morirà a Torino nel 1964 in un modo banale e strampalato com’era lui e come ha raccontato la moglie, attrice: era uscito, una mattina a comprare i giornali in ciabatte e pigiama e quando tornò a casa gli prese un infarto. Se ne andò in silenzio ma la memoria è rimasta viva, anche se Trieste non è stata in grado neppure di intitolargli un ponte pedonale ché per errore fu costruito troppo corto. La presentazione della stagione 2013-2014, inizia con un video tratto dal libro “La vita xè un bidòn” di Renato Sarti e Roberto Ruiz, dove si racconta dell’amico triestino con un giovane Paolo Rossi tra gli altri e Strehler. La prossima stagione è dedicata ai 50 anni dalla morte di questo personaggio misconosciuto e si apre con una mostra e un invito alla mobilità sicura dedicati ad Emiliano Boga, scomparso improvvisamente il 18 aprile scorso per un incidente stradale, amico, fotografo e collaboratore del teatro.

L'articolo integrale su Saltinaria.it

martedì 2 luglio 2013

Dal 1 al 31 luglio Suoni di Parole alla Casa del Jazz di Roma

La prima edizione di Suoni di Parole si terrà per l’intero mese di luglio nel parco della Casa del Jazz di Roma, un luogo la cui poesia è difficile da “raccontare”, è un progetto che prevede negli anni vari appuntamenti in diverse località d’Italia.



Libri, musica e integrazione: in queste tre parole è racchiuso l’intero senso della rassegna. Infatti Suoni di Parole si esplica in due momenti principali: la fiera della piccola e media editoria e la rassegna musicale. Due momenti che sono stati progettati fin nei minimi dettagli all’insegna dell’integrazione: fra di loro e, in senso più ampio, nei confronti delle cose (luoghi, libri, etc) e delle persone (pubblico, artisti, editori, giornalisti, opinion leader eccetera). 


Il programma culturale di Suoni di parole si aggiunge al Casa del Jazz Festival 2013 che ogni sera proporrà appuntamenti musicali, dal Dixieland all’avanguardia, affiancando artisti di calibro internazionale a musicisti emergenti del panorama jazzistico e non solo. 

Interverranno fra gli altri Stefano Bollani, Enrico Rava, Kurt Elling, Mike Stern & Victor Wooten, Tommy Emmanuel, Jeff Ballard, Roberto Gatto, Danilo Rea e tanti altri.

Programma completo su www.casajazz.it



SUONI DI PAROLE 2013
1 - 31 luglio 2013
Casa del Jazz – Roma

Sede                          
Parco Casa del Jazz – Villa Osio, Viale di Porta Ardeatina 55, Roma

Date e orari              
Da lunedì 1 a mercoledì 31 luglio 2013 dalle 18.00 alle 24.00
Il 3, il 13, il 26 e il 27 luglio la chiusura sarà anticipata alle ore 21.00
 Le presentazione iniziano alle 20.00
                                  
Ingresso                   
Alla fiera e alle presentazioni gratuito tutti i giorni fino alle 20.45. Dopo tale orario bisognerà corrispondere il prezzo del biglietto del concerto


lunedì 1 luglio 2013

10 luglio "Antigone fantasma" - Teatro Antigone (Roma)


ANTIGONE FANTASMA
Di Daniel Fermani
Con laura Sales, Giovanni Cordì e Simone Corbisiero
E con Federica Massara e Valentina Marraffa
Teatro Antigone 
10 Luglio 2013 ore 21.30

Antigone Fantasma di Daniel Fermani è un’opera che prende spunto da I sette a Tebe e l’Antigone per poi prendere una propria strada in quel tempo ciclico tanto amato dall’autore. Un tempo tra il sogno e il reale; nell’accaduto e nel deve ancora accadere. Antigone ha già seppellito suo fratello sfidando le leggi di Tebe oppure è in preda ad un incubo, una visione? Tutto questo non lo sappiamo e non lo sapremo.
L’opera del drammaturgo italo argentino Daniel Fermani, noto in Italia e in Argentina per la sua ricerca sulla prosodia e il costrutto delle frasi, basato su una metrica moderna dove il valore delle parole è incentrato sulla musicalità della frase intera che a sua volta trova la sua ragion d’essere nel corpo strumento dell’attore, non da alcuna risposta; ci permette di rivivere ancora una volta uno dei grandi drammi dell’umanità. Il conflitto tra il diritto naturale  e quello positivo. 
La sua è una contemporaneità stilistica che torna e recupera la bellezza della musicalità e dell’universalità greca. Un testo che non colpisce la mente ma il canale emotivo e visivo.
Nulla della storia narrata accade in scena; tutto deve ancora accadere o forse è già accaduto; tutto è stato già vissuto o deve essere vissuto e non si può evitare.
Antigone sola con se stessa, in una notte senza luna sogna o ha visioni; allucinazioni che la trascinano in un destino già indicato; in un presente privo di luce, in un passato nero, di ombre e fantasmi che tessono i fili della distruzione della stirpe. Un tempo che non risparmia nessun affetto; che porta in luce solo il rapporto dell’uomo con il potere; un rapporto, una brama che non si ferma davanti a nulla e nessuno. Una donna, una sorella distrutta dal dolore della perdita, dall’impossibilità di capire e dalla consapevolezza del tempo che ha vissuto e sta vivendo. 
Si ritrova sola; dopo un sogno, un incubo che ha lasciato la porta tra il reale e l’onirico aperta e da questa porta ecco apparire i due fratelli, le loro anime, le ombre di ciò che sono; fratelli nemici che diventano uno nel rispetto delle regole del destino.
In un mondo di ombre, dove la cecità morale è diventata un incubo nel quale delle voci misteriose vagano in cerca di un corpo, Antigone ritrova i due fratelli amati: Eteocle e Polinice. Sta per scoppiare la guerra a Tebe. O è già passata. Una guerra interiore, quella che da sempre ha dilaniato la stirpe dei labdacidi, continua a straziare le anime degli ultimi discendenti di questa sfortunata famiglia. I fratelli rivelano ad Antigone il senso e la fine di tutte le tragedie, il risultato della guerra, il destino che pure a lei spetta dietro le ombre. Non sarà l'odio a fermare il fratricidio, ma nemmeno l'amore. Antigone cammina come un fantasma tra i fantasmi  verso il compimento di un destino che nessuno potrebbe cambiare.
La bellezza dell’opera viene lasciata interamente alle capacità attoriche, vocali e corporee dei tre attori; la scena è priva di scenografia….i pochi oggetti presenti sono quelli necessari all’onirico, al fato, al rito, alla guerra….
La parte del fato, del destino che tutto muove è lasciata alla musica toccante, struggente del Maestro Corrado D’Ippolito, al suo sax o al suo pianoforte e/o ai tamburi e alla voce di Federica Massara e Valentina Marraffa.
Quest’opera, dopo lo Scorpione bianco (liberamente ispirato alla Medea), è tra le opere più riuscite di questo drammaturgo contemporaneo, docente universitario tra i più discussi; amati ed odiati a cui si deve un desiderio viscerale di riportare in vita e diffondere l’universalità della natura umana e dell’essenza delle tragedie antiche come unica possibile base del presente

Dal 24 al 30 giugno GRIOT sarà al MedFilm Fest con un ciclo di incontri e letture alla Casa del Cinema


La Libreria GRIOT accompagna le proiezioni del MedFilm Festival 2013 con un ciclo di incontri letterari all’ora del tramonto. Approfondimenti sui paesi presenti al festival arriveranno dagli scrittori invitati ad animare le Letture dal Mediterraneo, con presentazioni di libri, testi inediti e racconti di viaggio.

Gli incontri si terranno a partire dalle ore 20.00 nell’arena della Casa del Cinema, Largo Marcello Mastroianni, 1

Programma

Lunedì 24 giugno, presentazione di “Oltre il mare” di Stefano Polli, CDG Edizioni. Stefano Polli, giornalista, responsabile dell’Area internazionale dell’Ansa con il suo libro “Oltre il mare” ci porterà oltre il Mediterraneo, fino in Sud America alla ricerca di un’Europa nascosta dall’ altra parte dell’oceano, un viaggio introspettivo nelle maglie spesso troppo strette del quotidiano. Presenterà il libro il giornalista Marco Ventura.

Martedì 25 giugno, presentazione di “Sumino o’falco. Autobiografia di un ergastolano” di Cosimo Rega, Robin edizioni. Cosimo Rega, attore del film di Vittorio e Paolo Taviani “Cesare deve morire” nel suo libro racconta la sua esperienza di ergastolano e attore pluripremiato. In omaggio al progetto Methexis del MedFilm che coinvolge gli istituti di pena italiani, Rega ci racconterà la realtà delle carceri, tra desiderio di riscatto e privazione dei dirittI. Presenterà il libro Valentina Brinis dell’Associazione A buon diritto.

Mercoledì 26 giugno, letture di racconti inediti di Helene Paraskeva. Helene Paraskeva, scrittrice greca ma italiana per scelta, ci leggerà i suoi racconti inediti, riflessioni sul cinema ed anche alcune pagine di letteratura greca. Ha pubblicato “Nell’uovo cosmico” (Fara editore, 2008), “Meltemi” (Lietocolle, 2009) e suoi racconti sono pubblicati su varie riviste, e inclusi in numerose antologie, fra cui San Nicola, il Moro Perentorio (La meridiana 2006), Alcesti, Il carro di Pickipò (Ediesse 2006), Migrazioni e paesaggi urbani (CACIT 2008), Lingua Madre Duemilaotto (SEB 2008), Lo sguardo dell’altro (Mangrovie 2008), Rondini e Ronde (Mangrovie 2009).

Giovedì 27 giugno, letture dalla letteratura croata di Sarah Zuhra Lukanic. Nell’ambito dei festeggiamenti per l’ingresso nell’Unione Europea della Croazia che è Paese Ospite d’Onore del festival, la sezione Letture dal Mediterraneo ospiterà Sarah Zuhra Lukanic, esperta di letteratura croata e della migrazione, scrittrice e “ponte” tra Italia e Croazia, che leggerà per noi alcune pagine di autori del suo paese di origine. Suoi racconti e poesie sono apparsi in varie pubblicazioni. Nel 2007 è uscito il suo primo romanzo Le Lezioni di Selma per le edizioni libribianchi di Milano.

Domenica 30 giugno, letture di Francesca Bellino. Conclude il ciclo l’incontro con Francesca Bellino, giornalista, viaggiatrice e scrittrice, che ci racconterà la sponda sul del Mediterraneo e la Tunisia in particolare attraverso un suo racconto inedito. Oltre a moltissimi articoli e reportages di viaggio, ha pubblicato “Il prefisso di Dio. Storie e labirinti di Once (Buenos Aires)” (Infinito Edizioni, 2008) e “Uno sguardo più in là” (Aram/Betmultimedia, 2011).